“Buon primo dell'anno a tutti. Oggi è un giorno importante: parte la sperimentazione della riforma della disabilità che introduce il Progetto di vita in nove province italiane. Il cambiamento è iniziato e lo seguiremo molto da vicino insieme alle associazioni, insieme al mondo del terzo settore, insieme alle persone con disabilità e alle famiglie. Ci sarò anch'io a monitorare i territori e a sostenere questa strada per il cambiamento che proseguirà poi in tutto il nostro Paese”.
Lo afferma, in una nota, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli in un video pubblicato sui suoi canali social. Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste sono le nove province, concordate con il ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nelle quali si avvierà la sperimentazione del nuovo sistema previsto dal decreto legislativo n. 62 del 2024 che semplifica il sistema di accertamento dell'invalidità civile e introduce il "Progetto di vita”.
In cosa consiste la riforma? Lo ha spiegato la stessa ministra mesi fa, al momento della pubblicazione in Gazzetta: “Mentre oggi (ieri ndr) le persone che hanno bisogno dei servizi devono bussare alle porte dei diversi enti – aveva dichiarato – con il progetto di vita invece la persona con disabilità è protagonista della commissione multidimensionale. Sono gli enti che si riuniscono attorno alla persona, sono gli enti a doversi mettere tutti attorno a un tavolo: lì, a partire dai desideri e dalle preferenze della persona così come previsto dalla Convenzione Onu attivano immediatamente e direttamente quei servizi che si è deciso di inserire nel progetto di vita. Come previsto dalla legge 227/2021, si tratta di uno strumento che tiene insieme tutti gli aspetti della vita quotidiana e che, quindi, ricomprenderà tutti gli altri progetti individuali, dal PEI scolastico al progetto di vita per il dopo di noi a quello che era il piano individuale previsto dalla Legge 328/2000”