Non la operano per via della sua obesità, salvata dopo un anno a Napoli

È l'incredibile storia dell'infermiera beneventana Simona De Michele che ha dovuto lottare per trovare un ospedale con un letto consono ai suoi 172 chili

di EDOARDO MARTINI -
11 settembre 2023
Simona De Michele, la donna che non veniva operata perché obesa (Ansa)

Simona De Michele, la donna che non veniva operata perché obesa (Ansa)

Non viene operata perché obesa. E' l'incredibile storia accaduta ad un'infermiera beneventana di 47 anni, di 172 chili, con un tumore all'endometrio con utero fortemente emorragico, che per un anno non ha subito nessun intervento chirurgico perché se in alcuni ospedali trovava la tecnologia non c'era il letto per il suo peso. Per un anno, quindi, la donna ha provato a farsi operare ma senza successo fino a quando non ha trovato la soluzione all'ospedale Pascale di Napoli.
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L'infermiera beneventana per un anno ha dovuto girare diversi ospedali per farsi operare prima di trovare la sua salvezza in quello di Napoli (Ansa)

L'odissea di Simona De Michele

I suoi 172 chili sono diventati un problema serissimo quando ha scoperto di avere il tumore diventato grosso di 20 centimetri e del peso di un chilo e mezzo. Diagnosi a cui si è aggiunta l'obesità severa, una sindrome metabolica, una pregressa trombosi venosa profonda e una embolia polmonare bilaterale massiva. Eppure, all'angoscia della malattia, Simona De Michele, si sottolinea in una nota del Pascale, ha dovuto aggiungere l'impotenza di fare i conti con una sanità impreparata ad assisterla. Per un anno infatti, ha dovuto girato diversi ospedali tra il Molise, dove lavora insieme al marito uno strumentista di sala operatoria, Roma e Milano. Per operarla il team del Pascale ha dovuto fare ricorso a speciali sistemi di supporto e di lavoro, contando soprattutto su una perfetta sinergia tra i chirurghi, l'equipe anestesiologica, il personale della sala operatoria. Il rischio più serio era proprio quello anestesiologico. C'è voluta quasi un'ora per posizionare la donna sul letto operatorio. Letto ovviamente non conforme al suo peso e che ha necessitato quindi di supporti speciali.

L'intervento riuscito

Poi è arrivato finalmente il momento dell'operazione. Alla paziente è stata asportato un utero di 20 centimetri e del peso di oltre un chilo, oltre alle ovaie. Intervento ritenuto dalle altre strutture, a cui la donna si era rivolta, non fattibile per l'habitus e le sue altre co-patologie e che avevano proposto come unica terapia la Radio, cura che avrebbe tenuto sotto controllo il tumore, ma non debellato.
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Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi (Instagram)

"Siamo felici che la paziente abbia risolto il suo problema di salute"

Dopo l'intervento è arrivato il commento del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, che ha dichiarato: "Siamo innanzitutto felici che la paziente abbia potuto risolvere il suo problema di salute, e di aver potuto contribuire a questo, come Istituto e come equipe". "Per il team di Vito Chiantera e, ovviamente, per Pascale si tratta di un ulteriore successo. Grazie a questa squadra di professionisti nelle competenze specialistiche e nelle sensibilità umane", le sue parole.

La situazione dell'obesità in Italia

Se prendiamo in considerazione i dati dell'Istituto Superiore di Sanità riferiti al peso e all'altezza nel biennio 2020-2021 notiamo che il 43% della popolazione adulta è in eccesso ponderale, ovvero il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso. In definitiva 17 milioni di adulti sono in sovrappeso e oltre 4 milioni già obesi. L'essere in eccesso ponderale diventa caratteristica più frequente al crescere dell'età, almeno fino ai 75 anni: riguarda il 27% dei 18-24enni, sale progressivamente al 54% dopo i 50 anni, raggiunge il 59% fra i 65-74enni, ma si riduce progressivamente dopo i 75 anni fino al 49% fra gli over 85enni.
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Dai dati presi nel biennio 2020-2021 osserviamo che il 33% della popolazione italiana è in sovrappeso e il 10% è obeso (Ansa)

Con l'età dunque aumentano sia il sovrappeso che l'obesità, ma diventano una condizione meno frequente superati i 75 anni. Inoltre, le prevalenze di sovrappeso e obesità sono più elevate fra le persone economicamente più svantaggiate per risorse economiche o bassa istruzione e fra i residenti nelle Regioni meridionali. Le differenze di genere e il gradiente sociale come quello geografico, in linea con quanto osservato per gli adulti, si confermano anche dopo i 65 anni.