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World Obesity Day, 25 milioni di italiani in eccesso di peso

Con i trend attuali, nel 2035 potrebbero essere obesi quattro miliardi di persone nel mondo. L'esperto: "E' una malattia, non un problema estetico"

di MAURIZIO COSTANZO -
4 marzo 2023
Il 4 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’Obesità

Il 4 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’Obesità

Oggi, 4 marzo, si celebra il World Obesity Day 2023. Una giornata mondiale istituita dalla Federazione Internazionale per l'Obesità (IFO) nel 2015 per invertire una crisi oramai globale. Un’occasione per puntare l'attenzione sui rischi per la salute dovuti ai chili di troppo, e anche per dire stop allo stigma sulla grassofobia o “fatphobia”. Il problema, come hanno rilevato gli esperti, è che le convenzioni sociali e le rappresentazioni mediatiche sull'obesità rafforzano e alimentano stereotipi. “Invece è fondamentale - sottolineano gli esperti - che si tratti l’obesità per quello che è, cioè una malattia e non un problema estetico".

Nel mondo 1 miliardo di obesi. Si stima 4 miliardi entro il 2035

I dati parlano chiaro: il pianeta Terra ingrassa sempre di più. Attualmente nel mondo quasi 1 miliardo di persone è obesa. Ma se oggi sono in sovrappeso 2,6 miliardi di persone, pari al 38% della popolazione mondiale, entro 12 anni lo saranno quattro miliardi di persone.  Se i governi non agiranno per invertire la tendenza, come affermato dalla World Obesity Federation nel suo rapporto annuale, entro il 2035 più della metà della popolazione del pianeta sarà in sovrappeso o obesa. Diversi i fattori coinvolti: l'emergenza climatica, i lockdown dovuti al Covid-19, gli inquinanti chimici, la promozione di alimenti poco salutari nonché il comportamento dell'industria alimentare.

Il 4 marzo ricorre il World Obesity Day, la giornata mondiale dell'obesità

Il 4 marzo ricorre il World Obesity Day, la giornata mondiale dell'obesità

Un problema per la salute… e il portafogli

Si prevede che nove dei dieci Paesi che registreranno i maggiori aumenti nei prossimi anni siano a basso e medio reddito in Africa e in Asia, dunque i meno preparati ad affrontare la malattia. Anche il costo globale dell'obesità dovrebbe salire alle stelle, passando da 1,96 miliardi di dollari nel 2019 a 4,32 miliardi di dollari nel 2035, il che equivarrebbe al 3% del Pil mondiale. Una cifra, stima la Federazione, paragonabile ai danni economici causati dal Covid-19.

Sovrappeso vs obesità: l’82% degli italiani non conosce la differenza

Solo il 18% degli italiani conosce la differenza tra obesità e sovrappeso. Il 47% sovrastima il numero di obesi, l'84% ritiene che il problema sia aumentato a causa della pandemia e c'è pessimismo su un ritorno alla normalità. Mentre le app di dieta sullo smartphone spopolano, in pochi sanno cos’è la chirurgia bariatrica (22%) e il palloncino gastrico (11%). Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio commissionato da Allurion e realizzato da YouGov. Come comportarsi in caso di obesità? Il 75% ha indica un consulto con un nutrizionista come unica soluzione, segue un consulto endocrinologico per il 39%.

Sempre più italiani in sovrappeso

Sempre più italiani in sovrappeso

Obesità, per il 60% degli italiani causa discriminazioni sul lavoro

Il sondaggio ha rilevato inoltre che per gli italiani persistono stigma e discriminazione legati all'obesità. Quasi 3 persone su 4 ritengono che oggi la discriminazione legata al peso sia più marcata rispetto al passato e che in questo fenomeno media e social media abbiano una notevole responsabilità. Per il 69% il sovrappeso può portare a isolamento e a difficoltà nell'avere relazioni affettive. Per circa il 60% è causa di atti di bullismo e comporta disparità sul lavoro, essendo fonte di difficoltà a trovare un impiego, influenzando l'entità del salario.

“Perdere peso non sempre è una questione di forza di volontà”

Sul trattamento dell'obesità “non serve colpevolizzare i singoli”. Lo ha detto il medico dietologo Edoardo Mocini. “Affrontare il tema in maniera stigmatizzante e semplicistica, concentrandosi solamente sulle cause individuali - spiega Mocini – non migliora la salute dei pazienti e non inverte la tendenza globale. L'obesità, come riconoscono dall'Oms, è una patologia multifattoriale, e molti elementi che la causano sono al di fuori del controllo dei singoli. Non sempre perdere peso è una questione di forza di volontà. È necessario mettere in atto politiche di tipo urbanistico, educazionale e agro-alimentare. Occorre agire sulle cause ambientali, mentre ai singoli pazienti deve essere permesso di accedere a cure specialistiche, qualificate, multidisciplinari: dietoterapiche, psicologiche, farmacologiche".

In Italia troppi chili per il 46% degli adulti e il 26% dei bimbi

In Italia  più di 25 milioni di persone sono obese o in sovrappeso. In pratica il 46% degli adulti (oltre 23 milioni) e il 26,3% dei bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni (2,2 milioni). È quanto emerge dal quarto "Italian Barometer Obesity Report". Oltre ai dati, a preoccupare gli esperti è il fatto che una larga quota di italiani non riconosca di avere un problema di peso: l'11,1% degli adulti con obesità e il 54,6% degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e ben il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso o obesi considera i propri figli sotto-normo peso. Dal Report emergono differenze di genere (fra gli adulti l'11,1% delle donne è obeso contro il 12,9% degli uomini; tra i bambini e gli adolescenti il 23,2% delle femmine in eccesso di peso contro il 29,2% dei maschi) e territoriali a svantaggio di Sud e isole, dove rispettivamente il 31,9% e il 26,1% dei bambini e degli adolescenti è in eccesso di peso rispetto al 18,9% al nord-ovest, al 22,1% al nord-est e al 22% al centro.

Un miliardo di persone, cioè una su sette, convive con l’obesità

Un miliardo di persone, cioè una su sette, convive con l’obesità

La ‘ricetta’ anti obesità: occhio alle “4 P”

Per evitare i chili di troppo – consigliano gli esperti - bisogna limitare le 4P: pane, pasta, pizze e patate. La proposta è quella di sostituire anche solo 50-60 grammi di patate, riso o pane con 100 grammi di carote, broccoli, fagioli, ceci, lattuga in più al giorno. È consigliabile ridurre al minimo i grassi saturi, idrogenati e trans presenti in creme, formaggi, burro, salse, merendine e prodotti da forno, ed è essenziale limitarli ancor di più in situazioni di obesità severa. Un altro consiglio degli esperti è limitare sale e zuccheri, ma senza demonizzarli: ogni tanto un gelato non fa male. Negli adulti è ampiamente dimostrato che a parità di calorie introdotte, i soggetti che consumano i pasti nell’arco di 12 ore presentano un minor rischio di sovrappeso e di disturbi metabolici. Diversamente a quanto suggerito per gli adulti (due pasti e uno spuntino per quelli in sovrappeso), per i bambini è consigliabile suddividere l’assunzione giornaliera in 4-5 pasti. Attenzione però a limitare calorie e alcuni carboidrati/amidi responsabili dell’aumento di peso.