Aggressione omofoba ai danni di una drag queen. Accade a Prato durante una serata dedicata al mondo queer che rientra tra le tante iniziative del mese Pride.
Nella serata di giovedì 6 luglio, nei pressi di Porta Santa Trinita, nel centro della città, un 35enne albanese si è reso responsabile di un'aggressione verbale – insulti di vario genere e minacce - a sfondo omofobo nei confronti della drag queen che in quel momento si stava esibendo davanti a centinaia di persone.
In un secondo momento, l’uomo ha anche provato ad aggredire fisicamente la vittima, per poi tentare di rubarle i vestiti di scena.
Subito dopo l’aggressione la vittima si è recata nella caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia. Gli uomini dell’Arma hanno avviato le indagini e in un paio di giorni sono riusciti a rintracciare l’albanese che è stato denunciato.
Omofobia, parla la drag queen insultata
La vittima dell’aggressione è Maxíma Jones, 32 anni, cantante e performer. La peculiarità della queen è che canta live con i musicisti, calcando le scene con sicurezza vista la formazione teatrale.
La 'regina' ama il funky e r&b e tutta la musica degli anni Settanta.
In merito all’episodio di violenza che ha subito, la drag queen non ha dubbi: “Ho portato il Pride a Prato e mi hanno derubata. L'anno prossimo lo facciamo più grosso”.
Sui social, postando una serie di scatti del “Pride clandestino”, spiega: “Giovedì scorso sono successe molte cose. Prato ha veramente brillato, si è scandalizzata, si è divertita. Si è fatta sentire”.
E poi: “Con il Pride clandestino abbiamo inondato le vie del centro, ci siamo fatte sentire”.
Quindi fa un passaggio relativo a quanto le è accaduto. “Piccola nota dolente che mi ricorda che ancora c'è bisogno di un grido di liberazione: dopo lo spettacolo tutti i miei abiti sono stati rubati da un omofobo violento”.
Maxíma Jones non si sofferma più di tanto sull’episodio, preferisce guardare oltre: “Io sono in lutto e felice che ancora ci sia qualcuno a urlare. Finché c'è lotta c'è speranza”.
Visualizza questo post su Instagram
Le parole ‘lutto’ e felice’ insieme cozzano un po’ ma la drag spiega bene che il dolore è per la perdita degli abiti ma “mi riprenderò” conclude ringraziando quanti hanno contribuito alla riuscita del Pride clandestino.
Arcigay: “Clima sempre più preoccupante”
Dura la condanna di Arcigay Prato-Pistoia. “Vogliamo esprimere la nostra ferma condanna per questo grave atto, su cui tutta la cittadinanza e la comunità pratese non possono soprassedere” dichiara a Luce! il presidente Marco Del Tongo.
“Quanto accaduto a Maxima Jones e a tutte le compagne e compagni che hanno organizzato la serata ci spinge ancora di più a continuare col nostro lavoro sul territorio” dice il presidente.
“In un clima che si fa via via sempre più preoccupante, c’è sempre più bisogno di sensibilizzare sui temi della comunità Lgbtqia+” prosegue il presidente che poi esprime solidarietà alla vittima e non solo. “Tutta la nostra solidarietà a Maxima e alle organizzatrici e organizzatori dell’evento” conclude Del Tongo.