Prato, aggressione omofoba a una drag queen. "C'è bisogno di un grido di liberazione"

Maxíma Jones: "Ho portato il pride in città e mi hanno derubata. L'anno prossimo lo facciamo più grosso". E ancora: "Sono in lutto per i miei abiti"

di BARBARA BERTI
12 luglio 2023

Maxíma Jones, la drag queen aggredita a Prato (Instagram)

Aggressione omofoba ai danni di una drag queen. Accade a Prato durante una serata dedicata al mondo queer che rientra tra le tante iniziative del mese Pride.

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Il post della drag queen Maxíma Jones

Nella serata di giovedì 6 luglio, nei pressi di Porta Santa Trinita, nel centro della città, un 35enne albanese si è reso responsabile di un'aggressione verbale – insulti di vario genere e minacce - a sfondo omofobo nei confronti della drag queen che in quel momento si stava esibendo davanti a centinaia di persone.

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Alcuni momenti del "Pride clandestino" di Prato (Instagram)

In un secondo momento, l’uomo ha anche provato ad aggredire fisicamente la vittima, per poi tentare di rubarle i vestiti di scena.

Subito dopo l’aggressione la vittima si è recata nella caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia. Gli uomini dell’Arma hanno avviato le indagini e in un paio di giorni sono riusciti a rintracciare l’albanese che è stato denunciato.

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Durante il "Pride clandestino" una drag queen è stata insultata e derubata (Instagram)

Omofobia, parla la drag queen insultata

La vittima dell’aggressione è Maxíma Jones, 32 anni, cantante e performer. La peculiarità della queen è che canta live con i musicisti, calcando le scene con sicurezza vista la formazione teatrale.

La 'regina' ama il funky e r&b e tutta la musica degli anni Settanta.

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Maxíma Jones: "Con il Pride clandestino abbiamo inondato le vie del centro, ci siamo fatte sentire" (Instagram)

In merito all’episodio di violenza che ha subito, la drag queen non ha dubbi: “Ho portato il Pride a Prato e mi hanno derubata. L'anno prossimo lo facciamo più grosso”.

Sui social, postando una serie di scatti del “Pride clandestino”, spiega: “Giovedì scorso sono successe molte cose. Prato ha veramente brillato, si è scandalizzata, si è divertita. Si è fatta sentire”.

E poi: “Con il Pride clandestino abbiamo inondato le vie del centro, ci siamo fatte sentire”.

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Aggressione omofoba ai danni di una drag queen durante il "Pride clandestino" (Instagram)

Quindi fa un passaggio relativo a quanto le è accaduto. “Piccola nota dolente che mi ricorda che ancora c'è bisogno di un grido di liberazione: dopo lo spettacolo tutti i miei abiti sono stati rubati da un omofobo violento”.

Maxíma Jones non si sofferma più di tanto sull’episodio, preferisce guardare oltre: “Io sono in lutto e felice che ancora ci sia qualcuno a urlare. Finché c'è lotta c'è speranza”.

 
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Le parole ‘lutto’ e felice’ insieme cozzano un po’ ma la drag spiega bene che il dolore è per la perdita degli abiti ma “mi riprenderò” conclude ringraziando quanti hanno contribuito alla riuscita del Pride clandestino.

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Dura la condanna di Arcigay Prato-Pistoia

Arcigay: “Clima sempre più preoccupante”

Dura la condanna di Arcigay Prato-Pistoia. “Vogliamo esprimere la nostra ferma condanna per questo grave atto, su cui tutta la cittadinanza e la comunità pratese non possono soprassedere” dichiara a Luce! il presidente Marco Del Tongo.

“Quanto accaduto a Maxima Jones e a tutte le compagne e compagni che hanno organizzato la serata ci spinge ancora di più a continuare col nostro lavoro sul territorio” dice il presidente.

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Arcigay: "Ferma condanna per questo grave atto, su cui tutta la cittadinanza e la comunità pratese non possono soprassedere"

“In un clima che si fa via via sempre più preoccupante, c’è sempre più bisogno di sensibilizzare sui temi della comunità Lgbtqia+” prosegue il presidente che poi esprime solidarietà alla vittima e non solo. “Tutta la nostra solidarietà a Maxima e alle organizzatrici e organizzatori dell’evento” conclude Del Tongo.