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Home » Attualità » Oslo, la felicità del Pride sepolta da una sparatoria: due persone uccise in un locale gay

Oslo, la felicità del Pride sepolta da una sparatoria: due persone uccise in un locale gay

Nella capitale della Norvegia, un uomo ha aperto il fuoco in tre luoghi diversi. Oggi era prevista la parata del Pride, ma è già stata cancellata

Remy Morandi
25 Giugno 2022
Sparatoria a Oslo

Sparatoria a Oslo

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A Oslo, capitale della Norvegia, due persone sono state uccise e almeno 14 ferite in una sparatoria avvenuta in un locale frequentato da gay. Il movente non è ancora chiaro, ma secondo le prime ricostruzioni c’è l’ipotesi di un attacco omofobo. A Oslo infatti, questa settimana si è svolta la Pride week ed oggi era prevista la parata del Pride, immediatamente cancellata dagli organizzatori.

La sparatoria di Oslo è avvenuta intorno alle 01:20 di sabato 25 giugno in tre luoghi diversi, il London Pub, uno dei locali gay più frequentato della capitale norvegese, il jazz club Herr Nilsen e un punto vendita di cibo da asporto. L’autore della sparatoria è stato quasi subito arrestato. Aveva con sé due armi da fuoco, sequestrate dalla polizia.

Alcuni testimoni che erano all’interno del London Pub – riportano i media norvegesi – hanno raccontato di aver sentito numerosi spari all’esterno del locale. “Sembrava una scena di guerra, con numerose persone a terra con ferite alla testa”, ha riferito una donna ai media norvegesi, aggiungendo che “il killer era molto determinato, soprattutto su dove mirare. Quando ho capito che era una cosa seria sono scappata. C’era un uomo in sangue disteso per terra”.

#Breaking Several shots were fired outside the London pub in central Oslo. At least two people have been shot and killed. „I saw a man come to the place with a bag, he picked up a weapon and started firing“ said a witness. #oslo #skyting #massshooting #osloshooting #BreakingNews pic.twitter.com/jXgCfqkxDD

— 247TV (@247TV3) June 25, 2022

In conferenza stampa, un funzionario della polizia norvegese ha dichiarato: “Ora tutto indica che questo gesto è stato commesso da una sola persona”. Al vaglio delle autorità c’è ora lo svolgimento della marcia dell’Oslo Pride che era in programma per sabato pomeriggio, ma che è stata immediatamente annullata dagli organizzatori.

In un comunicato riportato da Dagbladet, gli organizzatori hanno fatto sapere che “dopo aver ricevuto chiari consigli dalla polizia”, la parata del Pride è stata cancellata. “Oslo Pride chiede a tutti coloro che hanno pianificato di partecipare o assistere di non farlo. Sono annullati tutti gli eventi collegati all’Oslo Pride”, è stato comunicato.

Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stoere, subito dopo la sparatoria, ha condannato con un comunicato diffuso dall’agenzia norvegese Ntb “il terribile e profondamente scioccante attacco portato contro persone innocenti. Non sappiamo cosa ci sia dietro, ma alla comunità Lgbtq+ che ora piange i suoi morti e a chi ha paura voglio dire: siamo con voi”.

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  • Tutto ciò che consumiamo ha un costo. E a pagare il prezzo più alto sono spesso persone innocenti, a partire da quelle che abitano i territori in cui si trovano i giacimenti o le foreste da cui provengono le materie prime di cui sono composti i nostri acquisti. Materie che sono oggetto di un accaparramento sempre più famelico da parte di holding multinazionali che, non di rado con l’ausilio della violenza e della sopraffazione o dell’inganno, si sono assicurate i diritti di estrazione o di taglio. E con la crisi, che ha portato alle stelle il prezzo di molte di queste ricchezze naturali, la situazione si è ulteriormente aggravata, accompagnandosi agli effetti nefasti del cambiamento climatico. Il risultato sono le sistematiche violazioni dei diritti umani, la discriminazione, l’accaparramento delle terre e l’invasione dei loro territori abitati dalle popolazioni autoctone.

Per indigeni si intendono le popolazioni originarie di un determinato territorio che, con il passare degli anni, continuano a conservare le loro tradizioni, la loro cultura, il loro stile di vita, il loro folclore e, ovviamente, le loro lingue. Queste sarebbero addirittura 4.000, secondo Amnesty International, molte delle quali sono a rischio di estinzione. 

I cambiamenti climatici stanno avendo un forte impatto anche sui popoli indigeni del mondo. Nell’Artico, la neve e il ghiaccio si stanno sciogliendo mettendo in pericolo la vita e le tradizioni di popolazioni la cui cultura e sopravvivenza sono legati al pascolo delle renne, come nel caso dei Sámi. Nel Pacifico, invece, l’innalzamento del livello del mare farà sparire intere isole sulle quale altre comunità autoctone hanno vissuto per migliaia di anni.

La Giornata internazionale, istituita dall’Onu, si celebra in tutto il mondo il 9 agosto per ricordare la prima riunione del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sui popoli indigeni, che si svolse nel 1982. Dal 1994, questa giornata ricorda la situazione dei circa 6.000 popoli indigeni nel mondo, con i loro circa 476 milioni di membri.

Di Domenico Guarino ✍

#lucenews #lucelanazione #giornatainternazionaledeipopoliindigeni #9agosto #cambiamenticlimatici
  • “Quando ero bambino sono stato vittima di bullismo e quegli episodi mi hanno segnato, finché non ho avuto i mezzi per interpretarli e metterli alle spalle.”

Sono passati pochi mesi da quando Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, ha conquistato Sanremo in duetto con Blanco, con il brano “Brividi“. E poi è arrivato a calcare anche il palco dell’Eurovision Song Contest. 
I concetti di diversità e inclusione? “Sono parole che spero diventino sempre più sinonimo di normalità.”

L
  • Si chiama eco-ansia la nuova sindrome che sta colpendo i giovani. Sopraffatti dagli evidenti cambiamenti climatici e dai disastri ambientali di cui siamo ormai tutti testimoni, i ragazzi del nuovo millennio hanno paura del futuro. Non una paura generica, ma uno stato d’animo che li fa sentire in una sorta di conto alla rovescia verso la fine del pianeta e che può portare malessere, dolore, infelicità, astenia. Una vera e propria patologia emotiva, dunque, ben presente agli psichiatri che se ne occupano ormai da tempo.

Secondo una ricerca globale condotta da 10 grandi atenei del mondo, si dichiarano “molto preoccupati” 6 Millennials su 10, al punto che il 40 per cento dice di non aver alcuna intenzione di mettere al mondo un figlio per lasciarlo in un pianeta ridotto così male. E il 60% si sente “tradito dalle istituzioni” che “non fanno abbastanza” per invertire la rotta prima del punto di non ritorno. 

🌍 E tu? Hai mai provato questa sensazione di ansia? Come la affronti?

#lucenews #lucelanazione #ecoansia #ecoanxiety #cambiamentoclimatico #fridaysforfuture
A Oslo, capitale della Norvegia, due persone sono state uccise e almeno 14 ferite in una sparatoria avvenuta in un locale frequentato da gay. Il movente non è ancora chiaro, ma secondo le prime ricostruzioni c'è l'ipotesi di un attacco omofobo. A Oslo infatti, questa settimana si è svolta la Pride week ed oggi era prevista la parata del Pride, immediatamente cancellata dagli organizzatori. La sparatoria di Oslo è avvenuta intorno alle 01:20 di sabato 25 giugno in tre luoghi diversi, il London Pub, uno dei locali gay più frequentato della capitale norvegese, il jazz club Herr Nilsen e un punto vendita di cibo da asporto. L'autore della sparatoria è stato quasi subito arrestato. Aveva con sé due armi da fuoco, sequestrate dalla polizia. Alcuni testimoni che erano all'interno del London Pub - riportano i media norvegesi - hanno raccontato di aver sentito numerosi spari all'esterno del locale. "Sembrava una scena di guerra, con numerose persone a terra con ferite alla testa", ha riferito una donna ai media norvegesi, aggiungendo che "il killer era molto determinato, soprattutto su dove mirare. Quando ho capito che era una cosa seria sono scappata. C'era un uomo in sangue disteso per terra".

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