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Home » Attualità » Sania Khan uccisa dall’ex marito: aveva denunciato le violenze e i pregiudizi sul divorzio

Sania Khan uccisa dall’ex marito: aveva denunciato le violenze e i pregiudizi sul divorzio

Su TikTok la fotografa 29enne di Chicago, raccontava le difficoltà incontrate per una ragazza dell'Asia meridionale che sceglie di chiudere una relazione tossica

Marianna Grazi
22 Luglio 2022
sania khan

Sania Khan, fotografa pakistano americana di Chicago uccisa dall'ex marito

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Pensate di essere un giovane 29enne pakistano-americana, che di professione fa la fotografa a Chicago; di rendervi conto di esservi sposate con l’uomo sbagliato, violento, di volerlo lasciare e ricominciare a vivere. Sania Khan era questo, era una bellissima donna che, pur conoscendo le difficoltà di andare contro alla propria cultura, aveva deciso che la sua vita non poteva finire con un divorzio. Di diverso avviso era però quell’ex marito che l’ha uccisa in casa sua, il 18 luglio. Sania, prima di essere ammazzata da quell’uomo crudele che aveva fatto di tutto per allontanare dalla sua esistenza, aveva postato su TikTok dei video in cui raccontava quanto fosse difficile divorziare per una donna musulmana dell’Asia meridionale.

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L’omicidio-suicidio: l’ex marito non accettava il divorzio

Partito dalla sua casa in Georgia, l’uomo ha sparato alla sua ex moglie nel suo appartamento di Streeterville, a Chicago, prima di rivolgere l’arma contro se stesso, secondo quanto riferito dalla polizia. Gli agenti si sono recati nell’appartamento di Sania Khan intorno alle 16.30, dopo aver ricevuto una chiamata che chiedeva un intervento. Quando sono arrivati, hanno sentito il rumore di uno sparo e un uomo che gemeva, ha riferito la stampa, citando un rapporto della polizia stessa. Raheel Ahmed, 36 anni, e sua moglie “stavano divorziando“, secondo quanto riportato. Lui, secondo il racconto fatto agli agenti da chi conosceva la coppia, era depresso e si era recato a casa di lei “per salvare il matrimonio”. Non accettava quella separazione. Una volta entrati nell’appartamento, i poliziotti hanno trovato Sania senza vita vicino alla porta, con una ferita da arma da fuoco alla nuca e sangue sul viso. Ahmad era invece in una camera da letto con una ferita alla testa. Secondo il rapporto, nella sua mano è stata trovata una pistola e nelle vicinanze un biglietto d’addio. La polizia di Chicago e l’ufficio del medico legale riferiscono che Khan è morta sul colpo, mentre il 36enne è stato portato al Northwestern Memorial Hospital, dove è morto anche lui poco dopo.

Chi era Sania Khan

Su TikTok Sania aveva raccontato i suoi problemi coniugali legati alle violenze e i pregiudizi sul divorzio per una donna musulmana

Secondo il suo sito web, Khan era una fotografa professionista pakistano-americana trasferitasi a Chicago da Chattanooga nel giugno 2021. “Amavo così tanto viaggiare che facevo l’assistente di volo”, ha scritto. “Il mio scalo preferito era sempre Chicago e chi avrebbe mai detto che due anni dopo mi sarei trasferita lì?”. La giovane ha anche raccontato su TikTok i suoi problemi coniugali e personali. In un post ha scritto: “Quando si affronta un divorzio come donna dell’Asia meridionale a volte ci si sente come se si fosse fallito tutto nella vita”. “Il modo in cui la comunità ti etichetta, la mancanza di supporto emotivo che percepisci e la pressione per rimanere con qualcuno perché ‘cosa dirà la gente’ sono fattori che isolano – spiegava la 29enne –. Rende più difficile per le donne lasciare un matrimonio in cui non avrebbero dovuto trovarsi, tanto per cominciare”.

@geminigirl_099 Hugs to anyone going through this too #southasian #southasiantiktok #muslimdivorce #healing ♬ original sound – Sam Arrow

Due sue amiche hanno raccontato al Chicago Sun-Times che Sania e Raheel avevano divorziato a maggio. Un conoscente della fotografa ha scritto su Facebook: “La mia amica era una persona che ha fatto tutti i passi giusti. Se n’è andata. Aveva ottenuto un ordine restrittivo. Ha cambiato le serrature“. Purtroppo, però, non è bastato a salvarle la vita. Un utente pakistano, su Twitter, le ha reso omaggio e ha scritto: “Sentire parlare di Sania Khan mi spezza il cuore. Ancora una volta le donne della nostra comunità subiscono violenze domestiche e abusi emotivi eppure viene detto loro di resistere e di rimanere in un matrimonio infelice per la vergogna che porterebbe alla famiglia della donna”. Dai social arriva anche un appello importante, come a raccogliere l’eredità di questa ragazza, l’ennesima vittima di una piaga, quella del femminicidio, che non conosce confini. “Se voi o qualcuno che conoscete è in crisi, cercate aiuto. Sakhi for South Asian Women @sakhinyc è un’organizzazione di donne dell’Asia meridionale che abitano negli Stati Uniti, che lavora con le vittime di violenza domestica”, scrive l’associazione ricordando Khan. Intanto amici e familiari stanno raccogliendo fondi per le spese del funerale su GoFundMe.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Pensate di essere un giovane 29enne pakistano-americana, che di professione fa la fotografa a Chicago; di rendervi conto di esservi sposate con l'uomo sbagliato, violento, di volerlo lasciare e ricominciare a vivere. Sania Khan era questo, era una bellissima donna che, pur conoscendo le difficoltà di andare contro alla propria cultura, aveva deciso che la sua vita non poteva finire con un divorzio. Di diverso avviso era però quell'ex marito che l'ha uccisa in casa sua, il 18 luglio. Sania, prima di essere ammazzata da quell'uomo crudele che aveva fatto di tutto per allontanare dalla sua esistenza, aveva postato su TikTok dei video in cui raccontava quanto fosse difficile divorziare per una donna musulmana dell'Asia meridionale.
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L'omicidio-suicidio: l'ex marito non accettava il divorzio

Partito dalla sua casa in Georgia, l'uomo ha sparato alla sua ex moglie nel suo appartamento di Streeterville, a Chicago, prima di rivolgere l'arma contro se stesso, secondo quanto riferito dalla polizia. Gli agenti si sono recati nell'appartamento di Sania Khan intorno alle 16.30, dopo aver ricevuto una chiamata che chiedeva un intervento. Quando sono arrivati, hanno sentito il rumore di uno sparo e un uomo che gemeva, ha riferito la stampa, citando un rapporto della polizia stessa. Raheel Ahmed, 36 anni, e sua moglie "stavano divorziando", secondo quanto riportato. Lui, secondo il racconto fatto agli agenti da chi conosceva la coppia, era depresso e si era recato a casa di lei "per salvare il matrimonio". Non accettava quella separazione. Una volta entrati nell'appartamento, i poliziotti hanno trovato Sania senza vita vicino alla porta, con una ferita da arma da fuoco alla nuca e sangue sul viso. Ahmad era invece in una camera da letto con una ferita alla testa. Secondo il rapporto, nella sua mano è stata trovata una pistola e nelle vicinanze un biglietto d'addio. La polizia di Chicago e l'ufficio del medico legale riferiscono che Khan è morta sul colpo, mentre il 36enne è stato portato al Northwestern Memorial Hospital, dove è morto anche lui poco dopo.

Chi era Sania Khan

Su TikTok Sania aveva raccontato i suoi problemi coniugali legati alle violenze e i pregiudizi sul divorzio per una donna musulmana
Secondo il suo sito web, Khan era una fotografa professionista pakistano-americana trasferitasi a Chicago da Chattanooga nel giugno 2021. "Amavo così tanto viaggiare che facevo l'assistente di volo", ha scritto. "Il mio scalo preferito era sempre Chicago e chi avrebbe mai detto che due anni dopo mi sarei trasferita lì?". La giovane ha anche raccontato su TikTok i suoi problemi coniugali e personali. In un post ha scritto: "Quando si affronta un divorzio come donna dell'Asia meridionale a volte ci si sente come se si fosse fallito tutto nella vita". "Il modo in cui la comunità ti etichetta, la mancanza di supporto emotivo che percepisci e la pressione per rimanere con qualcuno perché 'cosa dirà la gente' sono fattori che isolano – spiegava la 29enne –. Rende più difficile per le donne lasciare un matrimonio in cui non avrebbero dovuto trovarsi, tanto per cominciare".
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Due sue amiche hanno raccontato al Chicago Sun-Times che Sania e Raheel avevano divorziato a maggio. Un conoscente della fotografa ha scritto su Facebook: "La mia amica era una persona che ha fatto tutti i passi giusti. Se n'è andata. Aveva ottenuto un ordine restrittivo. Ha cambiato le serrature". Purtroppo, però, non è bastato a salvarle la vita. Un utente pakistano, su Twitter, le ha reso omaggio e ha scritto: "Sentire parlare di Sania Khan mi spezza il cuore. Ancora una volta le donne della nostra comunità subiscono violenze domestiche e abusi emotivi eppure viene detto loro di resistere e di rimanere in un matrimonio infelice per la vergogna che porterebbe alla famiglia della donna". Dai social arriva anche un appello importante, come a raccogliere l'eredità di questa ragazza, l'ennesima vittima di una piaga, quella del femminicidio, che non conosce confini. "Se voi o qualcuno che conoscete è in crisi, cercate aiuto. Sakhi for South Asian Women @sakhinyc è un'organizzazione di donne dell'Asia meridionale che abitano negli Stati Uniti, che lavora con le vittime di violenza domestica", scrive l'associazione ricordando Khan. Intanto amici e familiari stanno raccogliendo fondi per le spese del funerale su GoFundMe.
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