Picchiate perché trans: “Erano in dieci contro due e nessuno li ha fermati”

La violenta aggressione del branco a una festa di paese in provincia di Viterbo.

di Redazione Luce!
13 agosto 2024
Aggressione transfobica in provincia di Viterbo (foto di repertorio)

Aggressione transfobica in provincia di Viterbo (foto di repertorio)

Escono i primi dettagli dell’aggressione transfobica avvenuta sabato scorso a Castiglione in Teverina, provincia di Viterbo. A pubblicare i particolari è Gay.it riportando le denunce social delle due ragazze transgender brutalmente picchiate, con tanto di foto dei lividi che fanno rabbrividire (per usare un eufemismo).

Stando ai racconti, erano in dieci contro due, in una piazza a quanto pare affollata per la festa di paese. Prima le avance, apprezzamenti sgradevoli e non richiesti che maschietti bulletti in gruppo avrebbero rivolto a delle ragazze, numericamente in minoranza tra l’altro (classica dinamica); poi, una volta scoperta l’identità di genere delle due giovani, con stesso “coraggio” e “virilità”, hanno iniziato a insultarle e a picchiarle. Sempre in dieci contro due. 

E ancora una volta – sempre stando al racconto fatto da Gay.it – di fronte a sguardi indifferenti. Noi non eravamo lì per confermare, ma non stentiamo a credere che sia possibile data la disumanità e la scarsa empatia che ormai caratterizzano la nostra epoca. 

Risultato: volti tumefatti, denti rotti, escoriazioni e due dignità calpestate. Le ferite fisiche con il tempo guariranno, ma quelle profonde sono altre. 

“Siamo state aggredite da un branco di ragazzi – avrebbe scritto una delle due ragazze dall’ospedale Belcolle – Il più grande avrà avuto 20 anni. Dopo aver chiamato i carabinieri e la sicurezza, nessuno è stato in grado di fermare mezzo membro del branco, soffermandosi sul fatto che avevamo un aspetto ‘provocatorio’. Educate i vostri figli e insegnategli a rispettare donne come noi, non solo in casa ma anche per strada in una festa. Fate schifo.”

“Dieci ‘uomini’ contro due ragazze in mezzo a una piazza piena di gente – ha scritto l’altra – Nessuno che avesse detto mezza parola o fosse intervenuto. L’unica domanda che si facevano era se fossimo donne o trans. Fate ribrezzo”.