Pillola contraccettiva gratis ma solo per chi ha meno di 26anni

La possibile svolta sulla gratuità del farmaco anticoncezionale, attesa da mesi, potrebbe arrivare ma con alcune limitazioni: sarà disponibile solo nei consultori o strutture pubbliche

di CAMILLA PRATO -
3 novembre 2023
Pillola contraccettiva gratuita

Pillola contraccettiva gratuita

Pillola contraccettiva gratis per chi ha meno di 26 anni. Per la gratuità dell'anticoncezionale sarà la volta buona? Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) martedì scorso, provando a sbloccare uno stallo venutosi a creare alcuni mesi fa: una questione nata già lo scorso anno, che ad aprile 2023 aveva avuto un primo momento di svolta, per poi di nuovo bloccarsi. Ora, forse, potrebbe arrivare la parola fine sulla questione della gratuità della pillola per la contraccezione ormonale femminile.

Pillola anticoncezionale gratis sotto i 26 anni

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Il contraccettivo ormonale potrebbe essere distribuito gratuitamente in consultori e ospedali alle minori di 26 anni

La scelta dell'Agenzia italiana del farmaco è di seguire il 'modello' già adottato in 6 regioni, come la Toscana, e distribuire il medicinale gratis solo alle donne sotto i 26 anni e nei consultori o comunque in strutture pubbliche come gli ospedali. La possibile svolta è arrivata dopo un'audizione in Cda dell'Aifa dalla conferenza delle Regioni, ma ancora manca l'ufficialità che deve passare anche dalla Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Agenzia, che deve esprimere la sua valutazione sulla rimborsabilità del farmaco, e da una delibera finale del Consiglio di amministrazione stesso.

Il percorso verso la gratuità

Lo scorso mese di aprile la Commissione tecnico scientifica (Cts) e il Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'ente regolatorio avevano reso il loro parere positivo ma senza limiti di età. A maggio scorso l'iter però era stato stoppato dal Cda dell'Aifa,  che aveva "chiesto approfondimenti" anche per le previsione dei costi molto elevati, oltre 140 milioni di euro.
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Pillola contraccettiva gratuita: dopo il via libera dell'Aifa ad aprile il cda dell'agenzia aveva sospeso l'attuazione della misura

Dopo 7 mesi si è scelto dunque il 'modello' adottato, ad esempio, in Emilia Romagna dove già dal 2018 è prevista la gratuità della contraccezione per le giovani sotto i 26 anni che possono ricevere gratuitamente il farmaco dopo una consulenza con il medico e l'ostetrica del consultorio familiare.

Le reazioni

"Una stretta rispetto al progetto iniziale ma, intanto, sollecitiamo una decisione che sarà importante per ragazze e giovani donne" dichiara Luana Zanella, presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera. "L'ipotesi di renderla gratuita per tutte era sostenibile dal punto di vista economico, dunque la scelta è politica, in ogni caso aspettiamo l'ufficialità al più presto. Che almeno si salga il primo gradino di questo percorso", aggiunge la politica. Parole a cui fanno eco quelle di Elisa Pirro, senatrice del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali, che in una nota scrive: "Il CdA di Aifa ha modificato l'orientamento della sua Commissione tecnico scientifica sulla pillola anticoncezionale gratuita, limitandola alle donne con meno di 26 anni, negando la possibilità della distribuzione in farmacia e consentendola solo al consultorio o in strutture pubbliche come gli ospedali. Peccato che appoggiarsi ai consultori significhi tagliare comunque fuori moltissime ragazze. Parliamo infatti di strutture che non vantano la capillarità delle farmacie, soprattutto in alcune zone del Paese, come al Sud. Si tratta di un passo indietro vergognoso - aggiunge la pentastellata - che rallenta il percorso verso il pieno riconoscimento dei diritti delle donne e della loro autodeterminazione.
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Alcune parlamentari disapprovano il nuovo corso preso da Aifa per rendere gratuito il farmaco anticoncezionale

La verità è che si vuole piegare un organo tecnico alla volontà politica, strizzando l'occhio alle posizioni dell'attuale governo, che spinge sulla propaganda legata alla natalità, salvo poi alzare le tasse su pannolini e latte in polvere. Aifa parla di costi troppo alti, ma per risparmiare pochi milioni di euro si sceglie deliberatamente di non tutelare le donne e la maternità consapevole", sentenzia. "I numeri parlano molto chiaro: la proposta del Cda di Aifa di distribuire la pillola anticoncezionale gratuita soltanto alle ragazze under 26 e solo attraverso i consultori e le strutture ospedaliere è di fatto un boicottaggio anche per le giovanissime. Tutte le donne avrebbero diritto all'accesso alla salute riproduttiva, come aveva suggerito la Commissione tecnico-scientifica di Aifa". Lo dicono le senatrici Cecilia D'Elia, portavoce del Coordinamento nazionale delle donne Pd e Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo dem. "Distribuire la pillola anticoncezionale a tutte le donne, come aveva proposto la Commissione tecnico-scientifica di Aifa - spiegano le due senatrici dem - aveva un costo stimato di 140 milioni di euro contro i 4 milioni della proposta rivista dal Cda Aifa. È chiaro che in mezzo c'è un intervento del governo e che non si tratta solo di risparmiare risorse, ma di un'impostazione culturale sbagliata e punitiva nei confronti delle donne". "Distribuire la pillola solo nei consultori significa discriminare tutte le ragazze che vivono in territori dove non ci sono, in particolare nel Centro Sud - aggiungono -. Distribuirla negli ospedali significa complicare la procedura, forse nella speranza che le ragazze desistano [...]Infine, circoscrivere la misura alle più giovani esclude le madri e le donne più grandi e più fragili dall'accesso alla maternità consapevole. È chiaro l'intento: vanificare una misura che in molte Regioni è già attiva e che solo con l'aiuto dello Stato potrebbe essere ampliata a tutte le donne", concludono le parlamentari.