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Pistoia, sconfigge una patologia molto rara durante la gravidanza e partorisce una bimba sana

La donna aveva una voluminosa massa ovarica che rischiava di rompersi e mettere a rischio la sua salute e il proseguimento dello stato interessante

di MAURIZIO COSTANZO -
21 ottobre 2022
Bimba

Bimba

Il sogno della maternità che diventa realtà, nonostante i momenti difficili, le paure, le ansie. E non poteva essere altrimenti visto che alla signora G.G., residente a Pistoia di 30 anni, era stata diagnosticata nelle primissime settimane di gestazione, circa all’undicesima, una patologia molto rara in gravidanza, che si era manifestata raggiungendo considerevoli dimensioni, di circa 10 centimetri.

La mamma G.G. felice per la nascita della figlia insieme agli specialisti Bressan e Florio

"Siamo qui a raccontare una storia a lieto fine"

Ma tutto si è svolto al meglio, la cicogna è arrivata e ora la neomamma è accanto alla sua bambina, nel Punto Nascita del presidio Ospedaliero di Pistoia, con le ostetriche che si prendono cura di lei. Guarda la sua bambina con soddisfazione: ha aspettato con ansia questo momento così felice, che termina un percorso iniziato con con molti dubbi e tante paure. A complicare il quadro della situazione, la formazione di una massa ovarica molto voluminosa, che rischiava di rompersi e mettere a rischio non solo il proseguimento della gravidanza, ma anche la salute della mamma. "Ed invece siamo qui a raccontare una storia a lieto fine - afferma il professor Pasquale Florio, Direttore dell'Ostetricia e Ginecologia di Pistoia e dell’Area aziendale di ginecologia - grazie ad un lavoro di équipe non solo nostro, ma anche degli anestesisti e di tutto il personale di sala operatoria. Perchè sin dalla conferma della diagnosi, effettuata presso l'Ambulatorio di Ecografia Ginecologica di II Livello che opera al S. Jacopo nel reparto di Ostetricia, si è posto il problema sia di come operare, ma anche di quando intervenire, date le dimensioni della massa ovarica ed il fatto di essere nelle prime settimane di gravidanza, le più rischiose". Per quel che riguarda il "come", l'équipe non ha avuto dubbi nella scelta della laparoscopia: è meno invasiva e meno a rischio per il proseguimento della gravidanza. “Anche se l'intervento laparoscopico in gravidanza ha difficoltà maggiori rispetto al normale -. sottolinea il professor Florio - dovute al fatto che l'utero è aumentato di dimensioni e quindi abbiamo poco spazio per operare, perché per evitare di danneggiare l'utero non si può mobilizzarlo con gli strumenti laparoscopici, e perché l'intervento deve essere effettuato rapidamente per evitare di esporre il feto al rischio di assorbire l'anidride carbonica utilizzata per la procedura".
L'ospedale San Jacopo di Pistoia

L'ospedale San Jacopo di Pistoia

La squadra ha funzionato egregiamente

"Ma le difficoltà sono anche di tipo anestesiologico - sottolinea il dottor Filippo Bressan, direttore facente funzioni dell'Anestesia e Rianimazione del nosocomio pistoiese - perchè in questo caso i pazienti sono due: l'anestesista deve occuparsi del benessere di entrambi, addormentare la madre e proteggere sia lei che il bambino durante l'intervento. Si tratta di eventi estremamente rari che richiedono di elaborare in modo assai meticoloso un preciso piano di azione e strategie per affrontare eventuali complicanze, soprattutto se, come in questo caso, l'operazione deve essere programmata in urgenza. Per questo è importante l'azione coordinata di tutta la "squadra", anestesisti, ginecologi e infermieri durante la fase operatoria a cui si aggiungono le ostetriche durante la fase successiva all'intervento, per evitare un aborto o un parto prematuro. Ma se siamo qui a farci fotografare insieme alla mamma ed alla sua bellissima creatura, evidentemente la "squadra" ha funzionato egregiamente". “Grazie alle moderne tecniche chirurgiche e anestesiologiche applicate -  ha detto la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio e della rete ospedaliera dell’Azienda Usl Toscana centro - unitamente alla professionalità di tutti gli operatori che hanno seguito il percorso, è stato davvero possibile scrivere un finale positivo per la madre e la sua bambina. Sono stata informata che sono in buona salute e sono pronte per fare ritorno nella loro casa”.