Pontedera, 17 novembre 2024 – A Pontedera una neomamma ha vissuto l’esperienza di sentire il battito del cuore del figlio appena nato sul suo ventre. Questa settimana al Lotti è stato eseguito il primo parto cesareo con contatto pelle a pelle. È successo mercoledì, in una delle stanze del reparto di ostetricia dell’ospedale di Pontedera, dove una mamma ha partorito il figlio tramite cesareo e ha potuto poi sentirne il battito del cuore sul suo ventre.
Il contatto pelle a pelle è un modo per far vivere appieno alle puerpere il momento della nascita: il neonato viene infatti adagiato immediatamente sul seno materno nudo con soltanto il pannolino addosso e col cordone ombelicale bloccato dopo un minuto, garantendo i massimi standard di sicurezza.
Aver eseguito questo contatto a seguito di un parto cesareo è un’assoluta novità per l’ospedale di Pontedera, poiché si tratta di una pratica che fino a ora era prevista soltanto con la nascita naturale e non chirurgica, che da prassi viene effettuata in sala operatoria e non in sala parto.
Si tratta di una pratica altamente consigliata tanto dall’Organizzazione mondale della sanità quanto dall’Unicef e che viene eseguita comunemente in caso di parto naturale. Il bambino viene preso e messo subito sul seno materno: studi documentati hanno dimostrato che il neonato tende a migrare in modo spontaneo verso il seno per iniziare la prima poppata.
Anche la madre ottiene dei benefici da questo contatto, eseguito sempre nel contesto di una gravidanza fisiologica senza problematiche, patologie o situazioni di emergenza.
Queste manovre infatti favoriscono il rilascio dell’ossitocina, l’ormone che in questa fase non solo stimola la contrazione dell’utero e quindi previene l’eventuale comparsa di emorragie post parto, ma soprattutto stimola il processo dell’allattamento. E per quanto riguarda il bambino, può beneficiare del calore della mamma ed entrare subito in contatto con chi l’ha tenuto in grembo fino a quel momento.
Una serie di benefici, quelli del contatto pelle a pelle che sono ampiamente e scientificamente dimostrati sia per la mamma che per il neonato, migliorano l’adattamento della vita extrauterina e regolarizzano la temperatura corporea, stabilizzando anche i livelli di glucosio del bambino.