
qn x le donne
La morte di Giulia Cecchettin, la ventiduenne veneta uccisa dal fidanzato catturato oggi, dopo una fuga di 6 giorni, potrebbe essere archiviata come l’ennesimo femminicidio avvenuto nel nostro Paese. Ma non è solo questo.
La morte di Giulia sembra aver portato ad una nuova consapevolezza di quello che è ormai un problema che sta assumendo dimensioni enormi ed inaccettabili (sono 102 le donne uccise nel 2023, di cui 82 in ambito familiare- affettivo) per un Paese che si definisce civile.
Che cosa? Nuove leggi, prima di tutto, più aiuti per le vittime di violenza (strutture dove accogliere coloro che denunciano e lasciano la casa dove la violenza si consumava, ad esempio) forze dell’ordine che possano intervenire davvero ed in maniera efficace, procedure giudiziarie più veloci, investimenti. E poi serve alzare la voce, scendere in strada per protestare in ogni maniera possibile, combattere i pregiudizi e quella mentalità, profondamente maschilista, che è ancora troppo presente nella nostra società.
Per aiutare, tutti assieme, le donne (e la società intera) a prendere una consapevolezza definitiva di quei diritti che dal dopoguerra a oggi sono cresciuti, si sono rafforzati, ma che spesso restano ancora fuori dagli usci di troppe case. Per fare in modo che il sacrificio di Giulia e di tutte le altre “Giulie” prima di lei non sia stato vano. E per ribadire quanto scritto sui suoi social da Gino Cecchettin, il padre della ventiduenne:

Giulia Cecchettin, 22enne uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta
L'appello della società
Sui social, a poche ore dalla notizia della sua morte, è partita una enorme, silenziosa campagna che chiede a gran voce di fermare questa ondata di violenza che ormai è qualcosa che riguarda tutti: uomini, donne, giovani o anziani il grido è uno ed uno soltanto: facciamo qualcosa e facciamolo ora.
Una delle frasi che hanno iniziato a circolare sui social, riferita a Filippo Turetta, per esprimere la rabbia contro l'ennesimo femminicidio
La campagna di QN
Per questo tutti i quotidiani del gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno) hanno deciso di lanciare una campagna chiamata QNxledonne, che servirà a dare voce a questo movimento, a raccontare, sulle nostre testate cartacee e online, le storie di violenze, le testimonianze di coloro che le hanno subite ma anche (e soprattutto) di coloro che ne sono uscite.
La campagna sui nostri quotidiani cartacei e online
"L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide".