Il 60% delle ragazze non prende i mezzi la sera perché ha paura. Vi stupisce?

La fotografia che emerge dall’indagine condotta da Eumetra per conto di Telefono donna Italia è un’immagine che conosciamo fin troppo bene: abbiamo paura di tornare a casa la sera; di camminare di notte per strada e prendere i mezzi. E non dovrebbe essere così

di TERESA SCARCELLA -
26 giugno 2024
Tornare a casa la sera, a piedi o con i mezzi, spaventa le ragazze (foto di repertorio)

Tornare a casa la sera, a piedi o con i mezzi, spaventa le ragazze (foto di repertorio)

Il 66% delle ragazze “mette in atto accorgimenti tornando a casa alla sera” (solo il 22% tra i ragazzi); il 62% “evita di prendere i mezzi pubblici oltre una certa ora” (il 17% per i ragazzi), il 61% sceglie ad hoc “un abbigliamento discreto”. Secondo 4 ragazze su 10 i social influenzano negativamente l'immagine della donna e oltre la metà di loro ritiene che favoriscano comportamenti offensivi.

Questi sono alcuni dei risultati di un’indagine di Eumetra, realizzata per conto di Telefono donna Italia a gennaio, con oltre 800 interviste con un campione tra i 16-25 anni. 

Tornare a casa la sera tardi, o addirittura di notte, non è una cosa che noi donne facciamo a cuor leggero. Soprattutto in alcune città. E’ risaputo. 

Evitiamo le strade più buie, quelle più isolate; camminiamo velocemente, con il cuore in gola e con occhi e orecchie ben aperti per non perderci nulla di quello che ci accade intorno; sussultiamo a ogni rumore, a ogni sguardo ambiguo, a ogni uomo o gruppo di uomini incrociati per la via; teniamo stretto nelle mani il cellulare, pronte a far scattare quella telefonata che ci rassicura. Solo di fronte al portone di casa, una volta al sicuro, tiriamo un sospiro di sollievo e ci rendiamo conto di aver trattenuto il fiato per chilometri. 

Anche nei mezzi pubblici è più o meno la stessa cosa. Stiamo attente a chi sale e chi scende, meglio del più zelante controllore; chi siede accanto a noi, ai movimenti che fa e che intenzioni ha; senza guardare troppo. Facciamo attenzione a non sembrare ambigue, a non fare nulla che possa essere frainteso: un gesto, una smorfia, un sorriso anche accennato. Ci copriamo con le mani o con la borsa quella scollatura o quello spacco, che fino a quel momento ci era sembrato una grande idea e che per un attimo malediciamo. Non sappiamo se sperare di rimaner sole, piuttosto che in compagnia di un possibile rischio. La solitudine: amica nemica delle donne.

Ogni volta è così e ogni volta queste sensazioni condizionano pesantemente le nostre scelte e la nostra libertà. Ci indicano come vestirci, che strada fare, a che ora tornare, cosa bere. A volte ci scoraggiano addirittura a uscire o ci spingono a organizzarci diversamente e per tempo. Ecco perché i risultati dell’indagine di Eumetra, non ci stupiscono e non ci dicono nulla di nuovo. Purtroppo.