Ennesima grave e violenta aggressione. Questa volta siamo a Torino, nella notte tra sabato e domenica, quando Jainel King Canto, artista drag, nel giorno del suo 29esimo compleanno, mentre passeggiava tranquillamente a braccetto col suo ragazzo, si è visto arrivare un pugno in faccia che lo ha costretto ad andare al pronto soccorso.
Cosa è accaduto a Janiel
Originario del Venezuela è a Torino per studiare all'Accademia delle Belle Arti, lavora in un atelier orafo e fa la drag in alcuni locali e per degli eventi. Sabato notte è andato incontro a una violenza insensata, denunciata poi al La Stampa: “Stavo camminando a braccetto con il mio ragazzo verso una macchina a noleggio che avevamo prenotato. Due ventenni si sono avvicinati a noi e uno di loro mi ha tirato un pugno dritto in faccia. Ho avuto paura. Temevo che potesse andare peggio, che potessero continuare con i pugni”.
Jainel e il suo fidanzato erano appena usciti dall'Associazione Culturale Variante Bunker, in via Niccolò Paganini: “Erano le quattro e mezza del mattino. All'improvviso sono sbucati da dietro un fabbricato due ragazzi di circa 20 anni. Uno di loro mi ha tirato un pugno al volto – ha raccontato – Io fortunatamente non sono svenuto, mi sono appoggiato a un albero stordito e spaventato. Il mio ragazzo si è irrigidito e ha chiesto ai due spiegazioni: non gli hanno dato nessuna risposta”. A quel punto si è unito al gruppo un terzo giovane: “Ha chiesto cosa fosse successo, fingendo di non conoscere gli altri due ragazzi ma era chiaro che stesse mentendo. Sembrava volesse controllare”. I tre poi sarebbero andati via come se nulla fosse, come se aggredire qualcuno fosse la normalità.
Aggressione a sfondo omofobo?
“Mi hanno dato tre giorni di prognosi, per fortuna non ho niente di rotto”, prosegue Jainel che ancora non si spiega questa violenza gratuita. Forse un attacco a sfondo omofobo? “Non lo so, continuo a pensarci. Non ci hanno insultati, non hanno detto niente prima di picchiarmi. In passato ho ricevuto insulti razzisti per via delle mie origini e anche omofobi, mi hanno urlato contro “fr*cio”. Ma non l'altra notte. Forse era loro intenzione derubarci ma è andata male perché non sono svenuto. Di certo è una violenza triste, che al di là di quale sia il motivo trovo inaccettabile“.
Nonostante il brutto episodio, quella del 29enne è la storia di un giovane che con dignità e coraggio ha affrontato questo doloroso accaduto cercando risposte e giustizia, perché consapevole che la lotta contro l'omofobia e ogni forma di discriminazione non si dovrà mai fermare. La sua voce sui social, anche se piccola, è un grande urlo contro una società che si dimostra incapace di essere inclusiva e rispettosa.