Riconoscersi dopo un trauma grazie alla medicina estetica: le storie dei pazienti

Raccontando della rinascita dopo un trauma tra paure, sensazioni e benefici, inviano un messaggio di ottimismo a chiunque si trovi in situazioni simili

di MAURIZIO COSTANZO -
1 luglio 2024
Sophie

Sophie

Dopo una serie di esperienze cliniche maturate da dottori che hanno offerto trattamenti estetici ai propri pazienti, Merz Aesthetics ha raccolto l’invito della comunità scientifica a sensibilizzare su queste problematiche un pubblico sempre più ampio, presentando quattro storie di pazienti che cercano di ritrovarsi dopo un trauma riportato alla mente da cicatrici e discromie, dietro alle quali si celano interi capitoli di vita. Quattro le storie raccontate che, attraverso le parole, le esperienze e il vissuto dei suoi protagonisti, mettono in luce la funzione terapeutica del medico estetico che diventa un abilitatore di connessioni tra l’esteriore e l’interiore, permettendo così a persone provate dalla malattia di ritrovare confidenza e fiducia in sè stesse: Valentina scopre quasi per caso, nel 2020, di avere una grave malattia all’omero; Solidea, nel 2018, subisce una complessa operazione al trocantere affetto da patologia oncologica; Paolo, vittima di bullismo, si trasferisce a Milano per essere libero di esprimere la propria personalità; infine, Viola, nata uomo in un corpo in cui non si è mai riconosciuta, che inizia un percorso di riaffermazione e rinascita.

Il progetto di sensibilizzazione “SpecchIO” - affidato all’agenzia creativa Together e supportato da quattro associazioni: Arcigay, LILT, Telefono Rosa e Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting (AICS) - è declinato in una serie di contenuti visivi, disponibili dal 4 luglio sulle principali piattaforme digitali.

“Spesso tendiamo a percepire come superficiale ed effimera la cura dell’aspetto esteriore, ma la realtà è che nei tratti somatici di ogni individuo, nelle cicatrici, nelle discromie si nascondono interi capitoli di vita, che possono essere traumatici e portare alla mente ricordi dolorosi - commenta Sophie Costiou Charretour, amministratore delegato Merz Italia – Il nostro impegno a migliorare la qualità della vita e del benessere psicofisico delle persone diventa ancora più importante e assume nuovi significati quando si focalizza sulle esigenze di pazienti con un vissuto difficile. Il ruolo del medico estetico è anche quello di aiutare i pazienti ad essere più consapevoli di sé stessi portando al centro l’io più interiore”.

SpecchIO: oltre il trattamento estetico

Il progetto si sviluppa in due momenti e vede la partecipazione di una psicologa e psicoterapeuta, Martina Mai, e di un’equipe di specialisti in medicina estetica - Andrea Lazzarotto, Marco Bartolucci, Andrea Corona ed Eliana Lanza – entusiasti di mettere la propria esperienza professionale al servizio dei quattro protagonisti e di raccontare, dal loro punto di vista, il percorso dei propri pazienti: dalle reazioni soggettive alle paure più comuni. Nella prima parte i protagonisti sono invitati a raccontarsi in una stanza dove trovano due specchi, uno con scritto “mi rifletto” e l’altro “mi riconosco” iniziando la conversazione con la psicologa. In un secondo momento, dopo essersi sottoposti al trattamento estetico concordato con il medico, i protagonisti torneranno a guardarsi allo specchio, raccontando le sensazioni e i benefici che hanno tratto da questo percorso e inviando un messaggio di ottimismo a chiunque altro si trovi in situazioni di difficoltà simili.