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Sabir Festival: mostre e incontri per dare voce al Mediterraneo dei migranti

Prato, torna l’appuntamento che nacque un anno dopo la strage di Lampedusa e che ogni anno tocca una località italiana. Tra i dibattiti, quello con Maurizio Landini

17 aprile 2024
Migranti scendono da una nave dopo essere stati salvati in mare

Migranti scendono da una nave dopo essere stati salvati in mare

Prato, 17 aprile 2024 – Dare voce al Mediterraneo, dare voce ai migranti. Torna, stavolta a Prato, il Festival Sabir, che ogni anno racconta il tema particolarmente attuale dell’immigrazione. Il Festival nacque un anno dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quando morirono 368 migranti in un naufragio che segnò particolarmente l’Italia.

Da allora, ogni anno, il Festival Sabir mette insieme l’arte, gli intellettuali e chi lavora a contatto con i migranti per dare loro un futuro migliore. Appuntamento il 18, 19 e 20 aprile appunto a Prato. Il festival è itinerante, e dopo Lampedusa (2014), Pozzallo (2016), Siracusa (2017), Palermo (2018), Lecce (2019 e 2021), un’edizione online (2020), Matera (2022) e Trieste (2023) adesso l’approdo in Toscana. 

Il Festival è promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di Asgi e Carta di Roma.

La scelta di Prato non è casuale. L’immigrazione cinese “ha portato a una presenza di persone di origine straniera che si aggira intorno al 25% della popolazione residente – dicono gli organizzatori del Sabir Festival – e la comunità cinese più numerosa d’Italia con oltre 31 mila residenti. Vogliamo partire dalla storia della comunità pratese – guardando al modo in cui le associazioni, i movimenti, una società civile forte e plurale e la pubblica amministrazione hanno investito energie e risorse sulla complessità – con il fine di leggere i cambiamenti del tessuto sociale e culturale della città in questi ultimi decenni”.

Nel programma sono previste presentazioni di libri, mostre cinema e musica. Tra i dibattiti, Maurizio Landini parla alla Casa del Cinema di via Carbonaia giovedì 18 aprile alle 18 nell’incontro “Migranti e lavoro, la chiave dell’inclusione”. Con lui il sindaco di Prato Matteo Biffoni e Lara Zanfrini, di Ismu, Fondazione per le Iniziative e lo Studio sulla multietnicità.

Tra le mostre, c’è Next Generation di Arianna Massimi all’Officina Giovani in piazza dei Macelli. Si tratta di una galleria di ritratti e storie dedicata ai giovani under 30. L’altra mostra da non perdere è “Oggetti smarriti” di Ignazio Fresu alla Casa del Cinema di Prato. In esposizione valigie accatastate, abbandonate, dimenticate, smarrite. Bagagli che hanno perso la loro meta. Solo momentaneamente o in modo permanente?Bagagli che raccontano vite, speranze e forse progetti. Tra gli appuntamenti, sabato 20 aprile c’è Woolwalk, una passeggiata nel Macrolotto Zero a partire dalle 17.45. 

L’apertura ufficiale del Festival è giovedì 18 aprile a mezzogiorno all’Officina Giovani. Tra i concerti, i Savana Funk venerdì 19 aprile alle 21.30 sempre all’Officina Giovani e il concerto dei “Miles Ties” sabato 20 aprile al Circolo Arci di via Fabio Filzi.