Sono circa 11 milioni i bambini e i ragazzi sotto i 19 anni che affrontano problemi di salute mentale. E solo in Unione Europea. Secondo i dati dell’Unicef, infatti, i casi sono in aumento e riguardano il 13% della popolazione minorile.
L’allarme è scattato da tempo, almeno dall’immediato post pandemia, ma a distanza di qualche anno le le richieste di aiuto da parte dei giovani che vivono questi disagi non accennano a calare, ma anzi salgono, come testimoniato da varie associazioni e istituzioni e confermato dall'esperienza della Fondazione Don Luigi Di Liegro di Roma.
Le chiamate alla Fondazione Don Luigi Di Liegro
Nei primi 6 mesi del 2024, ad esempio, sono state un terzo le chiamate raccolte dalla Fondazione di chi ha meno di 30 anni, mentre erano il 25% nello stesso periodo del 2023. Si è inoltre abbassata l'età e sono più numerose le telefonate effettuate da chi ha 20 anni. Una piccola percentuale è costituita dai senza fissa dimora (lo 0,4%) o da chi chiede informazioni riguardo a problematiche legate a malattie specifiche, come l'Alzheimer e complessivamente ogni mese sono oltre 50 le chiamate che riceve il Servizio di supporto, orientamento e sostegno sociale (Soss) offerto dalla Fondazione, suddivise equamente tra uomini e donne, e di cui appunto il 34% sono ragazze e ragazzi che contattano il servizio a causa di un disagio e per presentare una richiesta di aiuto.
Le telefonate arrivano da tutta Italia con una forte prevalenza di Roma e della sua provincia, pari al 70% del totale. I numeri salgono leggermente nelle aree più periferiche della capitale. Chi si rivolge allo sportello lo fa per chiedere supporto all’accesso dei servizi oppure per denunciare disagio sociale e mentale, episodi di bullismo, anoressia, bulimia e depressione, difficoltà nel rapporto con la famiglia o a scuola.
Serve supportare le famiglie
Nonostante questi problemi tra le mura di casa o in situazioni quotidiane “A chiamare sono per lo più familiari e amici, preoccupati per qualcuno, lamentando la mancanza di attività promosse per chi è affetto da una patologia specifica e che spesso si trova a casa da solo, senza un contatto diretto con i Centri di salute mentale – spiega Luigina Di Liegro, segretaria della Fondazione –. L'aumento di richiesta di aiuto da parte degli under 30 deve spingere le istituzioni e chiunque si occupi di salute mentale ad aprire loro un canale privilegiato. Bisogna investire maggiormente in una rete di servizi psicosociale per le famiglie”. Il Soss della Fondazione Di Liegro sarà attivo anche per tutto agosto al fine di garantire il supporto in un periodo dell'anno particolarmente delicato per le persone affette da disagi psichici e per i loro familiari.