Sextortion: nel mese di agosto oltre 100 segnalazioni

L'allarme è stato lanciato dagli agenti della Polizia Postale: "In aumento il numero delle vittime. Si tratta di adulti e di minori, quasi sempre di sesso maschile“

di LETIZIA CINI -
17 agosto 2023
Sextortion: nel mese di agosto 2023 la Polizia Postale ha ricevute oltre 100 denunce

Sextortion: nel mese di agosto 2023 la Polizia Postale ha ricevute oltre 100 denunce

Comincia come un gioco hard e si trasforma in un incubo fatto di richieste di denaro e di ricatti. Ora il fenomeno maturato nella rete, ha un nome: sextortion, letteralmente ‘estorsione sessuale’. “La Polizia di Stato evidenzia un aumento di segnalazioni di casi di sextortion - annunciano gli inquirenti - . Nel mese di agosto, la Polizia Postale ne ha ricevute oltre un centinaio, in danno di adulti e di minori, quasi sempre di sesso maschile“.

Il fenomeno

“Si tratta di un fenomeno con un enorme potenziale di pericolosità perché agisce sulla fragilità delle vittime“, prosegue l’allarme diramato dalla Polposta. Quello che nasce come un gioco sessuale li trasporta in un incubo fatto di ricatti, continue richieste di denaro e minacce, da attuare con la diffusione sui social immagini intime ottenute tramite live chat.

Sextortion, l'esca social

Tutto inizia con qualche messaggio scambiato con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Dopo aver ottenuto foto e video intimi cominciano le richieste - non troppo alte - di denaro, accompagnati dalla minaccia che in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.
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Si scrive sextortion, si legge ricatto a sfondo sessuale. Un fenomeno in crescita anche tra i minori

"Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sé, a non confidarsi con nessuno, e fin quando possono, a pagare".

I consigli per non cadere nella spirale del ricatto

E' quanto si legge in una nota della Polizia di Stato, nella quale sono contenuti anche i consigli per non cadere nella spirale del ricatto:
  1.  Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro e le richieste, si faranno più insistenti;
  2.  Non vergognarsi per aver condiviso immagini intime. Siamo di fronte a criminali organizzati che conoscono le curiosità e le fragilità delle vittime di questo tipo di reato;
  3. Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma conservare gli screen - shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;
  4. Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi.

Cresce numero minori

Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia di Stato che hanno visto coinvolti minori, per lo più di età compresa tra i 15 e i 17 anni, e anche più piccoli.
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Sextortion: cresce numero minori vittime estorsioni a sfondo sessuale. Cos'è e come difendersi

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte. Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat. La Polizia Postale consiglia inoltre ai genitori di avvertire le autorità competenti alle prime avvisaglie: i responsabili rei ricatti sessuali sono infatti adulti e/o organizzazioni criminali che avvicinano online gli adolescenti, li spingono in conversazioni virtuali di tipo sessuale, acquisiscono immagini e video intimi e poi richiedono somme di denaro per evitare la pubblicazione online del materiale privato.
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Vergogna e senso di panico: che fare

Vergogna e senso di panico: che fare

Se i genitori sospettano che i propri figli  possano essere incappati in questo tipo di estorsione, gli esperti consigliano di non limitarsi a giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi Indispensabile; ascoltare quanto i figli raccontano, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni; procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: