
La premier Giorgia Meloni andrà a Caivano
Per gli stupri a Caivano sono indagati anche due maggiorenni. E Giorgia Meloni annuncia di recarsi al Parco Verde, accogliendo l'invito di don Maurizio Patriciello. Ma le parole del compagno della premier, Andrea Giambruno, sulla violenza sulle donne e l’abuso di alcol fanno discutere.
Meloni al momento non ha indicato quando andrà a Caivano ma potrebbe farlo già il 1 settembre, giorno in cui il prefetto di Napoli ha convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Poi, annunciando l'intenzione di “accogliere l'invito di don Patriciello a recarmi sul posto” ha precisato che la sua “non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione”. Ha anche aggiunto che il centro sportivo in stato di abbandono, uno dei luoghi dove si sarebbero consumate le violenze del branco, “deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile”. Don Patriciello ha fatto sapere di essere contento di questa decisione: “Ringrazio Dio e ringrazio la Meloni”. “Ringrazio la presidente del Consiglio che ha accolto il mio invito. Ha mostrato sensibilità. E da credente ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti e di non arrenderci” ha aggiunto.
Ma intanto a Caivano la vicenda degli abusi di gruppo getta ancora ombre pesanti e tra la gente ci sono sentimenti contrastanti: da un lato la voglia di riscatto del quartiere, dall'altro il desiderio di fuga. Dopo il monito contro omertà e silenzi lanciato proprio da don Patriciello in una chiesa semivuota, nel pomeriggio di oggi, 29 agosto, un gruppo di comitati prova a dare segnali di reazione con una manifestazione indetta a partire dalla parrocchia. C’è, però, anche chi ritiene che l'unica chance sia il “fujitevenne”, il grido rassegnato di Eduardo De Filippo: così i familiari di una delle due piccole vittime, attraverso il loro legale, chiedono allo Stato di aiutarle ad andare via, cambiando città e nome, come avviene per i collaboratori di giustizia, per conquistare un futuro migliore.
“Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne” ha detto. E ha continuato: “La violenza è sempre un po’ colpa loro. Non uscire da sole, non andare dove è buio, non vestirti in modo provocante…" ha tuonato. Quindi ha affondato: “Adesso ce lo spiega anche Giambruno: se non ti ubriachi non ti stuprano. Hai tutto il diritto di ubriacarti ma se eviti di farlo... E niente, alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile”. “È una concezione sbagliata del rispetto e della libertà delle persone. E un'idea di educazione che va esattamente nel senso contrario a quello che serve” ha proseguito. “A Giambruno dico, quindi, che occorre educare i ragazzi al rispetto, non le ragazze alla prudenza, insegnare loro il valore del consenso, non alle ragazze quello della diffidenza, ma il diritto all'esistenza libera e non il comportamento dimesso. Se una ragazza alza un po’ il gomito può aspettarsi un mal di testa, non uno stupro” ha concluso.

Per le violenze sessuale sulle cuginette, indagati anche due maggiorenni
La premier a Caivano ma non per fare “passerella”
All’indomani dalla triste e violenta storia che vede due cuginette di 10 e 12 anni violentate dal branco, don Maurizio Patriciello, il parroco anti-clan di Caivano, aveva scritto alla premier Giorgia Meloni per invitarla al Parco Verde, il luogo secondo molti “abbandonato dallo Stato”. La risposta non è tardata ad arrivare: durante il Consiglio dei Ministri, Meloni ha annunciato la visita, ma non “una passerella”. La premier ha detto che il governo punta a “bonificare l'area” di Caivano, sottolineando che “per la criminalità non esistono zone franche”.
La premier Giorgia Meloni (Instagram)

Nel quartiere Parco Verde due cuginette sono state violentate da un gruppo di adolescenti

Don Maurizio Patriciello, il parroco anti-clan di Caivano (Instagram)
Stupri sulle cuginette: due maggiorenni indagati
Per quanto riguarda i risvolti giudiziari, invece, sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti nei confronti delle cuginette, due bambine di 10 e 12 anni. I ragazzi hanno 19 e 18 anni e sono entrambi a piede libero. Per gli inquirenti fondamentali saranno le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni. Al 19enne - che non risulta legato ai contesti criminali della zona - verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social. L'inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere “numerosi”.
Anche due maggiorenni tra gli indagati per violenza sessuale al Parco Verde
Giambruno: “Se eviti di ubriacarti, eviti di trovare il lupo”
“Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti - non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo - ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”. La frase di Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno della premier Giorgia Meloni pronunciata durante la puntata di “Diario del Giorno” ha scatenato (e continua a scatenare) l'ira social. Giambruno, parlando dei casi di violenza di Palermo e Napoli e definendo “bestie” gli stupratori, ha fatto proprie le posizioni espresse da Pietro Senaldi, direttore di “Libero” e ospite della trasmissione.Per evitare i “lupi” - contro i quali anche Giambruno esprime una ferma condanna - Senaldi suggerisce “innanzitutto di non perdere conoscenza, di rimanere capaci di intendere e volere”. Immediata la reazione del web con una vera e propria bufera su Giambruno e i suoi ospiti. Per lo più non riferibili, i commenti sono, comunque, tutti di condanna. Anche la politica interviene e lo fa con la senatrice del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente della commissione d'inchiesta sul Femminicidio.Indietro tutta!#Giambruno: “Se ti ubriachi non ti stuprano”. Come sempre in questi casi è colpa delle donne. E l’ha detto il compagno del nostro PdC. Ma non si fanno schifo? #Meloni #29agosto #stupro pic.twitter.com/QguOFGaVg3
— Jacopo Del Taglia (@JacopoDelTaglia) August 29, 2023

La dem Cecilia D'Elia