La
19enne vittima dello stupro del branco al
Foro Italico di Palermo aveva già subito un tentativo di violenza sessuale.
Il precedente tentativo di violenza
Un mese prima di quel fatidico 7 luglio, la ragazza che ha denunciato l'episodio era stata aggredita da altre due persone, nella zona del teatro Politeama, in pieno centro città. In quell'occasione era però, sarebbe riuscita a sfuggire a questi uomini, mettendoli in fuga utilizzando uno
spray urticante al peperoncino.
La ragazza, la notte tra il 6 e il 7 luglio, dopo essere stata fatta ubriacare, è stata portata in un cantiere abbandonato al Foro Italico e qui stuprata da sette coetanei
Dato che la violenza già accertata, chiusa con sette arresti (tutti gli indagati sono in carcere, compreso il
minorenne all'epoca dei fatti), risale alla notte tra il 6 e il 7 luglio, la precedente aggressione è stata collocata agli
inizi del mese di giugno.
La denuncia della 19enne
A parlarne era stata la stessa vittima, interrogata dai Carabinieri il 14 luglio scorso: dopo avere illustrato agli investigatori cosa era accaduto nel cantiere abbandonato del Foro Italico, aveva riferito
l'episodio precedente, messo a segno da due persone, una sui quarant'anni, l'altra sui venti. Dopo avere compreso le intenzioni dei due, la giovane avrebbe usato lo spray di difesa che le aveva dato il fidanzato, evitando la violenza. Sul tentativo di stupro sono quindi in corso altre indagini.
Un altro frame delle telecamere di sicurezza a Palermo ha ripreso gli indagati per stupro mentre sono con la ragazza
Trasferita in una comunità protetta
Intanto la giovane donna che nella notte tra 6 e 7 luglio è stata stuprata dal gruppo di sette ragazzi in un cantiere abbandonato al Foro Italico, zona costiera di Palermo,
è stato disposto il trasferimento in una comunità protetta, fuori dalla città. Qua le verrà anche offerta la possibilità di lavorare e, magari, di
ritrovare una speranza di vita oltre al dolore, oltre alle cicatrici di quella violenza che sappiamo rimarranno indelebili sulla sua pelle. Anche perché la 19enne sta vivendo in una situazione estremamente delicata, sia a seguito delle denunce che hanno portato all'arresto degli indagati, sia per le minacce ricevute da questi perché non andasse alle forze dell'ordine.
L'ultimo messaggio diffuso sui social dalla ragazza
Ma anche dopo, una volta che la storia era emersa in tutto il suo orrore agli occhi della società italiana, era stata colpita dalla cosiddetta
vittimizzazione secondaria, ovvero era diventata il capro espiatorio di chi, vedendole postare sui social foto e messaggi, l'aveva criticata incolpata di essersi
'cercata' lo stupro. Pochi giorni fa, nell'ennesimo sfogo sul suo profilo, la ragazza aveva espresso tutte le sue preoccupazioni. il suo stato d'animo segnato dalle accuse ricevute, in un
drammatico messaggio: "Sono stanca, mi state portando alla morte", aveva scritto. Quindi, al commento di un utente che la accusava di essere stata consenziente, la 19enne replicava: "Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così". E, in un finale di messaggio inquietante, annunciava: "
Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore".