"Dima, perdonami per non averla salvata. Ho seppellito la mamma vicino all'asilo". A Mariupol', una delle città più devastate dalla guerra in Ucraina, è stato trovato un biglietto, scritto a penna, che testimonia l'atrocità di un conflitto che ormai va avanti da circa un mese (l'invasione russa in Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022). Qualcuno, forse un padre, forse un fratello, ha dovuto scrivere su un foglio - perché altrimenti non poteva fare - le istruzioni e la mappa per ritrovare il corpo di una donna, una madre, sepolta - si evince dalla lettera - di fretta e nel primo posto trovato sottoterra. Il biglietto ritrovato a Mariupol' è avvolto da una serie di misteri, e per cercare di trovare la verità dietro a quelle parole scritte su un foglio di carta, Luce! ha contattato colui che per primo ha diffuso sui social la lettera di Mariupol', Sergej Sumlenny.
"Non ho trovato io la lettera, l'hanno pubblicata alcuni media ucraini. Io l'ho solo condivisa su Twitter", dice a Luce! Sergej Sumlenny, giornalista, già direttore della Fondazione Heinrich Böll (un think tank affiliato al Partito Verde in Germania) ed ex capo dell'Ufficio di Kiev-Ucraina della Fondazione.
Nella lettera ritrovata a Mariupol' c'è scritto: "Dima (diminutivo di Dmytro, ndr), la mamma è morta il 9 marzo 2022. È morta velocemente. Poi la casa è andata a fuoco. Dima, perdonami per non averla salvata! Ho seppellito la mamma vicino all'asilo. Di seguito è riportato un diagramma dettagliato per trovare la tomba. Ti amo!". In fondo alla lettera è stata disegnata la mappa di dove si trova il corpo della donna. In basso a destra la scritta "2,0 m" per indicare che la donna si trova a due metri di profondità sottoterra.
Nel foglio non c'è scritto chi sia l'autore della lettera e non sappiamo né se lo stesso autore sia ancora vivo né se il destinatario, Dima, abbia ricevuto la lettera. Sappiamo solo che è rivolta a Dima, diminutivo di Dmytro. La lettera è scritta in russo, ma ciò non deve sorprendere perché come spiega a Luce! Sergej Sumlenny "il russo è la lingua principale per il 90% della popolazione di Mariupol' e l'unica lingua parlata dal 30-40% degli abitanti della città". "La lettera - ci spiega Sergej Sumlenny - è stata scritta sicuramente da un uomo, in quanto i verbi utilizzati hanno la desinenza maschile. Il fatto che ci sia scritto 'mamma', può voler dire sia che l'autore parla di sua madre sia che l'autore parli della madre di Dima. È importante notare che in fondo alla lettera c'è scritto 'Ti amo'".
"È molto raro - ci continua a spiegare il direttore Sumlenny - che una persona di sesso maschile si rivolga a un'altra persona di sesso maschile dicendogli 'Ti amo', a meno che non siano parenti molto stretti. In questo caso suggerirei che la lettera sia stata scritta da un padre a un figlio. Ma lo evinco solamente da quest'ultimo 'Ti amo'".