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Video hard della dipendente As Roma licenziata, il club: “Non c’è discriminazione”

La società giallorossa rompe il silenzio sul caso della trentenne e del compagno licenziati dopo che un loro video intimo è stato rubato dal cellulare della donna e diffuso da un calciatore delle giovanili. “Fatti strumentalizzati, ecco perché abbiamo preso questa decisione”

di CAMILLA PRATO -
15 marzo 2024
Roma: "Licenziati donna e uomo, nessuna discriminazione"

Roma: "Licenziati donna e uomo, nessuna discriminazione"

Sono passate 24 ore da quando a Trigoria è scoppiato lo scandalo per il caso del licenziamento di una 30enne dipendente del club giallorosso dopo che un calciatore delle giovanili ha diffuso un video (che le ha rubato dal cellulare) che la ritraeva durante un rapporto intimo con il fidanzato, anche lui lavoratore della società.

Un giorno in cui su tutti i giornali ha tenuto banco la polemica contro questo allontanamento di quella che appare a tutti gli effetti come vittima, senza che dai diretti interessati, l’As Roma, arrivasse alcun commento. Intanto la procura della Figc ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti di alcuni tesserati, per accertare le responsabilità che hanno portato all'interruzione del rapporto di lavoro con la donna per “incompatibilità aziendale”. A quanto si apprende sono in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti.

Un silenzio stampa che la società ha rotto oggi: “Con riferimento a quanto apparso nelle giornate di ieri e di oggi su alcuni organi di stampa in relazione ad una vicenda, in realtà risalente nel tempo, che ha riguardato due dipendenti (un uomo e una donna) e un tesserato del club –sostiene la società calcistica – l' AS Roma, ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita, ritiene che sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la società e il suo gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva”.

Il club giallorosso, “nel ribadire la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta”. Il licenziamento “è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al codice etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l'impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni".

Per la Roma, i “fatti sono stati strumentalizzati ad arte per presumere un'inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento, quando il provvedimento della società ha riguardato contestualmente (lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti. È peraltro purtroppo vero – si aggiunge - che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative”.

“L' AS Roma – concludono dal club – comunica che intende fermamente tutelarsi a difesa dei propri interessi, in tutte le sedi competenti, al fine di proteggersi da attacchi gravi e spregiudicati, ristabilendo la verità oggettiva dei fatti”.

Giusto ricostruire la verità, e allora ci viene un dubbio: perché nei confronti del calciatore che ha rubato il video e lo ha diffuso, l’As Roma non è stato preso alcun provvedimento?