“Vittima delle violenze del marito detenuta a Dubai per aver tentato il suicidio”

La tragica storia di una hostess irlandese portata alla ribalta dalla Ong Detained in Dubai: “Gli Emirati Arabi Uniti accusavano le vittime di stupro di aver fatto sesso al di fuori del matrimonio. Ora accusano le vittime di violenza domestica di tentato suicidio”

9 luglio 2024
Radha Stirling, ceo di Detained in Dubai

Radha Stirling, ceo di Detained in Dubai

Una ex hostess irlandese di 28 anni residente a Dubai, vittima di violenza domestica da parte del marito al punto da tentare di togliersi la vita, è stata arrestata con l'accusa di tentato suicidio e consumo di alcol. Lo riferisce la Ong 'Detained in Dubai’.

Tori Towey, irlandese di Boyle, si era trasferita a Dubai nell'aprile 2023 accettando un'offerta di lavoro con Emirates Airlines. Lì aveva conosciuto un sudafricano con il quale si era sposata, divenendo presto - racconta la madre alla Ong - vittima di abusi fisici e psicologici. A seguito di una pesante aggressione la donna è stata condotta in ospedale, ma una volta tornata a casa ne ha subita un'altra. A quel punto il tentativo di suicidio, dal quale è stata salvata in extremis. Ciononostante, a seguito di una serie di problemi finanziari, era stata denunciata dal marito e nei suoi confronti era stato emesso un divieto di viaggio. La madre della giovane si è quindi recata a Dubai nell'intento di riportare la figlia in Irlanda, ma non è stato possibile: il 18 luglio sarà giudicata in tribunale per tentato suicidio e consumo di alcol.

La storia raccontata da Detained in Dubai

"L'ha isolata dai suoi amici e dalla sua famiglia. Se cercavamo di contattarla, finiva nei guai” racconta la madre all’ong. L’aggressione riportata è delle più terribili, di una violenza inaudita che solo a leggerla vengono i brividi. A salvarla sarebbero stati i vicini, resosi conto di quanto stava accadendo. Un episodio che l’ha spinta a denunciare e in seguito al quale Emirates Airlines le ha concesso un periodo di ferie per riprendersi. 

Poi la scoperta del divieto di viaggio nei suoi confronti. L’uomo aveva usato le sue carte di credito, accumulando debiti su debiti. E anche quando la denuncia del marito è stata ritirata dallo stesso, è rimasto il divieto di lasciare il Paese. Così ha dovuto rinunciare a fare ritorno in Irlanda. 

E’ stata l’ultima aggressione, però, a farle pensare di farla finita. La situazione in casa era apparentemente tranquilla, si erano concessi anche qualche bicchiere di vino. Poi le accuse di tradimento, la lite e tutto è precipitato. “Il ricordo successivo è quello di un'ambulanza e della polizia che la svegliano. È stata portata alla stazione di polizia di Al Barsha e trattenuta per diverse ore prima di tornare a casa – racconta Radha Stirling, ceo di Detained in Dubai – La madre si è rivolta al Consolato irlandese ma, in assenza di assistenza, si è imbarcata su un volo per Dubai". La donna è accusata di tentato suicidio e consumo di alcol, per cui verrà giudicata il prossimo 18 luglio. 

"Gli Emirati Arabi Uniti accusavano le vittime di stupro di aver fatto sesso al di fuori del matrimonio. Ora accusano le vittime di violenza domestica di tentato suicidio e consumo di alcol. La polizia di Dubai deve essere istruita sull'assistenza alle vittime – commenta Stirling – . Chiediamo alle autorità di Dubai di ritirare urgentemente le accuse contro Tori, di rimuovere il divieto di viaggio e di permetterle di tornare a casa in Irlanda con sua madre". Poi infine l’appello, al governo irlandese, di aiutarle.