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Home » HP Blocco Testo Destra » Antonella Centra: “Per un mondo unito Gucci dona fondi alle organizzazioni femministe“

Antonella Centra: “Per un mondo unito Gucci dona fondi alle organizzazioni femministe“

In occasione della Giornata internazionale della donna, Gucci presenta il progetto in collaborazione con Chime For Change: "Un sostegno diretto per promuovere iniziative coraggiose: fra le associazioni che ne beneficeranno, Global Fund For Women e Women Enabled International"

Letizia Cini
8 Marzo 2022
Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci

Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci

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Un’iniziativa speciale in un giorno da commemorare. In occasione della Giornata internazionale della donna, Gucci presenta una capsule collection in edizione speciale in collaborazione con Chime For Change: una nuova tessera che va a inserirsi nel quadro sottoscritto dal brand, espressione del concetto “che l’intera comunità Gucci è coesa in sostegno della parità di genere”, e non solo. Molti gli ambiti del nuovo progetto che si concretizza nella capsule collection e nei tanti aiuti tangibili, che ci illustra Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci: avvocato e manager per importanti gruppi nazionali e internazionali – tra cui Ibm, Prada, Coca-Cola, è entrata a far parte del Gruppo Kering nel 2013 .

Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci
Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci

Di cosa si tratta, dottoressa Centra?

“La capsule collection celebra il nostro impegno sul fronte dell’uguaglianza di genere e il nostro coinvolgimento come leader del settore privato dell’Action Coalition per i Movimenti femministi e la leadership del Generation Equality Forum: si compone di una t-shirt e un cappellino da baseball realizzato in collaborazione con la visual artist MP5, che lavora con noi già da anni”.

Qual è l’obiettivo?

“Il nostro impegno si concretizza anche in un sostegno diretto ad alcune organizzazioni femministe e movimenti guidati da ragazze e donne indigene, giovani femministe, donne e ragazze disabili e altri gruppi a rappresentanza di individui storicamente emarginati”.

Qualche esempio?

“Tra le associazioni che beneficeranno della donazione ci sono ad esempio Global Fund For Women e Women Enabled International. La prima, con cui collaboriamo da anni, si impegna ad assicurare finanziamenti diretti a quattro fondi femministi regionali, Elas in Brasile, Fundo Semillas in Messico, Her Fund a Hong Kong e Mediterranean Women’s Fund in Europa, con l’obiettivo di sostenere gruppi locali e attivisti che lavorano per promuovere la sicurezza delle donne, con un focus sulle soluzioni digitali e tecnologiche”.

La seconda?

“Fondata nel 2012, Women Enabled International è impegnata nella promozione dei diritti umani, con un focus su genere e disabilità, e sostiene progetti di advocacy, collaborazione e formazione incentrati sulla lotta alla violenza di genere e alla violenza sessuale, sulla discriminazione di sesso, genere e disabilità. Sono solo due esempi che dimostrano come il nostro impegno rispetto all’uguaglianza di genere si articoli su più livelli di azione; questa è infatti solo una parte di quello che fa Chime For Change”.

Chime, campagna che unisce persone in ogni parte del mondo nella lotta per l’uguaglianza e l’espressione di genere, collabora infatti anche nel territorio italiano?

“Certo, ad esempio a Firenze lavoriamo con Artemisia, associazione che da tre decenni si occupa di prevenzione, cura e tutela delle donne vittime di violenza. Per dare una misura all’impegno l’impegno di Chime, basta guardare i numeri: 19 milioni raccolti dal 2013 a oggi; 457 i progetti supportati in collaborazione con 179 partner no-profit in 89 paesi diversi; 630.000 donne, ragazze e bambine che hanno beneficiato dei progetti Chime per un totale di 30.000 famiglie”.

Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci
Antonella Centra, executive vice president
general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci

L’impegno di Gucci non è rivolto solo all’esterno, ma si estende anche a livello aziendale…

“Certamente, tra i pilastri del nostro impegno a sostegno delle persone e del pianeta, c’è anche l’obiettivo di colmare il divario retributivo di genere per posizioni equivalenti all’interno dell’organizzazione a livello globale. Si tratta di un obiettivo che è parte di un percorso e che ci impegniamo a portare a termine per il 2025”.

Un esempio virtuoso: traducendolo in dati?

“Anche in questo caso, i numeri parlano meglio delle parole: la nostra popolazione femminile si attesta già oltre al 60%, la percentuale di donne manager è oltre al 50% e quella delle donne senior leader è già oltre 40% e stiamo progredendo per raggiungere la parità anche su questo versante”.

“Redigeremo il nostro primo bilancio di genere” aveva annunciato Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci al festival Eredità delle donne, nell’ottobre scorso a Firenze

Nell’ottobre scorso Gucci ha annunciato ‘redigeremo il nostro primo bilancio di genere’: cos’è stato fatto?

“Esattamente quello che avevamo detto (sorride, ndr.): l’esercizio è partito il giorno dopo l’annuncio e dovremmo vedere i risultati in giugno, anche perché abbiamo deciso di comunicarlo quando già eravamo pronti”.

Punti di forza del bilancio di genere in Italia?”

“Indubbiamente si tratta di uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità: uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal ministero per le Pari opportunità e la famiglia. Fra gli obiettivi di questo strumento amministrativo ideato nell’ambito della Piattaforma d’Azione della IV Conferenza Mondiale delle donne di Pechino del 1995, c’è il raggiungimento di obiettivi essenziali alla ripresa economica, come l’aumento della partecipazione femminile sul lavoro, soprattutto in quei settori che registrano la marginalità delle donne”.

Ambasciatori di un cambio culturale nell’ambito della parità di genere: pronti a tendere la mano a chi vuole seguire il vostro esempio?

“Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma, al contrario, maggiore adesione porta un beneficio diffuso. L’augurio? Che la certificazione di genere possa diventare una prassi più diffusa di quanto non lo sia oggi”.

Le Action Coalition del Generation Equality Forum

La capsule collection è parte di una serie di impegni politici, programmatici, di advocacy e finanziari che Gucci ha assunto nel 2021 come leader del settore privato dell’Action Coalition del Generation Equality Forum per i movimenti femministi e la leadership
La capsule collection è parte di una serie di impegni politici, programmatici, di advocacy e finanziari che Gucci ha assunto nel 2021 come leader del settore privato dell’Action Coalition del Generation Equality Forum per i movimenti femministi e la leadership

La capsule collection è parte di una serie di impegni politici, programmatici, di advocacy e finanziari che Gucci ha assunto nel 2021 come leader del settore privato dell’Action Coalition del Generation Equality Forum per i movimenti femministi e la leadership. Le Action Coalition rappresentano una forma innovativa di collaborazione globale tra stati membri, imprese e organizzazioni internazionali, giovanili, filantropiche e della società civile per promuovere azioni urgenti a favore dell’uguaglianza di genere.

Gucci ha risposto all’appello per promuovere iniziative coraggiose impegnandosi, per i prossimi cinque anni, con diverse iniziative, tra cui:

· Il finanziamento diretto, flessibile e pluriennale a favore di organizzazioni femministe, gruppi, movimenti e attivisti. Tali finanziamenti supporteranno progetti di mutuo sostegno, gestiti da donne. Includeranno inoltre persone che spesso risultano difficili da raggiungere e/o che storicamente sono state marginalizzate e criminalizzate, ad esempio le persone trans e non binarie, le donne e le ragazze indigene e le donne e le ragazze con disabilità.

· Lo sviluppo e implementazione di una campagna di sensibilizzazione pubblica a livello globale a sostegno della call to action #ActForEqual, che nel suo primo anno ha generato più di 3,1 milioni di euro in esposizioni mediatiche pro bono nei seguenti paesi: Australia, Francia, India, Italia, Germania, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

· Un’edizione dedicata di Chime Zine, per amplificare le voci delle giovani femministe che hanno preso parte alla Generation Equality Youth Task Force, pubblicata a luglio 2021.

· La collaborazione con movimenti femministi giovanili di tutto il mondo e l’impegno a fornire loro una piattaforma di visibilità e dialogo attraverso i canali di Gucci Equilibrium

· L’impegno a colmare il divario retributivo di genere per posizioni equivalenti all’interno dell’organizzazione a livello globale entro il 2025.

· L’adozione, espansione ed implementazione di pratiche che consentono di continuare a promuovere un ambiente di lavoro equo per tutti.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
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Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci
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Di cosa si tratta, dottoressa Centra? "La capsule collection celebra il nostro impegno sul fronte dell’uguaglianza di genere e il nostro coinvolgimento come leader del settore privato dell’Action Coalition per i Movimenti femministi e la leadership del Generation Equality Forum: si compone di una t-shirt e un cappellino da baseball realizzato in collaborazione con la visual artist MP5, che lavora con noi già da anni". Qual è l’obiettivo? "Il nostro impegno si concretizza anche in un sostegno diretto ad alcune organizzazioni femministe e movimenti guidati da ragazze e donne indigene, giovani femministe, donne e ragazze disabili e altri gruppi a rappresentanza di individui storicamente emarginati". Qualche esempio? "Tra le associazioni che beneficeranno della donazione ci sono ad esempio Global Fund For Women e Women Enabled International. La prima, con cui collaboriamo da anni, si impegna ad assicurare finanziamenti diretti a quattro fondi femministi regionali, Elas in Brasile, Fundo Semillas in Messico, Her Fund a Hong Kong e Mediterranean Women’s Fund in Europa, con l’obiettivo di sostenere gruppi locali e attivisti che lavorano per promuovere la sicurezza delle donne, con un focus sulle soluzioni digitali e tecnologiche". La seconda? "Fondata nel 2012, Women Enabled International è impegnata nella promozione dei diritti umani, con un focus su genere e disabilità, e sostiene progetti di advocacy, collaborazione e formazione incentrati sulla lotta alla violenza di genere e alla violenza sessuale, sulla discriminazione di sesso, genere e disabilità. Sono solo due esempi che dimostrano come il nostro impegno rispetto all’uguaglianza di genere si articoli su più livelli di azione; questa è infatti solo una parte di quello che fa Chime For Change". Chime, campagna che unisce persone in ogni parte del mondo nella lotta per l’uguaglianza e l’espressione di genere, collabora infatti anche nel territorio italiano? "Certo, ad esempio a Firenze lavoriamo con Artemisia, associazione che da tre decenni si occupa di prevenzione, cura e tutela delle donne vittime di violenza. Per dare una misura all’impegno l’impegno di Chime, basta guardare i numeri: 19 milioni raccolti dal 2013 a oggi; 457 i progetti supportati in collaborazione con 179 partner no-profit in 89 paesi diversi; 630.000 donne, ragazze e bambine che hanno beneficiato dei progetti Chime per un totale di 30.000 famiglie".
Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci
Antonella Centra, executive vice president
general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci
L’impegno di Gucci non è rivolto solo all’esterno, ma si estende anche a livello aziendale... "Certamente, tra i pilastri del nostro impegno a sostegno delle persone e del pianeta, c’è anche l’obiettivo di colmare il divario retributivo di genere per posizioni equivalenti all’interno dell’organizzazione a livello globale. Si tratta di un obiettivo che è parte di un percorso e che ci impegniamo a portare a termine per il 2025". Un esempio virtuoso: traducendolo in dati? "Anche in questo caso, i numeri parlano meglio delle parole: la nostra popolazione femminile si attesta già oltre al 60%, la percentuale di donne manager è oltre al 50% e quella delle donne senior leader è già oltre 40% e stiamo progredendo per raggiungere la parità anche su questo versante".
"Redigeremo il nostro primo bilancio di genere" aveva annunciato Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci al festival Eredità delle donne, nell'ottobre scorso a Firenze
Nell’ottobre scorso Gucci ha annunciato 'redigeremo il nostro primo bilancio di genere': cos’è stato fatto? "Esattamente quello che avevamo detto (sorride, ndr.): l’esercizio è partito il giorno dopo l’annuncio e dovremmo vedere i risultati in giugno, anche perché abbiamo deciso di comunicarlo quando già eravamo pronti". Punti di forza del bilancio di genere in Italia?" "Indubbiamente si tratta di uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità: uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal ministero per le Pari opportunità e la famiglia. Fra gli obiettivi di questo strumento amministrativo ideato nell’ambito della Piattaforma d’Azione della IV Conferenza Mondiale delle donne di Pechino del 1995, c’è il raggiungimento di obiettivi essenziali alla ripresa economica, come l’aumento della partecipazione femminile sul lavoro, soprattutto in quei settori che registrano la marginalità delle donne". Ambasciatori di un cambio culturale nell’ambito della parità di genere: pronti a tendere la mano a chi vuole seguire il vostro esempio? "Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma, al contrario, maggiore adesione porta un beneficio diffuso. L’augurio? Che la certificazione di genere possa diventare una prassi più diffusa di quanto non lo sia oggi".

Le Action Coalition del Generation Equality Forum

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La capsule collection è parte di una serie di impegni politici, programmatici, di advocacy e finanziari che Gucci ha assunto nel 2021 come leader del settore privato dell’Action Coalition del Generation Equality Forum per i movimenti femministi e la leadership. Le Action Coalition rappresentano una forma innovativa di collaborazione globale tra stati membri, imprese e organizzazioni internazionali, giovanili, filantropiche e della società civile per promuovere azioni urgenti a favore dell’uguaglianza di genere. Gucci ha risposto all’appello per promuovere iniziative coraggiose impegnandosi, per i prossimi cinque anni, con diverse iniziative, tra cui: · Il finanziamento diretto, flessibile e pluriennale a favore di organizzazioni femministe, gruppi, movimenti e attivisti. Tali finanziamenti supporteranno progetti di mutuo sostegno, gestiti da donne. Includeranno inoltre persone che spesso risultano difficili da raggiungere e/o che storicamente sono state marginalizzate e criminalizzate, ad esempio le persone trans e non binarie, le donne e le ragazze indigene e le donne e le ragazze con disabilità. · Lo sviluppo e implementazione di una campagna di sensibilizzazione pubblica a livello globale a sostegno della call to action #ActForEqual, che nel suo primo anno ha generato più di 3,1 milioni di euro in esposizioni mediatiche pro bono nei seguenti paesi: Australia, Francia, India, Italia, Germania, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. · Un’edizione dedicata di Chime Zine, per amplificare le voci delle giovani femministe che hanno preso parte alla Generation Equality Youth Task Force, pubblicata a luglio 2021. · La collaborazione con movimenti femministi giovanili di tutto il mondo e l’impegno a fornire loro una piattaforma di visibilità e dialogo attraverso i canali di Gucci Equilibrium · L’impegno a colmare il divario retributivo di genere per posizioni equivalenti all’interno dell’organizzazione a livello globale entro il 2025. · L’adozione, espansione ed implementazione di pratiche che consentono di continuare a promuovere un ambiente di lavoro equo per tutti.
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