La recente vittoria del
Nobel per l’economia della studiosa e docente di Harvard Claudia Goldin, ha ricordato al mondo che la
parità retributiva, fondamentale questione di giustizia sociale, ha una valenza ben più ampia del mero equilibrio di genere, la cui buona gestione risulta essenziale anche per le sorti del nostro Paese. Esemplare in questo senso è
l’operazione trasparenza del
Gruppo Beyfin Spa, che con quasi 70 anni di storia e oltre 150 stazioni di servizio costituisce una rete nel Centro e Nord Italia. Beyfin, ad oggi Società Benefit totalmente a capitale italiano guidata da Beatrice Niccolai, figlia del fondatore Luciano, è dedita alla distribuzione di Gpl e carburanti tradizionali, e rappresenta un’eccellenza del settore energetico italiano.
Beatrice Niccolai, l'ad di Beyfin con lo sguardo al futuro
“Sulla scia della pubblicazione della nostra prima Relazione d'impatto abbiamo deciso come gruppo, di rendere trasparenti i nostri dati – ha spiegato l’ad -. In Beyfin
l’85% dei collaboratori è di genere maschile, per la natura stessa di alcune mansioni, che da sempre sono appannaggio degli uomini: quasi tutti sono operai. Nonostante questo Beyfin è un’impresa con una
forte anima femminile". Beyfin ha dimostrato che non solo è possibile ottenere profitti significativi, ma si può anche fare la differenza nella vita dei dipendenti, promuovendo l'uguaglianza di opportunità e la valorizzazione delle competenze individuali. “Sono amministratrice delegata dal maggio 2017 – prosegue Niccolai -. Nel nostro gruppo il 20% delle donne ricopre
funzioni di responsabilità all’interno dell’azienda, sia nella sede centrale sia nelle sedi delle filiali sparse nel Nord e Centro Italia. Più in generale, la percentuale di donne in azienda è pari al 14,6% ma se si considerano le persone assunte con la qualifica di impiegato, impegnate negli uffici, escludendo le figure con qualifica di operaio (composte quasi esclusivamente da uomini) la percentuale sale al 41,7%".
Beyfin è oggi Società di Benefit, guidata dall'erede del fondatore
Una questione non solo di numeri, ma di valori
“Sono molto soddisfatta di questi numeri ma è la qualità delle persone,
la professionalità e la competenza a guidare la selezione del personale in Beyfin indipendentemente dal sesso – ha commentato la numero uno -. Nel nostro gruppo flessibilità e fiducia accompagnano la nostra attività, per questo, una volta stabiliti gli obiettivi nei vari settori, troviamo importante la
conciliazione dei tempi di lavoro con
quelli familiari, così da assicurare la qualità della vita dei nostri collaboratori”. Lo sguardo quindi si estende oltre l’orizzonte, comunque ampio, dell'equilibrio retributivo di genere. “La
parità salariale tra uomini e donne è alla base della parità nella società. Quindi trovo indispensabile dare un contributo in questo senso nel mio ruolo. Ma non è tutto. Oggi Beyfin agisce come
Società Benefit, ciò significa che abbiamo un perimetro formale per misurare il nostro impatto positivo nella società. Per questo la nostra attenzione si concentra non solo sul gender pay gap, ma anche sulla qualità dell’aria che respiriamo e infatti privilegiamo vettori come il Gpl che produce bassi inquinanti in atmosfera; sulla vita dei territori dove siamo presenti, con il sostegno a no profit e società sportive; sulla presenza nel Comitato dei Partner della Fondazione Palazzo Strozzi e quindi la collaborazione a mostre d’arte e
iniziative per le famiglie e i giovani”.
Beyfin punta non solo alla parità salariale, ma si presta anche attenzione all'impatto ambientale e alla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli familiari
“Inoltre stiamo investendo grandi risorse economiche su
vettori energetici green come
l’idrogeno verde e il biogpl. Nel nostro percorso di sostenibilità c’è anche la recente adozione di dieci famiglie di api che hanno trovato casa nelle vicinanze della nostra sede di Campi Bisenzio. E ancora, la riconversione di alcuni boschi nel Parco nazionale Appennino tosco-emiliano con una gestione forestale sostenibile. Due percorsi avviati da poche settimane che contiamo di portare avanti nei prossimi anni con impegno e concretezza”.
Una luce da accendere sul Gender Pay Gap
“Ci piace la concretezza, ci piace la trasparenza – ha dichiarato l’amministratrice delegata -. L’idea di raccontare la situazione di Beyfin sul tema della parità salariale speriamo possa essere una spinta per altre realtà a fare la stessa operazione anche per dare al cliente finale, la percezione di cosa c’è dietro al prodotto che acquista”. Con la
legge Gribaudo del 2021 le aziende con più di 50 occupati sono obbligate ad essere trasparenti sul tema ma ad oggi dal Ministero del Lavoro non si hanno riscontri sui dati. “L’idea di
accendere una luce sull’equità della retribuzione uomini-donne in Beyfin è nata dopo aver letto un articolo sulla stampa nazionale. Una fotografia della situazione darebbe ai cittadini la possibilità di conoscere i comportamenti delle aziende in merito al Gender Pay Gap e così valutare la loro reputazione attraverso questa analisi", conclude Beatrice Niccolai.