Dal primo gennaio 2024, il gruppo Barilla garantirà a tutti i suoi 8.700 dipendenti genitori 12 settimane di congedo retribuito al 100%, indipendentemente da genere, stato civile e orientamento sessuale. Seppure la nuova policy dell'azienda resti comunque ancora oggi una mosca bianca in argomento di tutela della genitorialità, è giusto riconoscere alla multinazionale parmigiana un risultato importante per l’Italia, ma anche per il mondo intero.
Congedo parentale, qual è la situazione in Europa
La Spagna sembra aggiudicarsi il primo posto visto che, dall’1 gennaio 2021, il governo prevede che i giorni siano equivalenti per entrambi i genitori: 16 settimane e retribuite al 100%. Anche i Paesi scandinavi risultano alti in classifica: in Norvegia infatti i padri possono beneficiare di circa un anno di congedo, di cui le prime 46 settimane retribuite al 100%, oppure le prime 56 all’80%. Qui, i padri che ne hanno beneficiato hanno superato il 90%. In Svezia i genitori hanno diritto a 12 mesi di congedo da condividere, con almeno 2 mesi a testa di congedo obbligatorio. Dove invece i papà si mostrano ancora restii nell’utilizzo del congedo parentale oltre ai canonici 2 mesi è in Germania, seppure anche qui si abbia diritto a 12 mesi che divengono 14 se ne beneficia anche il padre, con una retribuzione del 67% per gli stipendi dai €300 fino ad un massimo di €1800 al mese, che si abbassa al 65% per quelli superiori a €1200.In Italia?
In Italia, i diritti legati alla tutela dei lavoratori che decidono di fare figli sono invece traguardi piuttosto recenti, se pensiamo che fino al 2012 con la legge Fornero, il congedo di paternità in Italia neanche esisteva. Inizialmente previsto per un solo giorno, il congedo è negli anni stato uniformato agli standard minimi europei, divenendo di 10 giorni con la legge di Bilancio del 2021. La necessità di avere più tempo da dedicare ai propri figli è così evidente che dal 2023 in Italia anche le regole relative al congedo parentale facoltativo hanno subito delle modifiche, con un’estensione dei termini e una maggiore equità tra i due genitori.Donne equilibriste
Save The Children ha chiamato “equilibriste” il report annuale che mira a far luce sulla situazione delle donne e delle mamme in Italia, e nessun termine sarebbe migliore per identificare la condizione di totale incertezza e instabilità in cui si trovano la maggior parte delle donne che devono scegliere tra il proprio talento e la voglia di mettere al mondo un figlio. Oltre a questo, i dati sull’occupazione forniti dall’Istat, mostrano ancora oggi un evidente divario di genere che vede sì, i dati dell’occupazione femminile in crescita, ma dimostra comunque che si tratta di un aumento molto più lento rispetto a quello dell’uomo, con un tasso di occupazione maschile che supera quello femminile del 18,3%. Equilibriste sono perciò tutte quelle donne che un lavoro ce l’hanno, ma che vivono con la preoccupazione costante di non avere il tempo necessario per dedicarsi alla casa, alla famiglia e al lavoro; motivo per cui 1 lavoratrice su 3 ha un lavoro part time, mentre è solo 1 uomo su 10 a non avere un impiego full time.Barilla per la riduzione del gender gap
Floriana Notarangelo, che si occupa di politiche di diversità e inclusione all’interno delle risorse umane del gruppo Barilla, ha spiegato a La Stampa che la nuova decisione mira: “A valorizzare la genitorialità e ridurre uno dei fattori principali del gender gap nel lavoro”.Il gruppo è infatti da anni impegnato per il tema della parità di genere attraverso l’attuazione del percorso Diversity, Equity & Inclusion e di numerose iniziative che puntano a promuovere l’uguaglianza e migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavorativa. Tra queste, nel 2017 Barilla fu la prima azienda italiana ad aver aderito agli Standards of Conduct for Business dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, con l’obiettivo di contrastare la discriminazione sul luogo di lavoro e rispettare i diritti della comunità LGBTQ+. Per l’azienda di Parma perciò, quella relativa al congedo non è altro che l’ennesima novità positiva che conferisce merito al marchio per i costante impegno relativo ai diritti e alle uguaglianze, e che si spera possa influenzare tante altre realtà italiane e non a muoversi in questa direzione.Visualizza questo post su Instagram