La biblioteca dove l’energia la fanno i lettori, in una città diversa dalle altre

A Utrecht, nei Paesi Bassi, la biblioteca è stata allestita con speciali pedane sulle quali sono poste delle bici fisse che recuperano l’energia dispersa: questo fa bene all’ambiente e ai lettori

di DOMENICO GUARINO
26 marzo 2025
La sala principale della biblioteca pubblica di Utrecht

La sala principale della biblioteca pubblica di Utrecht

Una biblioteca dove di legge, si impara, ci si informa, si apprende e… si pedala. Accade a Utrecht dove, nella biblioteca pubblica, tablet, telefonini e computer si ricaricano pedalando attraverso delle bici che producono energia elettrica.

Quello che è impensabile altrove è dunque realtà nella quarta città più grande dei Paesi Bassi (con una popolazione di 361.966 abitanti), e non a caso, visto che Utrecht è comunemente ritenuta, a ragione, la capitale europea, se non mondiale, delle due ruote a pedale, visto che, tra le altre cose, in questa città a circa 35 chilometri a sud-est di Amsterdam quasi cento mila ciclisti ogni giorno si recano al lavoro o a scuola su percorsi ciclabili adatti a ogni esigenza.

Le biciclette “da biblioteca”

La biblioteca di Utrecht è stata allestita con speciali pedane sulle quali sono poste delle bici fisse che recuperano l’energia dispersa mentre si pedala e la incanalano in uno speciale sistema, che la mette a disposizione degli utenti sotto forma di energia elettrica.

Le postazioni-biciclette dell'università di Utrecht
Le postazioni-biciclette dell'università di Utrecht

L’idea delle bici è nata anche perché stare seduti per lunghi periodi di tempo come è noto ha effetti negativi sulla salute, tra cui obesità, malattie cardiache e persino mortalità precoce. Dunque, per evitare di dover scegliere tra la cura del corpo e quella della mente, la possibilità di studiare e fare movimento insieme è davvero un'ottima soluzione.

Le scrivanie con biciclette incorporate da una parte incoraggiano gli utenti a fare attività fisica, dall'altra producono parte dell'energia che alimenta l'illuminazione delle varie sale di studio. Come dire: studio, salute, ambiente, un trinomio perfetto che qui trova una consacrazione allo stesso tempo simbolica e concreta.

Una città all’avanguardia

Del resto Utrecht risulta all'avanguardia anche per quello che concerne la sostenibilità, essendo una delle città con una delle percentuali più basse in assoluto per emissioni nocive, con, tra le altre cose, la pista ciclabile con i colori dell’arcobaleno più lunga al mondo: 570 i metri simbolo di accettazione, rispetto della diversità, all'inclusione. Oltre a poter vantare un parcheggio coperto per bici da ben 13.500 posti, un vero e proprio record mondiale, che è anche un'opera ingegneristica ed architettonica di rilievo.

Utrecht è una città nel centro dei Paesi Bassi, considerata da sempre un centro religioso e caratterizzata da una parte antica medievale, canali, monumenti cristiani e un'università storica
Utrecht è una città nel centro dei Paesi Bassi, considerata da sempre un centro religioso e caratterizzata da una parte antica medievale, canali, monumenti cristiani e un'università storica

Realizzato sotto il piazzale antistante la stazione, il parcheggio presenta un tetto in acciaio con 49 “cuscini” in membrana integrati a nido d’ape, che crea il collegamento tra l’esterno e l'interno sotterraneo, dove le postazioni libere sono indicate da segnali luminosi, e dove si può trovare un officina per biciclette, un ciclonoleggio, oltre ad una persona responsabile su ogni piano.

Un parcheggio eccezionale ovunque, ma non qui. Utrecht infatti giusto tre anni fa ha trasformato la “Smakkelaarsveld”, l’asse viario di collegamento tra il centro della città di Utrecht alla stazione centrale, un’arteria di traffico motorizzato a corsia dedicata ai mezzi pubblici, in una strada prevalentemente ciclabile, con l'ultimo tratto, quello verso la stazione, completamente chiuso al traffico veicolare e raggiungibile solo a piedi, in bicicletta o con il tram.