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"Congedi parentali e incentivi al ritorno al lavoro per le mamme: passi avanti verso la parità di genere"

di SOFIA FRANCIONI -
30 ottobre 2021
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Vediamo finalmente una coerenza di azione politica tra il Pnrr, il Family Act, le riforme che andranno ad integrare il Pnrr e questa nuova legge di bilancio. Con questo investimento l’Italia dimostra di essersi incamminata in maniera chiara e netta verso la parità di genere". La presidente del Global Thinking Foundation Claudia Segre, commenta a caldo la legge di bilancio per il 2022 approvata il 28 ottobre dal consiglio dei Ministri, che - tra i suoi 185 articoli che prevedono interventi per un valore complessivo di 30 miliardi di euro - in tema di parità di genere prevede: l’allungamento del congedo di maternità e la decontribuzione pensionistica per alcune categorie di lavoratrici e l’allungamento del congedo di paternità obbligatorio da 7 a 10 giorni. "Una legge che - secondo Segre - trasversalmente risponde anche all’agenda di genere lanciata l’anno scorso a livello europeo dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal Reform guidato da Mario Nava".

Aumentano i mesi di congedo per autonome e professioniste sotto gli 8mila Isee

Claudia Segre

Con la Legge di Bilancio 2022 la maternità per alcune lavoratrici si allunga di altri tre mesi facoltativi, che si aggiungono ai 5 mesi obbligatori già previsti dalla legge. Un’estensione che non riguarda tutte le lavoratrici, ma soltanto le autonome, le libere professioniste, le imprenditrici agricole, le titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa incaricate di vendita a domicilio, che non superino con il loro lavoro un reddito annuale di 8.145 euro, "ricalibrato", come si legge nella legge "in base alla variazione annuale dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e impiegati". "La soglia-limite degli 8mila euro annuali – commenta Segre – serve per evitare che ci sia una sovrapposizione con altre misure, altre sovvenzioni già definite a favore delle donne dalle Regioni o dal Family Act. In più, è evidente che la norma miri particolarmente verso il settore primario, che è quello agricolo”.

Maternità: esonero contributivo per le donne che rientrano

Per le lavoratrici che rientrano dalla maternità è inoltre previsto un esonero dal pagamento dei contributi ai fini della pensione. Alcune mamme lavoratrici, quindi, durante il primo anno di lavoro al rientro dalla maternità verseranno la metà dei contributi previdenziali richiesti. Ma, si legge nella norma: "L’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche resta ferma". Nel dettaglio, il sostegno è rivolto alle lavoratrici madri che rientrano al lavoro dopo il congedo di maternità obbligatorio, impiegate nel settore privato e dipendente. Guardando al testo, la legge riconosce "nella misura del cinquanta per cento l'esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del predetto rientro".

Congedo di paternità: da 7 a 10 giorni obbligatori

Nella Legge di bilancio il congedo di paternità obbligatorio è stato portato dai 7 giorni precedenti a 10, già attivi, ma validi anche per il 2022. La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, la scorsa settimana ha però annunciato che gradualmente il congedo per i papà dovrebbe arrivare a tre mesi. La misura è già contenuta nel Family Act, attende il voto della Camera per poi passare al Senato e i tempi quindi non dovrebbero essere molto stretti. Tuttavia, con quest’annuncio la ministra conferma l’impegno del governo nella direzione di parificare realmente la responsabilità di uomini e donne in tema di genitorialità. "È un annuncio 'a tendere' che guarda verso l’esempio spagnolo, ma è anche un obiettivo ambizioso che deve fare i conti con un accordo fra le parti, fra il settore pubblico e privato e le condizioni di finanziabilità”, commenta la presidente Segre. “Prima di guardare all’esempio spagnolo, che con una legge davvero progressista prevede 16 settimane di congedo di paternità, di cui le prime 6 obbligatorie e in condivisione tra i due genitori, l’Italia in un primo momento dovrà accontentarsi di prendere a esempio la Francia, dove il congedo di paternità è stato appena portato da 14 giorni a 28, di cui i primi 7 obbligatori. Comunque, - conclude - le misure adottate dimostrano la volontà del governo di lavorare sulla parità di genere e portare l’Italia in una dimensione civile più sviluppata".