“Non siamo mica uguali”: nasce la guida contro il gender gap

Il saggio dell’imprenditrice, scrittrice e attivista Elisabetta Pieragostini è stato presentato alla Camera dei Deputati. Quanto a divario di genere in azienda l’Italia è tra i Paesi peggiori in Ue

di CHIARA CARAVELLI -
24 giugno 2024
Gender gap

Gender gap

Non siamo mica uguali! Verso l’uguaglianza di genere”. È questo il titolo del primo saggio italiano dell’imprenditrice, scrittrice e attivista Elisabetta Pieragostini interamente dedicato alle politicy contro il divario di genere nelle aziende. Una guida agile e aggiornata che riguarda i principali indicatori per un’impresa all’insegna di una parità concreta che raccoglie i contributi di diversi professionisti ed esperti.

Il saggio parte da un dato preciso: nella classifica del Global Gender Gap Index che calcola il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 79° posto nel mondo su 146 nazioni. Considerando, invece, solamente il contesto europeo, il nostro Paese si attesta in 25esima posizione su 35. Nel panorama delle opportunità professionali e all’interno dei diversi contesti lavorativi, la forbice tra i due sessi si allarga ancora di più.

"Non siamo mica uguali" il saggio di Elisabetta Pieragostini
"Non siamo mica uguali" il saggio di Elisabetta Pieragostini

Dalle distinzioni salariali, alla tutela del ruolo genitoriale, passando per l’accesso al welfare. In sostanza, in tutti i settori economici le donne, al netto delle dichiarazioni ufficiali, non godono ancora di un’effettiva equità di trattamento rispetto ai propri colleghi uomini. E questo nonostante si stiano adottando policy in controtendenza rispetto alla situazione, merito soprattutto di nuove linee comunitarie e ministeriali per la certificazione Uni 125:2022 riguardante la gender equality nei luoghi di lavoro.

“La certificazione – spiega l’autrice – è uno strumento concreto, l’unico reale metro oggi conosciuto per verificare le politiche di riduzione del gender gap nei luoghi di lavoro, un sistema di valutazione rigoroso e imparziale che individua con obiettività la quota ed il livello di eguaglianza reale raggiunto da un’organizzazione o da un’azienda. Le aree in cui questa verifica avviene sono ben identificabili. Si va dalla parità salariale, alle effettive possibilità di carriera, dalla tutela del ruolo genitoriale, alla partecipazione equa e paritaria a percorsi di formazione sino a prevedere politiche di tutela dell’ambiente di lavoro da molestie o mobbing”.

Secondo Pieragostini “occorreva un testo in grado di descrivere, con obiettività e senza reticenze, un fenomeno concreto come il divario di genere nel lavoro, nelle professioni e all’interno di relazioni sempre più improntate ad un rigido verticismo, al netto di un’orizzontalità di facciata. Il libro ha un approccio descrittivo, non ideologico, che agisce su due livelli: da un lato la presentazione e i parametri di misurazione dei principali indicatori capaci di qualificare un’impresa all’insegna dell’eguaglianza, dall’altro la rappresentazione articolata e vivace, con interviste, racconti e brevi saggi di un pregiudizio odioso, generatore di disparità, in grado di coinvolgere persino la giurisprudenza, il linguaggio e la cultura collettiva”.