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Home » Economia » Giornata della Terra, l’attenzione alla sostenibilità della maison Gucci in dieci punti di intervento

Giornata della Terra, l’attenzione alla sostenibilità della maison Gucci in dieci punti di intervento

La casa di moda guidata dal Presidente e Ceo Marco Bizzarri ha dato una forte accelerazione agli obiettivi legati alla riduzione dell'impatto ambientale. Ecco quali sono i traguardi più importanti. Cartier annuncia l'adesione alla CEO Carbon Neutral Challenge

Luca Marchetti
22 Aprile 2022
Gucci Giornata della Terra

Gucci Giornata della Terra

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In occasione della Giornata internazionale della Terra, il mondo della moda si schiera compatto in difesa dell’ambiente. Tra i gruppi che hanno fatto della salvaguardia del Pianeta e della sostenibilità una colonna portante dei valori aziendali, c’è Gucci. La casa di moda guidata dal Presidente e Ceo Marco Bizzarri ha dato una forte accelerazione agli obiettivi legati alla riduzione dell’impatto ambientale. Dal 2018, per esempio, Gucci è interamente carbon neutral nelle proprie operazioni e lungo tutta la supply chain. Il gruppo ha poi raggiunto il 93% di consumo di energia pulita nei negozi, uffici, magazzini e fabbriche ed entro la fine di quest’anno raggiungerà l’obiettivo di acquistare il 100% di energia rinnovabile. E ancora, entro il 2025 la casa di moda ridurrà l’impatto ambientale totale del 40%.

Inoltre oggi, sempre in occasione della Giornata della Terra, il gruppo Cartier ha annunciato l’adesione alla CEO Carbon Neutral Challenge, che prevede l’adozione di un approccio annuale di monitoraggio delle emissioni di gas serra, la loro riduzione e, come misura finale, la compensazione delle emissioni rimanenti attraverso progetti che supportano la protezione e ristorazione della biodiversità e delle foreste in tutto il mondo.

Gucci ha dato una forte accelerazione agli obiettivi legati alla riduzione dell’impatto ambientale (Foto credit Anthon Kesaulya)

Gucci e l’impegno per la sostenibilità, i traguardi raggiunti in 10 punti

1 – Dal 2018, Gucci è interamente carbon neutral nelle proprie operazioni e lungo tutta la supply chain. Questo significa che Gucci si impegna a proteggere e ripristinare le foreste e le mangrovie e investe al tempo stesso in progetti di agricoltura rigenerativa con lo scopo di aumentare l’utilizzo di materie prime rigenerate nelle proprie collezioni. L’impegno a sostegno dell’agricoltura rigenerativa è in linea con quanto promosso in materia dal gruppo Kering attraverso il progetto “Regenerative Fund for Nature”.

2 – A novembre 2019, il Presidente e CEO di Gucci, Marco Bizzarri ha pubblicato una lettera aperta rivolta agli amministratori delegati di aziende attive in ogni settore chiedendo un impegno collettivo per affrontare nell’immediato il problema dell’ambiente. La CEO Carbon Neutral Challenge prevede l’adozione di un approccio annuale di monitoraggio delle emissioni di gas serra negli ambiti 1, 2 e 3 del Protocollo GHG, la loro riduzione e, come misura finale, la compensazione delle emissioni rimanenti attraverso progetti che supportano la protezione e ristorazione della biodiversità e delle foreste in tutto il mondo.
In occasione della Giornata della terra, il 22 aprile 2022, Cartier ha annunciato la propria adesione all’iniziativa, unendosi così a Gucci, Sanpellegrino, SAP, The RealReal, Lavazza Group e Levin Sources. Gucci è parte del gruppo Kering, anch’esso interamente Carbon neutral.

3 – Gucci rendiconta gli impatti ambientali legati alle proprie attività, rendendoli visibili, quantificabili e comparabili attraverso il conto economico ambientale (Environmental Profit & Loss account – EP&L). Ciò significa che Gucci riesce a misurare le emissioni di gas a effetto serra, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, il consumo di acqua, l’uso del suolo e la produzione di rifiuti nelle attività aziendali e lungo l’intera catena di approvvigionamento: dai materiali alla passerella e alla vendita.

Entro il 2025 Gucci ridurrà l’impatto ambientale totale del 40% (Foto del Gucci Hub)

4 – Tra gli obiettivi, c’è quello di ridurre l’impatto ambientale totale del 40% entro il 2025: un traguardo che Gucci ha superato con quattro anni di anticipo nel 2020. Secondo l’ultimo EP&L pubblicato, Gucci ha anche ottenuto una riduzione di 47% delle emissioni di gas serra, in relazione alla crescita: si tratta di una tendenza positiva che rivela un percorso di riduzione costante su base annua, perfettamente in linea con l’obiettivo di riduzione del 50% entro il 2025.

5 – Gucci ha già raggiunto il 93% di consumo di energia pulita nei propri negozi, uffici, magazzini e fabbriche ed entro la fine di quest’anno raggiungerà l’obiettivo di acquistare il 100% di energia rinnovabile.

6 – Nel 2021, Gucci ha presentato Demetra: un materiale rivoluzionario che combina alta qualità a un ethos sostenibile. Prodotto utilizzando le stesse competenze e processi impiegati per la concia, che conferiscono duttilità, resistenza e una finitura morbida e lussuosa, Demetra combina processi efficienti con l’impiego di materie prime animal-free, derivanti in larga parte da fonti sostenibili, rinnovabili e bio-based. Già utilizzato nelle collezioni Gucci, a differenza della maggior parte dei materiali di recente sviluppo, Demetra non presenta ostacoli di scalabilità o limitazioni di volume.

Nel 2021 Gucci ha presentato Demetra, un materiale che combina processi efficienti con l’impiego di materie prime animal-free (Foto credit Gucci)

7 – Il lancio di Demetra si inserisce nel contesto di una strategia di più ampio respiro, che ha visto Gucci aumentare negli anni l’utilizzo di materie prima alternative e sostenibili nelle proprie collezioni, tra cui materiali riciclati, organici e bio-based e fibre biologiche. Al tempo stesso, la Maison fiorentina ha intensificato i propri sforzi in materia di approvvigionamento sostenibile, di efficienza dei processi produttivi e di innovazione sostenibile. Ad esempio, a fine del 2019, ha già raggiunto l’obiettivo del 100% di utilizzo di palladio riciclato per i rivestimenti degli accessori metallici di borse, cinture e scarpe e a fine del 2021, l’87% del cotone utilizzato è organico o riciclato e l’82% delle fibre di viscosa provenienti da foreste gestite in modo sostenibili e materie prime riciclate.

8 – Gucci sostiene sempre più una visione circolare dell’industria della moda. Nel 2020 la Maison ha lanciato Gucci Off The Grid, la prima collezione delle Gucci Circular Lines, realizzata con materiali riciclati, rigenerati, biologici, provenienti da materie prime rinnovabili e da fonti sostenibili, di cui ECONYL® – materiale ottenuto 100% da scarti di nylon pre e post consumo che includono reti da pesca abbandonate e tappeti dismessi – è il componente principale. Gucci ha anche trovato nuovi modi per rendere operativa la propria visione di produzione circolare, riciclando gli scarti di pelle e tessuto creati durante la produzione attraverso il programma Gucci-Up. Dal 2018 al 2021, Gucci ha dato nuova vita a circa 41 tonnellate di scarti di pelle e, nel 2021 soltanto, ha donato oltre 9mila metri di tessuto a cooperative sociali e organizzazioni no-profit italiane, impegnate in prima linea nella creazione di nuove opportunità di impiego per le donne e le persone provenienti da gruppi marginalizzati.

9 – Gucci ha innovato anche i processi produttivi, dando vita a progetti come Scrap-less, un processo che riduce gli impatti ambientali generati dalla produzione di pelle evitando la concia non necessaria. Questo progetto va di pari passo con la promozione della concia senza metallo o cromo come alternativa ai metodi tradizionali, che vede Gucci sulla buona strada per raggiungere il 100% di pelle conciata senza metallo o cromo entro il 2025.

Gucci ha siglato un accordo con Intesa Sanpaolo volto a supportare la transizione sostenibile delle eccellenze produttive del Made in Italy (Foto credit Gucci)

10 – In collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gucci ha infine siglato un accordo unico nel proprio genere in Italia, volto a supportare la transizione sostenibile delle eccellenze produttive del Made in Italy. Con questa iniziativa, le piccole e medie imprese della filiera Gucci hanno potuto infatti beneficiare di un accesso al credito facilitato, a condizioni migliori, e avviare un percorso di evoluzione industriale in accordo con i principi di rivoluzione verde e transizione ecologica. Si tratta del secondo capitolo del Programma Sviluppo Filiere che, dal lancio nel 2020 in piena emergenza sanitaria alla fine del 2021, ha permesso a 175 dei fornitori Gucci di avere accesso a prestiti per un totale di 286 milioni di euro.

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  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
In occasione della Giornata internazionale della Terra, il mondo della moda si schiera compatto in difesa dell'ambiente. Tra i gruppi che hanno fatto della salvaguardia del Pianeta e della sostenibilità una colonna portante dei valori aziendali, c'è Gucci. La casa di moda guidata dal Presidente e Ceo Marco Bizzarri ha dato una forte accelerazione agli obiettivi legati alla riduzione dell'impatto ambientale. Dal 2018, per esempio, Gucci è interamente carbon neutral nelle proprie operazioni e lungo tutta la supply chain. Il gruppo ha poi raggiunto il 93% di consumo di energia pulita nei negozi, uffici, magazzini e fabbriche ed entro la fine di quest’anno raggiungerà l'obiettivo di acquistare il 100% di energia rinnovabile. E ancora, entro il 2025 la casa di moda ridurrà l'impatto ambientale totale del 40%. Inoltre oggi, sempre in occasione della Giornata della Terra, il gruppo Cartier ha annunciato l'adesione alla CEO Carbon Neutral Challenge, che prevede l'adozione di un approccio annuale di monitoraggio delle emissioni di gas serra, la loro riduzione e, come misura finale, la compensazione delle emissioni rimanenti attraverso progetti che supportano la protezione e ristorazione della biodiversità e delle foreste in tutto il mondo.
Gucci ha dato una forte accelerazione agli obiettivi legati alla riduzione dell'impatto ambientale (Foto credit Anthon Kesaulya)

Gucci e l'impegno per la sostenibilità, i traguardi raggiunti in 10 punti

1 - Dal 2018, Gucci è interamente carbon neutral nelle proprie operazioni e lungo tutta la supply chain. Questo significa che Gucci si impegna a proteggere e ripristinare le foreste e le mangrovie e investe al tempo stesso in progetti di agricoltura rigenerativa con lo scopo di aumentare l’utilizzo di materie prime rigenerate nelle proprie collezioni. L’impegno a sostegno dell’agricoltura rigenerativa è in linea con quanto promosso in materia dal gruppo Kering attraverso il progetto "Regenerative Fund for Nature". 2 - A novembre 2019, il Presidente e CEO di Gucci, Marco Bizzarri ha pubblicato una lettera aperta rivolta agli amministratori delegati di aziende attive in ogni settore chiedendo un impegno collettivo per affrontare nell’immediato il problema dell’ambiente. La CEO Carbon Neutral Challenge prevede l’adozione di un approccio annuale di monitoraggio delle emissioni di gas serra negli ambiti 1, 2 e 3 del Protocollo GHG, la loro riduzione e, come misura finale, la compensazione delle emissioni rimanenti attraverso progetti che supportano la protezione e ristorazione della biodiversità e delle foreste in tutto il mondo. In occasione della Giornata della terra, il 22 aprile 2022, Cartier ha annunciato la propria adesione all’iniziativa, unendosi così a Gucci, Sanpellegrino, SAP, The RealReal, Lavazza Group e Levin Sources. Gucci è parte del gruppo Kering, anch’esso interamente Carbon neutral. 3 - Gucci rendiconta gli impatti ambientali legati alle proprie attività, rendendoli visibili, quantificabili e comparabili attraverso il conto economico ambientale (Environmental Profit & Loss account - EP&L). Ciò significa che Gucci riesce a misurare le emissioni di gas a effetto serra, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, il consumo di acqua, l’uso del suolo e la produzione di rifiuti nelle attività aziendali e lungo l’intera catena di approvvigionamento: dai materiali alla passerella e alla vendita.
Entro il 2025 Gucci ridurrà l'impatto ambientale totale del 40% (Foto del Gucci Hub)
4 - Tra gli obiettivi, c’è quello di ridurre l’impatto ambientale totale del 40% entro il 2025: un traguardo che Gucci ha superato con quattro anni di anticipo nel 2020. Secondo l’ultimo EP&L pubblicato, Gucci ha anche ottenuto una riduzione di 47% delle emissioni di gas serra, in relazione alla crescita: si tratta di una tendenza positiva che rivela un percorso di riduzione costante su base annua, perfettamente in linea con l’obiettivo di riduzione del 50% entro il 2025. 5 - Gucci ha già raggiunto il 93% di consumo di energia pulita nei propri negozi, uffici, magazzini e fabbriche ed entro la fine di quest’anno raggiungerà l’obiettivo di acquistare il 100% di energia rinnovabile. 6 - Nel 2021, Gucci ha presentato Demetra: un materiale rivoluzionario che combina alta qualità a un ethos sostenibile. Prodotto utilizzando le stesse competenze e processi impiegati per la concia, che conferiscono duttilità, resistenza e una finitura morbida e lussuosa, Demetra combina processi efficienti con l’impiego di materie prime animal-free, derivanti in larga parte da fonti sostenibili, rinnovabili e bio-based. Già utilizzato nelle collezioni Gucci, a differenza della maggior parte dei materiali di recente sviluppo, Demetra non presenta ostacoli di scalabilità o limitazioni di volume.
Nel 2021 Gucci ha presentato Demetra, un materiale che combina processi efficienti con l'impiego di materie prime animal-free (Foto credit Gucci)
7 - Il lancio di Demetra si inserisce nel contesto di una strategia di più ampio respiro, che ha visto Gucci aumentare negli anni l’utilizzo di materie prima alternative e sostenibili nelle proprie collezioni, tra cui materiali riciclati, organici e bio-based e fibre biologiche. Al tempo stesso, la Maison fiorentina ha intensificato i propri sforzi in materia di approvvigionamento sostenibile, di efficienza dei processi produttivi e di innovazione sostenibile. Ad esempio, a fine del 2019, ha già raggiunto l’obiettivo del 100% di utilizzo di palladio riciclato per i rivestimenti degli accessori metallici di borse, cinture e scarpe e a fine del 2021, l’87% del cotone utilizzato è organico o riciclato e l’82% delle fibre di viscosa provenienti da foreste gestite in modo sostenibili e materie prime riciclate. 8 - Gucci sostiene sempre più una visione circolare dell’industria della moda. Nel 2020 la Maison ha lanciato Gucci Off The Grid, la prima collezione delle Gucci Circular Lines, realizzata con materiali riciclati, rigenerati, biologici, provenienti da materie prime rinnovabili e da fonti sostenibili, di cui ECONYL® - materiale ottenuto 100% da scarti di nylon pre e post consumo che includono reti da pesca abbandonate e tappeti dismessi - è il componente principale. Gucci ha anche trovato nuovi modi per rendere operativa la propria visione di produzione circolare, riciclando gli scarti di pelle e tessuto creati durante la produzione attraverso il programma Gucci-Up. Dal 2018 al 2021, Gucci ha dato nuova vita a circa 41 tonnellate di scarti di pelle e, nel 2021 soltanto, ha donato oltre 9mila metri di tessuto a cooperative sociali e organizzazioni no-profit italiane, impegnate in prima linea nella creazione di nuove opportunità di impiego per le donne e le persone provenienti da gruppi marginalizzati. 9 - Gucci ha innovato anche i processi produttivi, dando vita a progetti come Scrap-less, un processo che riduce gli impatti ambientali generati dalla produzione di pelle evitando la concia non necessaria. Questo progetto va di pari passo con la promozione della concia senza metallo o cromo come alternativa ai metodi tradizionali, che vede Gucci sulla buona strada per raggiungere il 100% di pelle conciata senza metallo o cromo entro il 2025.
Gucci ha siglato un accordo con Intesa Sanpaolo volto a supportare la transizione sostenibile delle eccellenze produttive del Made in Italy (Foto credit Gucci)
10 - In collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gucci ha infine siglato un accordo unico nel proprio genere in Italia, volto a supportare la transizione sostenibile delle eccellenze produttive del Made in Italy. Con questa iniziativa, le piccole e medie imprese della filiera Gucci hanno potuto infatti beneficiare di un accesso al credito facilitato, a condizioni migliori, e avviare un percorso di evoluzione industriale in accordo con i principi di rivoluzione verde e transizione ecologica. Si tratta del secondo capitolo del Programma Sviluppo Filiere che, dal lancio nel 2020 in piena emergenza sanitaria alla fine del 2021, ha permesso a 175 dei fornitori Gucci di avere accesso a prestiti per un totale di 286 milioni di euro.
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