Instagram e Facebook a pagamento: la nuova proposta di Meta

Un abbonamento senza pubblicità, in risposta ai rilievi avanzati, soprattutto dalle istituzioni europee, in merito alla raccolta di dati e alla privacy degli utenti

di GIORGIA BORGIOLI -
4 settembre 2023
Mark-Zuckerberg1

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Risale agli ultimi giorni una novità targata Meta: Facebook e Instagram potrebbero introdurre in Europa account a pagamento senza pubblicità (come già avvenuto per Spotify e YouTube). L’indiscrezione arriva direttamente dal New York Times, secondo il quale l'impresa statunitense vorrebbe introdurre degli abbonamenti all’interno delle due piattaforme social, offrendo così ai clienti un’alternativa al servizio basato sugli spot. L’offerta gratuita resterà comunque disponibile in Unione europea ma affiancata dalla nuova proposta del gruppo Zuckerberg. Tutto ciò, sempre secondo il New York Times, sarebbe infatti l’ipotesi che Meta sta valutando in risposta ai recenti rilievi di Bruxelles relativi a dati e privacy.
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Meta valuta di introdurre abbonamenti di Instagram e Facebook senza pubblicità

Gli abbonamenti per Instagram e Facebook

Il core business di Meta è incentrato da quasi 20 anni sull’offerta di servizi gratuiti di social network e vendita di pubblicità alle aziende. Per questo, il lancio di un presunto servizio a pagamento, sarebbe uno degli esempi più tangibili di come le società devono adeguare i loro prodotto alle norme sulla privacy e a quelle decise dai vari governi, soprattutto in Europa. Secondo alcune fonti interne a Meta, la nuova idea di Zuckerberg servirebbe ad alleviare alcuni dei timori delle autorità europee o, perlomeno, ad agevolare gli interessi del colosso nell’Unione Europea, dove ancora non è stata lanciata la sua nuova applicazione Threads, rivale di X, l’ormai ex Twitter, proprio per timori in ambito regolamentare.

Pubblicità, dati e privacy

Facebook e Instagram guadagnano grazie alla pubblicità, e così è sempre stato. Nel 2018, quando un senatore aveva chiesto all'imprenditore miliardario 39enne come facesse a tenere i due social gratis, la riposta era stata coincisa: “Signore, noi vendiamo pubblicità”, aveva detto Zuckerberg. Spot e annunci che funzionano con una precisione quasi chirurgica, grazie all’intensa raccolta di dati effettuata a priori. È proprio per questo motivo che, negli ultimi anni, l’Ue ha provato a frenare il costante drenaggio di dati attraverso numerosi regolamenti e norme, tra cui il General Data Protection Regulation (GDPR) del 2018, e il più recente Digital Service Act (DSA), che diverrà effettivo nel febbraio del 2024.
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La pubblicità sui social targati Meta si basa su una massiccia raccolta di dati

Tutte le norme introdotte hanno restituito una parte di controllo dei propri dati, ma allo stesso tempo hanno diminuito le capacità di Meta e delle altre piattaforme online di mantenere pubblicità mirate come avveniva in precedenza. Riguardo alla novità proposte le due piattaforme social, al momento non si conoscono né i possibili tempi di lancio né l’eventuale costo, quel che è certo è che l’offerta gratuita resterà comunque disponibile nell’Ue, ma affiancata dalla nuova proposta del gruppo Zuckerberg.