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Soffitto di cristallo: al porto di Trieste le prime quattro donne in banchina

ll presidente dell’Authority: "L'obiettivo è creare un luogo sempre più inclusivo e aperto". Ma quali sono le professioni più ambite dagli italiani?

di MAURIZIO COSTANZO -
27 luglio 2023
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Soffitto di cristallo: quattro donne a lavoro al porto di Trieste. Quattro donne under 30 – Monica, Erika, Sara, Edislaidys – saranno le operatrici di banchina dello scalo giuliano, diventando a tutti gli effetti ‘portuali’, categoria professionale storicamente maschile. La novità è stata presentata nei giorni scorsi nella sede dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino e il presidente dell’Agenzia lavoro Porto di Trieste (Alpt) Francesco Mariani hanno spiegato che l’ispirazione è arrivata da un analogo progetto promosso dal Porto di Livorno. Le quattro ragazze, provenienti da esperienze di impiego in altri settori, saranno assunte per un primo periodo attraverso la società di lavoro interinale Intempo, come è avvenuto per altri lavoratori. In questo modo saranno formate alle mansioni richieste in banchina, tra cui la manovra di macchine e sistemi portuali, per la durata di alcuni mesi, per poi essere assunte dall’Alpt e diventare parte dei circa 200 operatori di banchina.
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Lo scalo di Trieste si tinge di rosa e si apre al lavoro portuale femminile (Ansa)

Donne per un porto sempre più inclusivo

"Il progetto è stato prima presentato all’assemblea dei lavoratori dell’Alpt - spiega Mariani - che lo ha accolto con molto favore. Quindi l’unico problema da risolvere è stato quello logistico, legato a spazi adeguati e spogliatoi dedicati alle donne". “Se una volta serviva la forza fisica, oggi tutte queste macchine sono tecnologicamente avanzate e di fatto bisogna sapere gestire dei computer”, commenta D’Agostino. “La competitività del nostro porto passa dalla capacità di attrarre talenti, indipendentemente dal genere" continua il presidente dell’Authority. "L’assunzione delle prime quattro donne in Alpt è un messaggio importante e nuovo che si vuole dare nel processo di evoluzione di un porto sempre più inclusivo e aperto alle donne. Era ora, perché in altri porti succede già" aggiunge. "Dopo questo primo passaggio, auspichiamo che tanti altri ne vengano fatti anche dai soggetti privati presenti nei nostri due scali, incoraggiando il mondo femminile a considerare la portualità e la logistica come settori sempre più accessibili”, conclude D’Agostino.
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"L'assunzione delle prime quattro donne in Alpt è un messaggio importante e nuovo che si vuol dare nel processo di evoluzione di un porto sempre più inclusivo e aperto alle donne"

Le professioni più desiderate dagli italiani

In un periodo storico dove le trasformazioni nella società sono particolarmente veloci, mutano anche i percorsi professionali ritenuti più interessanti. Una ricerca di Adecco, società di The Adecco Group che sviluppa e valorizza il capitale umano, mette in luce come sono cambiate le opinioni degli italiani in merito ai lavori più desiderati, rispetto a dieci anni fa. I risultati dello studio mostrano una progressione molto importante nell’interesse verso professioni sanitarie e, in generale, quelle legate al benessere psico-fisico. Mutamenti profondi vengono riscontrati nel settore dello spettacolo e dell’intrattenimento e nelle professioni umanistiche, mentre si evidenzia una sofferenza particolare legata alle professioni giuridiche e quelle legate alla sicurezza e alle Forze dell’ordine in generale. “Le osservazioni sull’evoluzione del mondo del lavoro e i cambiamenti dei desideri degli italiani non possono prescindere da un’analisi di contesto, che osservi cosa sta succedendo in concreto nel mercato e consideri le sfide e le problematiche attuali” commenta Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco Italia.

Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco Italia

“I dati dei Neet e degli abbandoni scolastici mettono in luce come il lavoro sia percepito sempre di meno, soprattutto dai giovani, come un ascensore sociale a differenza del percepito delle generazioni precedenti" dice. "Ridare questa prospettiva e allo stesso tempo stimolo ai lavoratori deve essere uno degli obiettivi principali del Paese" aggiunge. "Come Adecco siamo impegnati in tal senso, inserendo i nostri dipendenti in percorsi di upskilling e reskilling e dando incentivi in busta paga a chi è assunto a tempo indeterminato per ogni corso di formazione svolto" spiega. "Non solo, realizziamo quotidianamente attività di orientamento e project work con le scuole, che porteranno a oltre 500 assunzioni a tempo indeterminato nel 2023” conclude.

Le professioni in crescita

Secondo una ricerca Adecco, il lavoro da psicologo è uno dei più ambiti dagli italiani

A spiccare nella classifica delle professioni che sono sempre più attrattive per gli italiani sono quelle relative all’ambito sanitario e al benessere, complice il ruolo chiave che i professionisti di questi settori hanno avuto nel superare i momenti più bui durante la pandemia. L’interesse verso la professione del medico, rispetto a dieci anni fa, cresce infatti del +85% e quella dell’infermiere del +39%. Registrano un vero e proprio boom anche le professioni legate al benessere psichico e fisico: lo psicologo cresce del +148%, il nutrizionista del +349%. Aumento che si allinea perfettamente con l’accresciuta sensibilità registrata negli anni verso tutti gli aspetti della "mental health" e il ruolo centrale di una dieta bilanciata per una vita sana. In controtendenza l’interesse verso la professione di personal trainer, che cala del -5%.

Professioni umanistiche in chiaroscuro

Il mestiere dell'insegnante è sempre molto ambito

Se alcuni temevano che la progressione della tecnologia e dell’intelligenza artificiale avrebbero creato un progressivo allontanamento dalle materie umanistiche, anche i più scettici possono dormire sonni tranquilli. Non solo nel nostro Paese rimane forte l’interesse verso queste figure, ma l’innovazione tecnologica e digitale spinge le imprese a cercare profili con questo tipo di competenze, arricchiti rispetto al passato, tuttavia, di competenze in ambito digitale. Per quanto riguarda lo scenario attuale, infatti, rispetto a dieci anni fa, si registra un significativo aumento di chi vuole intraprendere una carriera sia nel campo della diffusione del sapere che in quello nel racconto di storie. Crescono infatti del +75% gli italiani interessanti a intraprendere la carriera come scrittori, del +78% fra chi vuol fare il professore e ben del +123% chi vuol diventare insegnante.

Secondo una ricerca di Adecco, crolla del -51% l’interesse verso la professione di archeologo (Ansa)

Al contrario, crolla del -51% l’interesse verso la professione di archeologo e si contrae del -9% chi è interessato a diventare giornalista. Il ridotto appeal è probabilmente legato alla crisi che i due settori stanno attraversando, che sta portando ad un conseguente ridursi delle opportunità professionali in questo campo.

L’evoluzione del mondo dello spettacolo

Quello dello spettacolo e dell’intrattenimento è uno dei settori che ha subito le maggiori trasformazioni in questi dieci anni. Il boom dei social network da un lato, che ha portato alla creazione di numerose nuove piattaforme, e l’avvento della tv in streaming hanno infatti ridisegnato completamente lo scenario.
La cantante Madame (Instagram)

La cantante Madame: secondo una ricerca il mestiere di cantante è in calo tra i giovani di oggi (Instagram)

Da un lato si registra un crollo del -50% di persone interessate a diventare cantanti e un -13% di chi vuole diventare youtuber. Boom del +505% di chi vuole fare l’influencer, ma bisogna considerare che nel 2013 la professione era ancora agli albori. Si registrano infine alcune differenze fra uomini e donne: mentre fra gli uomini cresce del +41% chi vuol diventare un modello e scende del -39% chi vuol fare l’attore, per le donne è il contrario, con la professione di modella che scende del -17% e quella di attrice che cresce del 5%.

Tra le professioni giuridiche, in calo l'interesse per i ruoli di avvocato e giudice

Professioni giuridiche

Lo studio della Costituzione e della legislazione sembra non esercitare più il fascino di un tempo presso il grande pubblico. Solo la professione del notaio resiste, con l’interesse nei suoi confronti che sale ben del +116% rispetto a dieci anni fa. In sofferenza le professioni di giudice, che cala del -20%, e quella di avvocato, con -28%.

Professioni sportive

Se la professione di calciatore è, in Italia, un evergreen, verso la quale l’interesse cresce del +27%, non è la professione sportiva più in crescita. Al primo posto troviamo infatti quella del pilota che, rispetto a 10 anni fa, cresce del +44%. Meno appeal genera invece la professione di allenatore, che cala del -9%.

Diego Armando Maradona: la professione del calciatore resta un evergreen

Crollo verticale dell’interesse verso sicurezza e Forze dell’ordine

L’interesse degli italiani nell’intraprendere una carriera al servizio dell’ordine pubblico sembra essere particolarmente in crisi rispetto a dieci anni fa. Cala del -21% l’interesse verso una carriera da poliziotto, del -32% quella di pompiere, del -42% quella di carabiniere. Questo scenario indica una problematicità non indifferente per il sistema Paese, che deve necessariamente interrogarsi sulla direzione migliore da intraprendere per rendere più appealing queste professioni, fondamentali per garantire l’ordine e la sicurezza.