A Firenze il primo albergo d'Italia certificato Lgbtq+

Per ottenere il riconoscimento, la struttura ha seguito delle linee guida per ospitare al meglio il viaggiatore queer. Diversità e inclusione le parole chiave

di CATERINA CECCUTI -
19 giugno 2023
A Firenze il primo albergo d’Italia ad ottenere il certificato di inclusione per la comunità Lgbtq+

A Firenze il primo albergo d’Italia ad ottenere il certificato di inclusione per la comunità Lgbtq+

A Firenze il primo albergo d'Italia gay friendly. Si trova, infatti, nel capoluogo toscano la prima struttura turistica italiana a ottenere il certificato di inclusione per la comunità Lgbtq+ "QueerVadis Diversity & Inclusion Protocol" validato da Rina: si tratta del "Grand Hotel Adriatico". Ha primeggiato su vari competitor, tutte strutture impegnate nell’offrire al viaggiatore internazionale la garanzia di un’accoglienza turistica della comunità queer, adeguata e riconoscibile a livello internazionale. Il protocollo QueerVadis Certified è un programma di respiro mondiale, ma sulle numerose candidature l’ha spuntata l’hotel fiorentino.

Inclusività, i requisiti per ottenere il certificato

Se il "Grand Hotel Adriatico" fiorentino è riuscito a ottenere la certificazione, è perché ha seguito le linee guida per ospitare al meglio il viaggiatore Lgbtq+. È stata vagliata l’attenzione ai temi DE&I, analizzato il contesto in termini di buone pratiche e nel giudizio finale molto ha contato la formazione professionale sui temi della diversità e dell’inclusione. La struttura alberghiera, le cui macroaree di sviluppo hanno riguardato legislazione, comunicazione, marketing e diversity management, ha realizzato anche un apposito manuale di gestione dedicato alle buone pratiche per l'accoglienza Lgbtq+.
firenze-albergo-lgbtq

L'hotel fiorentino, via social, mostra il certificato inclusivo (Facebook)

Ma questa attenzione all’inclusione parte da lontano: il "Grand Hotel" si è distinto fin dagli anni Sessanta per un’accoglienza senza barriere, volendo farne il punto di forza della sua offerta internazionale. E dal 2021 ha intrapreso un percorso più strutturato che li ha portati a ottenere il label QueerVadis.

I benefici economici di un’accoglienza inclusiva

Mostrarsi aperti alla diversità, ha i suoi risvolti positivi anche in termini economici. La certificazione, rilasciata 'senza debiti' al Grand Hotel Adriatico rappresenta, infatti, uno strumento strategico per il posizionamento commerciale, in particolare sui mercati occidentali, molto attenti ai temi di DE&I.
firenze-albergo-lgbtq

Alessio Virgili, ceo Sonders&Beach (Facebook)

Una bella opportunità per guadagnarsi fette di mercato e primeggiare sulla concorrenza: "Il turismo Lgbtq+ ha superato i 43 miliardi di euro e quest’anno, con il boom, farà dei numeri ancora più importanti" sottolinea Alessio Virgili, ceo Sonders&Beach. "Ma bisogna anche osservare che il 50% dei viaggiatori Lgbtq+ europei che scelgono un hotel sono attenti al fatto che sia deliberatamente Lgbtq+ Friendly, e avere un label che attesti non solo l’adesione a un codice etico, ma un vero impegno in un programma di accoglienza con l’adozione di politiche di Diversity&Inclusion che l’Europa stessa orma ritiene indispensabili".
firenze-albergo-lgbtq

Il turismo Lgbtq+ ha superato i 43 miliardi di euro

"Il turismo ha nella sua essenza l’inclusività e la totale comprensione per la diversità" spiega Giovanna Ceccherini, sales manager del gruppo Sonders&Beach a capo del programma incentrato sul protocollo QueerVadis Diversity& Inclusion Program. Quindi, "seguire il protocollo ‘QueerVadis’ significa impegnarsi ancora di più, e più a fondo, per un futuro di condivisione e una scelta trasparente e concreta di accoglienza" conclude Ceccherini.

Firenze molto più che ‘gay friendly’

Non deve stupire che questo riconoscimento premi una struttura che si trova nel capoluogo toscano. Come ricorda Carlotta Ferrari, direttrice di Destination Florence Convention & Visitors Bureau, "possiamo dire che Firenze è una destinazione inclusiva ante litteram: già nel 1853, infatti, Leopoldo II abolì le pene contro l’omosessualità".
firenze-albergo-lgbtq

Carlotta Ferrari, Direttrice del Destination Florence Convention and Visitors Bureau

"Oggi come allora, i valori alla base della nostra città si traducono in un progetto turistico sempre più sostenibile e inclusivo. Come Destination Florence, la divisione dedicata al turismo individuale di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e partner ufficiale del Comune di Firenze, ci impegniamo attivamente dal 2017 nell’attenta selezione di partner e operatori turistici sul territorio che rispettino questi criteri" spiega ancora Ferrari. Non solo. "Destination Florence è socio di Aitgl, l’Ente Nazionale per il Turismo Lgbtq+ che supporta imprese e istituzioni turistiche a creare una cultura basata sulla sostenibilità economica e sull'accoglienza consapevole" dice Ferrari.
firenze-albergo-lgbtq

Firenze è una destinazione inclusiva ante litteram: già nel 1853, infatti, Leopoldo II abolì le pene contro l’omosessualità

"Nella nostra azienda abbiamo sempre accolto gli ospiti senza mai fare distinzioni di etnie, credo religioso o orientamento sessuale - dice Laura Innocenti, direttore commerciale del Gruppo Arshotels Firenze di cui fa parte il Grand Hotel Adriatico -. Lo abbiamo sempre fatto, ma senza soffermarci sul valore di un’accoglienza totalmente inclusiva, per questo abbiamo deciso di investire per fare qualcosa di più". "Siamo orgogliosi di aver ricevuto questa certificazione che va ben oltre il definirsi ‘gay friendly’ - prosegue Innocenti -. Certamente ci è di aiuto trovarci a pochi passi dall’area della città definita da importanti guide internazionali come ‘la zona più cool del mondo’: San Frediano e l’Oltrarno. La certificazione rappresenta per noi un ulteriore impegno a perfezionamento della nostra ospitalità verso i viaggiatori".