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L'Arabia Saudita apre le frontiere ai turisti Lgbt

L'avviso è apparso nella sezione Q&A del ministero del Turismo: "Non vi verrà chiesto di rivelare dati così personali"

di MARCO PILI -
5 maggio 2023
The 39th Gulf Cooperation Council (GCC) annual summit in Riyadh

The 39th Gulf Cooperation Council (GCC) annual summit in Riyadh

L'Arabia Saudita, negli ultimi anni, sta provando ad inserirsi maggiormente nel mercato del turismo. In particolare, le autorità statali stanno tentando di attirare una fetta di mercato particolarmente proficua: i viaggiatori appartenenti alla comunità Lgbt. Secondo Darren Burn, Ceo di Out of Office e Travel Gay, piattaforme di travel planning per persone omosessuali, "I ricercatori hanno dimostrato che gli appartenenti alla comunità arcobaleno spendono più soldi delle coppie eterosessuali durante i loro viaggi. Inoltre, vanno in vacanza più volte l'anno. Molte nazioni stanno investendo tanti fondi per provare ad accoglierli". Talvolta, come nel caso della monarchia assoluta saudita, per inserirsi in questa fetta di mercato occorre non solo investire grosse somme di denaro, ma anche rinunciare ai propri precetti religiosi. L'Arabia Saudita, come la maggior parte degli stati mediorientali, è uno stato a guida assolutista di carattere religioso. L'Islam è culto di Stato, e le leggi che governano il Paese sono basate sulla Sharia, ordinamento religioso fondato sul Corano e sulla Sunnah, il codice di comportamento ispirato al profeta Maometto. Secondo le leggi vigenti, l'omosessualità è un reato molto grave. Humans right watch, Ong che si occupa del rispetto dei diritti umani in tutto il mondo, sostiene che le persone autoctone e transessuali vengono abitualmente perseguitate dalla polizia: "Molte leggi contro la comunità Lgbt sono state recentemente inasprite, abbiamo le prove di forti discriminazioni e violenze".
Europarlamento Lgbt Condanna

In molti paesi del mondo l'omosessualità è un reato molto grave, talvolta punibile con la pena di morte

Arabia Saudita, una doppia prospettiva

Al contrario, il sito web del turismo ha recentemente aggiornato la sezione sulle linee guida che i turisti omosessuali devono seguire per visitare il paese. Nella sezione Q&A (domande e risposte) del portale, alla domanda "Le persone Lgbt sono le benvenute in Arabia Saudita?", è possibile leggere: "Tutte le persone che visitano il nostro Regno solo le benvenute, non chiediamo a nessuno di rivelare dettagli così personali". È impossibile sapere con precisione quando sia stato aggiornato il sito. Un portavoce del ministero del Turismo, però, ha affermato che la policy di accoglienza verso i turisti gay era già in vigore da tempo. Ma il portale è stato aggiornato solo il 14 marzo, in quanto la versione precedente non conteneva la risposta a questa domanda.

Turismo Lgbt, aperture solo parziali

Darren Burn, in altre occasioni, è tornato a esprimersi in modo specifico sul caso della penisola araba: "Dopo le recenti aperture, sarà necessario capire se i viaggiatori si sentiranno a loro agio nel viaggiare in Arabia. Nonostante la città di Dubai e le Maldive condannino l'omosessualità, sono comunque mete popolari. Ma senza ulteriori rassicurazioni dal governo saudita, questa nuova destinazione può rivelarsi ancora poco proficua". E aggiunge: "La loro dichiarazione è ancora troppo vaga, e non mi dà la sicurezza necessaria per mandarci i miei clienti. In compenso, è sicuramente un buon punto di partenza. Nessun altro Stato della penisola araba ne ha mai parlato, tranne il Qatar in vista dei mondiali. Una dichiarazione altrettanto vaga, però, che non offre sicurezze".

Mario Ferri, conosciuto come Falco o Superman, invade il campo di Portogallo-Uruguay ai Mondiali in Qatar, con una bandiera arcobaleno

"La mia preoccupazione - spiega Burn -, riguarda il contesto che troveranno una volta atterrati. Saranno in grado di prenotare tranquillamente una camera matrimoniale in hotel? Secondo me, questa non è ancora la realtà dei fatti". L'imprenditore, però, ha aperto al dialogo: "Vorrei poter dialogare con il governo locale, per trovare un punto di incontro utile a far viaggiare i turisti della comunità Lgbt in modo sicuro. Mi piacerebbe che promuovessero il turismo arcobaleno grazie ai loro fondi. Hanno capito che questo è il futuro, ed è una cosa positiva. È buono per il business, ma anche per i diritti e l'uguaglianza".

"Vivevo come rinchiuso in un armadio"

"Non potevo essere me stesso. Per una settimana la vacanza è andata bene, dopo ho capito che stavo vivendo come rinchiuso in un armadio, non potendo mostrare ciò che realmente sono", ha affermato un turista inglese omosessuale, che nell'ottobre del 2022 ha visitato AlUla, una delle città dell'Arabia Saudita più vocate al turismo. "Non ho iniziato ad avere paura per un motivo preciso, ma per cosa mi sarebbe potuto succedere. Ho ricevuto una mail dal mio direttore di lavoro, che mi consigliava di cancellare tutte le informazioni legate alla comunità Lgbt. Il mio amico egiziano, che mi stava accompagnando, mi ha suggerito di distruggerlo e comprarne uno nuovo. Uno pulito".
Arabia saudita diritti turisti

AlUla, una delle mette turistiche sulle quali l'Arabia Saudita sta investendo (Visit Saudi)

Una condizione che non consente, dunque, di vivere una vacanza con tranquillità e spensieratezza, come affermato dal ministero del Turismo sul proprio sito. "Non ho rivelato a chiunque di essere gay - ha proseguito -, ma ho capito che là non ne avrei potuto parlare liberamente. Non è questo il modo in cui voglio vivere. La popolazione è molto tranquilla, ma la legge è la legge".

"In realtà, le persone sono molto accoglienti"

Proseguendo nella sua intervista alla Cnn, il giovane turista ha rivelato che la popolazione, in realtà, è molto più accogliente di quanto si possa immaginare. "Sono molto aperti a cambiare le loro abitudini, ma non sono ancora entrati realmente in contatto con il mondo occidentale. E finché non parli con persone di altre culture, non puoi imparare cose nuove. Ho scoperto che il modo in cui ti tratta la polizia è molto diverso da come la popolazione locale interagisce con te. Non ci andrei con il mio fidanzato, certo, ma è una nazione che sta cambiando molto velocemente".