[video width="848" height="480" mp4="https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/02/Il-video-dello-studente-Filippo-Forte.mp4"][/video] Solitudine, sostanze e abuso di internet: un video racconta le difficoltà degli adolescenti. Temi moderni aggravati dall’isolamento del Covid, con l’obbligo ripetuto di restare a casa, spesso soli. La segregazione, insomma, può avere un effetto intossicante che, nei casi estremi, può condurre verso la depressione.
Filippo Forte, 19 anni, studente del liceo artico “De Nittis” di Bari, ha realizzato un
cortometraggio di animazione per sollecitare i giovani ad avere coraggio nel periodo
post pandemico.
Gek è l'alter ego di Filippo Forte, 19 anni, studente del liceo artico “De Nittis” di Bari
“Il corto mostra
Gek - spiega Forte - il mio alter ego, ma anche quello di molti ragazzi. Lo sguardo triste e la benda nera trasmettono l’idea di un personaggio serrato nella sua alienazione. Sulla sua scrivania c’è un computer, un taglierino e oggetti per fumare. Sporto alla finestra, nota un “mostro” tra le luci psichedeliche della città: è una cima d’erba gigante. Combatte senza sosta per sconfiggere chi, nei fatti, è più forte”. E ancora. “Per noi
millennials vivere il quotidiano è difficile, l’utilizzo di sostanze e abuso di schermi, è un modo facile per vedere tutto a colori. Questo cortometraggio trasmette emozioni attraverso una palette di colori pop, illuminando gli occhi al primo sguardo da un verde vibrante, alle tante sfumature di viola, racchiuso in una città vuota e distopica, solo luci, zero persone”.
Il parere del prof
“Ho guardato questo video - spiega
Franco Liuzzi, docente di comunicazione d’impresa all’Università di Bari - con gli occhi di chi è abituato a lasciarsi guidare dalla curiosità. Sembra che dalla sua finestra sul mondo lui abbia visto quello che molti di noi non vedono. Ha dato una lettura personale alle immagini, ai suoni, ai colori su cui si è soffermata la sua attenzione. E questo è un bell’esercizio a cui molti di noi, che pure abbiamo un’età diversa, dovremmo periodicamente prestarci: guardare il mondo con occhi nuovi, con uno sguardo disincantato, con la mente aperta. Avendo fame di cose nuove”.
Gek è l'alter ego di Filippo Forte, 19 anni, studente del liceo artico “De Nittis” di Bari
E prosegue. “Ha tradotto questi segnali in una
short story animata che ha elaborato con la sua sensibilità. Ho avuto la sensazione che abbia pensato in bianco e nero per essere libero di rielaborarla cromaticamente. Come se quanto visto dalla finestra non gli garbasse tanto. Per cui l’ha colorato di nuovo per migliorarlo. E penso che i suoi colori, forti e accecanti, siano la sua risposta, il suo desiderio di dipingere il mondo. Un mondo in cui appaiono elementi singolari: una pistola costellata di cuoricini, la fotografia di un “astro del ciel” bruciato dal tempo, inquietanti creature verdi. E tutti questi elementi si muovono attorno ad un
ragazzo che prova ad assumere atteggiamenti maturi, consapevoli. Sguardi e gesti che forse non ancora gli appartengono. Ma che tratteggiano il profilo di chi non si arrende”.
Chi è Filippo Forte
L’autore del video d’animazione si chiama
Filippo Forte ed è uno studente del liceo “De Nittis” di Bari, con l’idea in testa di voler raggiungere il maggior numero di suoi coetanei nel nostro Paese che “vivono sempre più su internet”, con tutte le conseguenze psicologiche che questo passaggio comporta. Aumentare le
ore passate online significa diminuire proporzionalmente quelle passate fuori casa, in società, dove si creano reti di relazione, con l’effetto di moltiplicare il senso di solitudine e isolamento che molti ragazzi subiscono, acuito soprattutto in questi due anni di lockdown, restrizioni e quarantene per via dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. In più, come hanno spiegato tanti psicologici in questi mesi, la segregazione può anche avere un effetto intossicante che, nei casi estremi, conduce dritto alla depressione.
Il messaggio
Filippo Forte, 19 anni, studente del liceo artico “De Nittis” di Bari, ha realizzato un cortometraggio di animazione per sollecitare i giovani ad avere coraggio
“Il corto in questione mostra Gek, il mio alter ego, ma anche quello di molti ragazzi, che stanno attraversando un momento particolarmente
difficile. A marzo dell’anno scorso, sul magazine della Fondazione Umberto Veronesi, sono stati riportati i risultati di uno studio finlandese su 1.750 ragazzi e ragazze, con un’età di 16, 17 e 18 anni. L’obiettivo della ricerca era valutare le conseguenze del lungo isolamento sociale dovuto alle restrizioni sanitarie sulle loro abitudini personali e sociali. Il rischio maggiore sembra l’abbiano corso i ragazzi di 16 anni che, a fronte di un aumento sensibile di ore passate su internet, hanno visto peggiorare il proprio rendimento scolastico, accusare sempre più di
disturbi del sonno e disturbi alimentari, ma anche aumentare il consumo di alcol e stupefacenti, con una condizione di malessere psicologico generale che, come detto, può facilmente sfociare in una depressione.