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Home » Lifestyle » Mostra la bandiera arcobaleno alla laurea nell’ateneo cattolico: “Sono bisessuale ed è bellissimo”

Mostra la bandiera arcobaleno alla laurea nell’ateneo cattolico: “Sono bisessuale ed è bellissimo”

Jillian Orr ha attraversato il palco della Brigham Young University (ateneo privato nello Utah) protestando contro le politiche anti-Lgbtq+ della sua università

Marianna Grazi
1 Maggio 2022
Jillian Orr_Byu

Jillian Orr laureata alla Brigham Young University

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Quando Jillian Orr ha attraversato il palco della Brigham Young University (ateneo privato a Provo, nello Utah) venerdì scorso, non era lì solo per ottenere il suo diploma di laurea. Voleva anche inviare un messaggio importante, di protesta contro le politiche anti-Lgbtq+ della sua università La specializzanda in psicologia, che è cresciuta in una comunità di mormoni e si identifica come bisessuale, ha scoperto il suo abito di laurea a favore del pubblico e delle telecamere, per rivelare una bandiera arcobaleno cucita al suo interno.

@jillianoreo Damn it feels good to be me ❤️ #byu #byugraduation #lgbtq🌈 #exmo #lds #lgbtqplus #mormon #brighamyounguniversity #sistersarethebest #pride2022 ♬ Damn It Feels Good To Be Me – Andy Grammer

L’università frequentata dalla ragazza è infatti fondata  della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e per questo l’accesso ai corsi per studenti e studentesse appartenenti alla comunità Lgbtq+ è fortemente limitato. Inoltre, ai pochi ammessi, è assolutamente vietato mostrare segni di affetto verso persone dello stesso sesso mentre sono iscritti ai corsi. I trasgressori possono essere segnalati ai funzionari dell’ateneo e rischiano seriamente di essere espulsi.

jillian-orr
Jillian Orr mostra sui social il look che avrebbe indossato sul palco del diploma

Jillian, 28 anni, è stata educata fin da piccola al rispetto dei paradigmi religiosi, è stata cresciuta come membro della chiesa e ha servito per 18 mesi in una missione nell’Oregon. Finché, arrivata a circa metà del suo percorso di istruzione universitaria, si è resa conto che qualcosa in lei non rientrava perfettamente nei nei canoni imposti, e si è resa conto di provare attrazione sessuale non solo per gli uomini ma anche per le donne. Si è scoperta, quindi, bisessuale: “Ho iniziato a rendermi conto che le mie azioni e le mie convinzioni non erano in perfetta sintonia con ciò che mi veniva insegnato fin da quando ero bambina, e che intorno c’erano un sacco di vergogna e senso di colpa condizionati da queste credenze“, ha spiegato Orr. “Ma ho capito che questo è ciò che sono ed è bellissimo“.

La 28enne ha scelto di rimanere a Brigham Young University per il suo valido programma di psicologia e le tasse universitarie accessibili. Poco dopo aver scoperto il suo orientamento sessuale è scoppiata la pandemia di Covid-19 e i corsi in presenza sono stati sospesi passando alla didattica a distanza. “È stata una benedizione”, ha detto Jillian riferendosi al fatto di non dover stare nel campus durante quel periodo, e ha aggiunto che gli ultimi due semestri di università sono stati invece impegnativi. La ragazza ha ricordato in particolare un episodio in cui, durante il corso su matrimonio e famiglia obbligatorio, in uno dei quiz le fu chiesto di completare una frase in bianco.
“C’era scritto: ‘Uno che ama veramente le persone LGBTQ dovrà…‘ e dopo lo spazio vuoto c’erano varie opzioni. La risposta che ho scelto era di ‘amarli incondizionatamente e accettare qualsiasi cosa vogliano come ciò che è meglio per loro’. Era quella sbagliata”. La specializzanda ha quindi condiviso il quiz sul suo account TikTok, definendolo la cosa più “omofoba che abbia visto alla BYU”.

jillian-orr
Jillian Orr, bisessuale, ha sfoggiato una bandiera arcobaleno sotto il vestito di laurea alla cerimonia presso la Brigham Young University

Nei giorni precedenti alla cerimonia di laurea sua sorella minore le ha chiesto cosa avrebbe indossato e le ha suggerito di mettere una bandiera arcobaleno sotto l’abito che avrebbe dovuto indossate. “Sapeva che volevo celebrare quello che avevo passato e quello che dovevo ancora affrontare”, ha detto. Sua sorella maggiore le ha quindi modificato l’abito, mentre la quarta ha guidato dal Montana per assistere alla cerimonia dopo aver saputo quale fosse il piano di Jillian. Nonostante il nervosismo la 28enne è salita sul palco e ha sfoggiato il suo look colorato e inclusivo. Il suo sorriso, negli scatti postati sui social, racconta quanto quel piccolo gesto abbia significato per lei. Orr ha raccontato di aver assistito ad “una serie di episodi di omofobia all’università” ma di aver anche ricevuto molto sostegno e riconoscimento da parte dei membri più giovani della comunità. Per questo consiglia a coloro che cercano di capire la loro fede e la loro sessualità di non sentirsi ad un bivio, come se dovessero scegliere tra le due cose. Entrambe si possono conciliare e lei ne è il perfetto esempio.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Quando Jillian Orr ha attraversato il palco della Brigham Young University (ateneo privato a Provo, nello Utah) venerdì scorso, non era lì solo per ottenere il suo diploma di laurea. Voleva anche inviare un messaggio importante, di protesta contro le politiche anti-Lgbtq+ della sua università La specializzanda in psicologia, che è cresciuta in una comunità di mormoni e si identifica come bisessuale, ha scoperto il suo abito di laurea a favore del pubblico e delle telecamere, per rivelare una bandiera arcobaleno cucita al suo interno.
@jillianoreo Damn it feels good to be me ❤️ #byu #byugraduation #lgbtq🌈 #exmo #lds #lgbtqplus #mormon #brighamyounguniversity #sistersarethebest #pride2022 ♬ Damn It Feels Good To Be Me - Andy Grammer
L'università frequentata dalla ragazza è infatti fondata  della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e per questo l'accesso ai corsi per studenti e studentesse appartenenti alla comunità Lgbtq+ è fortemente limitato. Inoltre, ai pochi ammessi, è assolutamente vietato mostrare segni di affetto verso persone dello stesso sesso mentre sono iscritti ai corsi. I trasgressori possono essere segnalati ai funzionari dell'ateneo e rischiano seriamente di essere espulsi.
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Jillian Orr mostra sui social il look che avrebbe indossato sul palco del diploma
Jillian, 28 anni, è stata educata fin da piccola al rispetto dei paradigmi religiosi, è stata cresciuta come membro della chiesa e ha servito per 18 mesi in una missione nell'Oregon. Finché, arrivata a circa metà del suo percorso di istruzione universitaria, si è resa conto che qualcosa in lei non rientrava perfettamente nei nei canoni imposti, e si è resa conto di provare attrazione sessuale non solo per gli uomini ma anche per le donne. Si è scoperta, quindi, bisessuale: "Ho iniziato a rendermi conto che le mie azioni e le mie convinzioni non erano in perfetta sintonia con ciò che mi veniva insegnato fin da quando ero bambina, e che intorno c'erano un sacco di vergogna e senso di colpa condizionati da queste credenze", ha spiegato Orr. "Ma ho capito che questo è ciò che sono ed è bellissimo". La 28enne ha scelto di rimanere a Brigham Young University per il suo valido programma di psicologia e le tasse universitarie accessibili. Poco dopo aver scoperto il suo orientamento sessuale è scoppiata la pandemia di Covid-19 e i corsi in presenza sono stati sospesi passando alla didattica a distanza. "È stata una benedizione", ha detto Jillian riferendosi al fatto di non dover stare nel campus durante quel periodo, e ha aggiunto che gli ultimi due semestri di università sono stati invece impegnativi. La ragazza ha ricordato in particolare un episodio in cui, durante il corso su matrimonio e famiglia obbligatorio, in uno dei quiz le fu chiesto di completare una frase in bianco. "C'era scritto: 'Uno che ama veramente le persone LGBTQ dovrà...' e dopo lo spazio vuoto c'erano varie opzioni. La risposta che ho scelto era di 'amarli incondizionatamente e accettare qualsiasi cosa vogliano come ciò che è meglio per loro'. Era quella sbagliata". La specializzanda ha quindi condiviso il quiz sul suo account TikTok, definendolo la cosa più "omofoba che abbia visto alla BYU".
jillian-orr
Jillian Orr, bisessuale, ha sfoggiato una bandiera arcobaleno sotto il vestito di laurea alla cerimonia presso la Brigham Young University
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