Nora Bouazzouni: "Ecco come il patriarcato è servito ogni giorno sui nostri piatti"

L'autrice e giornalista franco-algerina presenta "Faminismo. Il sessismo è in tavola" in quattro appuntamenti in Italia, dal 27 al 30 settembre

di GIOVANNI BALLERINI -
27 settembre 2023
Nora Bouazzouni Faminismo

Nora Bouazzouni Faminismo

Le donne devono nutrire, accudire, provvedere, ma poi raramente hanno la possibilità di esprimersi come chef, agricoltrici e produttrici. A questa visione, che vede il patriarcato servito ogni giorno nei nostri piatti, si oppone con grande verve Nora Bouazzouni.

Faminismo. Il sessismo è in tavola

La giornalista franco-algerina ha ribadito con intensità ed entusiasmo le sue tesi nel saggio "Faminismo. Il sessismo è in tavola", un’analisi tagliente e documentata (da rapporti Fao, Onu e studi sociologici e filosofici), che denuncia gli effetti che questo ha sulla società, l'economia e l'ambiente, passando proprio dalla tavola.
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La copertina del primo libro di Nora Bouazzouni, "Faminismo"

Nella catena alimentare del patriarcato, la donna è sempre l'anello debole, dal campo al piatto, passando per le riviste femminili e i fornelli delle grandi cucine, molte sono le testimonianze dirette in questo saggio che ha destato un bell’interesse a livello internazionale. Dal 27 al 30 settembre 2023, Bouazzouni sarà nel nostro Paese per presentare in quattro occasioni pubbliche questo suo libro d'esordio, edito da Le Plurali Editrice Srls, che vanta in Italia l'introduzione della chef stellata Victoire Gouloubi (protagonista di "Il tocco di Victoire" e "La mia Africa"). A Firenze, Bologna, Milano e Torino, Nora incontrerà il pubblico dialogando con chef, attiviste e persone esperte del settore agroalimentare

Le tappe del tour

Il primo appuntamento è quello di mercoledì 27 settembre, alle 19.00 all'Institut Français - Palazzo Lenzi Piazza Ognissanti, 2 a Firenze. A moderare l'incontro sarà Alessia Dulbecco e dialogheranno con l’autrice Isabella Mancini e Camilla Lattanzi. L'evento sarà preceduto dalla degustazione del miele di BeeO Baita. Nora Bouazzouni sarà poi a Bologna giovedì 28 settembre, alle 18.30, alle Serre dei Giardini Margherita in via Castiglione, 134. Qui la giornalista dialogherà con Giulia Paganelli (@evastaizitta). L'appuntamento è organizzato in collaborazione con Confraternita dell’uva e Associazione Kilowatt. Tappa a Torino venerdì 29, alle 18.30 presso la Libreria Nora Book & Coffee (via delle Orfane, 24/D), dove a parlare del libro con l'autrice sarà Martina Merletti. Infine a Milano, sabato 30 settembre, ore 19.30, alla Cascina Nascosta in viale Emilio Alemagna, 14 (Parco Sempione). Dopo l'incontro con Victoire Gouloubi ci sarà un aperitivo a cura di Cascina nascosta. L'evento in collaborazione con la libreria Lato D.

Et voilà, il patriarcato è servito

Ma, torniamo al libro. Fra le varie domande che si pone la scrittrice ci sono le seguenti: cosa c’entra il patriarcato con una bistecca? Dove si nascondono le donne chef? L’agricoltura è roba da maschi? Possiamo essere femministe e continuare a mangiare carne? Cos’è il 'carnofallogocentrismo'? Qual è il nesso tra riviste femminili e disturbi dell’alimentazione?
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Secondo la giornalista anche attraverso il cibo e in generale l'ambito culinario si esercita il patriarcato

Ma, la trattazione di Nora è più ampia e articolata. La traduttrice e giornalista per Canal+, Libération e Slate, mette infatti in evidenza in questo intrigante libro come tutto ciò che ha a che fare con il cibo comporti in qualche modo la sottomissione del genere femminile. Le testimonianze che Bouazzouni ha raccolto hanno fatto anche tremare il mondo della ristorazione, quando nel 2020 ha lanciato un questionario sulla violenza nel settore, in collaborazione con l'influencer ed ex cuoca Camille Aumont Carnel, creatrice dell'account Instagram "I say no chef!". In questo profilo social dal 2019, vengono pubblicate le storie delle vittime, una sorta di #metoo della gastronomia.

Dare voce e corpo alle donne in quanto tali

La battaglia di Bouazzouni è quella per dare voce e corpo alle donne rompendo gli schemi e facendo luce sulle relazioni ambigue e distruttive tra carne animale e corpi femminili, tra genere e gastronomia: "Le donne devono tornare a essere il soggetto, e non più l'oggetto. Smettiamola di animalizzarle per ridurle a essere sacrificale, consumabile, dai soprannomi fortemente connotati (gazzella, oca, civetta, cagna, cerbiatta, gallina, pollastra, tigre, pantera, leonessa, cougar...), facendone a pezzi il corpo al cinema, sulla stampa, in televisione (primo piano sui seni, sulle gambe, sulle natiche), come il macellaio fa a pezzi la carne (petto, coscia, garretto, cotoletta, ecc.)". Faccende domestiche, agricoltura, ambiente, body shaming… Che si tratti di divisione del lavoro in base al genere, di discriminazione alimentare o di orientamento nelle pratiche di consumo attraverso divieti, emarginazioni o diktat estetici, il cibo serve a mantenere le donne al posto che è stato loro assegnato, da millenni, nello spazio fisico o nella società.

Nora Bouazzouni e la casa editrice Le Plurali

A questo si ribella la scrittrice, che è nata nel 1986 e vive a Parigi. È giornalista e traduttrice. È autrice di serie tv e di programmi, ama cucinare, fotografare quello che mangia e convincere sconosciuti e sconosciute che il femminismo è ancora una causa da difendere (non per forza in questo ordine). "Faminismo" è il suo primo libro, a cui è seguito, nel 2021, "Steaksisme. En finir avec le mythe de la végé et du viandard", non ancora tradotto in Italia.
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La giornalista e autrice Nora Bouazzouni

Le plurali è una casa editrice nata nel marzo 2021. Pubblica libri di autrici che alimentano il dibattito femminista, con un’ottica inclusiva e intersezionale, provenienti da background, Paesi, esperienze diversi: manoscritti inediti, libri mai tradotti in Italia, ma anche pubblicazioni divenute introvabili, con una veste grafica accattivante e originale. Il suo motto è "uniche ma plurali", perché vuole valorizzare l’unicità di ogni storia e la pluralità delle voci delle donne. Il suo simbolo è una macchia: un elemento di rottura che si fa notare, un segno indelebile, un po’ di inchiostro che dilaga sulla pagina per creare parole nuove. Quattro le collane (le sagge, saggistica italiana e straniera; le bussole, agili guide femministe su temi specifici; le cantastorie, narrativa contemporanea italiana e straniera; le radici, libri di grandi autrici del passato), come quattro sono le fondatrici di questo progetto, nato a marzo 2021.