Charis Minniti: storia di una barlady di successo

La 33enne italo capoverdiana è master trainer alla Mixology Academy: “Lavoravo in un pub per pagarmi gli studi in giurisprudenza, ma a un passo dalla laurea ho scoperto un mondo di soddisfazioni nel bartending”

di CATERINA CECCUTI
19 luglio 2024
Charis Minniti dietro il bancone

Charis Minniti dietro il bancone

Una volta, neanche molti anni fa, se un ragazzo o una ragazza avesse annunciato in famiglia che intendeva lavorare in maniera stabile come barman o barlady (barchè? poteva essere la risposta), papà e mamma non l’avrebbero presa troppo bene.

“Oggi, invece, sono gli stessi genitori ad accompagnare i figli alla Mixology Academy – una specie di università del bartending – per imparare tutti i trucchi di quello che potrebbe rivelarsi il mestiere della loro vita”. Così dice Charis Minniti, 33 anni, nata da padre italiano e madre capoverdiana che da giovanissima lavorava in un pub di Roma per pagarsi gli studi universitari in Giurisprudenza.

Poi, 9 anni fa, un incontro che le cambia la vita. “Ricordo che era il 17 ottobre. Mi iscrissi al corso ‘professional e merceologia’ nella sede di via Ostiense e subito mi entusiasmai. Fui presto in grado di lavorare nelle discoteche, nei cocktail bar e nelle feste private, perché il metodo di insegnamento è sia teorico che pratico e tra docenti e allievi si stabilisce subito un rapporto di fiducia e collaborazione. Ho poi continuato a perfezionarmi fino a diventare a mia volta docente e, da quasi 2 anni, master trainer.”

Oggi Charis coordina 5 formatori e affianca il direttore della sede Tiziano Serangeli nella gestione e nel monitoraggio dei docenti.

Charis Minniti
Charis Minniti

E la Facoltà di Giurisprudenza?

“Abbandonata, e non solo quella. Ho pure appeso lo shaker al chiodo perché la formazione mi piace molto. Conosco e capisco le paure e i disagi dei corsisti e li aiuto a inserirsi e a superare eventuali ostacoli.”

Sembra infatti che siano sempre di più i giovani interessati alla professione…

“Esatto. In 10 anni nel nostro campo si è verificata una netta evoluzione. Prima quello del barman era un ‘lavoretto’ da fare al bar di giorno o la sera in discoteca. Poi è nato il cocktail bar come servizio in più per fare la differenza non solo nei locali ma anche in tutte le strutture ricettive, oltre che negli eventi privati. E la nostra attività è diventata una professione. Sempre più giovani si iscrivono alla Mixology Academy proprio per arrivare a fare il direttore o l’imprenditore. Li accompagnano i genitori, come capita nelle università tradizionali, perché anche nelle famiglie è cambiata la percezione del nostro ruolo nella società. D’altronde il cocktail bar ispira veri e propri eventi di costume come il Romabarshow o il Whisky Festival e la Mixology Experience a Milano”.

Il settore del bartending è promettente, ma come la mettiamo con le barriere all’ingresso e il gender gap nello sviluppo della carriera? “Penso sia un lavoro per tutti: qui in accademia ho fatto corsi anche ad ipovedenti, ma occorre molto impegno. Stiamo parlando di un mestiere fortemente trasversale, versatile e internazionale, che permette a chi lo esercita di fare brevi o lunghi periodi all’estero. Occorre solo continuare a studiare: chimica, miscelazione molecolare, metodi di cottura, materie prime, etichette, tendenze, marketing, comunicazione…Se studi puoi creare drink con qualsiasi sapore. Basta pensare alla nuova moda del cocktail al Cheesecake o alla Carbonara.”

Tutte cose che si possono imparare alla Mixology Academy?

“Sì. La Mixology Academy è una primaria accademia per bartender in Europa, con ampie e attrezzate sedi a Roma e Milano. Offre corsi professionali per barman/lady, bar manager e imprenditori nell’Horec ed è certificata ISO9001 dal Rina Service SpA, riconosciuto a livello internazionale. Oltre il 60% degli iscritti ha tra i 18 e i 26 anni. I corsi vanno dal ‘Professional Bartender’ - che in sole 2 settimane di teoria e pratica avvia alla miscelazione - al più completo Global Bartender, di 184 ore, con la possibilità di ulteriore perfezionamento per 12 mesi o più. L’opzione ‘Formula Super-Intensiva’ consente di concentrare le lezioni in 8 ore al giorno, invece di 4, riducendo drasticamente i costi di trasferta se si viene da lontano. Dal 2024 abbiamo arricchito il programma con un corso di comunicazione in risposta alle nuove esigenze dei clienti del bar, dopo il lockdown pandemico. Sul sito www.corsiperbarman.it è disponibile un programma gratuito di formazione a distanza – Free Mixology – che comprende un corso per muovere i primi passi nel lavoro al bancone. Inoltre l’Accademia ha un proprio metodo scientifico per la realizzazione dei cocktail – il Global Bartending - per ottimizzare l’attività evitando gli sprechi di materie prime e di tempo. Agli studenti viene rilasciato un diploma apprezzato in tutto il mondo, che è pure requisito specifico utile per avere la licenza di apertura di un locale di somministrazione di alimenti e bevande in Italia.” Qual è l’età media dei vostri corsisti?

“Si va dai 16 anni agli 82 (abbiamo avuto un solo caso, ma molto appassionato). Diciamo però che l’età media è tra i 20 e i 40 anni. Quello dell’Hospitality è un settore internazionale che abbatte il concetto del lavoro limitato ad un solo spazio. Anche gli orari di lavoro possono essere molto versatili: Il bartender può lavorare di mattina, di notte in discoteca fino alle 5 del mattino o nei cocktail bar fino alle una di notte.”