Cherchez la femme a Parigi: un tour riassegna valore alle donne che hanno fatto la storia della città

La compagnia 'Women of Paris' rompe il silenzio sul ruolo femminile nella letteratura e nella vita culturale della Ville Lumière: percorsi alla scoperta di luoghi e personaggi

di CATERINA CECCUTI -
22 agosto 2022
Il tour letterario a piedi delle Donne di Parigi mette in evidenza le lotte e i successi delle scrittrici

Il tour letterario a piedi delle Donne di Parigi mette in evidenza le lotte e i successi delle scrittrici

Solitamente dedicati agli “uomini che fecero la storia”, i tour turistici di Parigi ignorano il ruolo che anche le donne hanno avuto nel plasmare la città. Ma pare che una compagnia di tour che organizza “camminate” guidate nella capitale francese abbia deciso di cambiare le cose, concentrandosi su lati meno noti di Parigi e proponendo al pubblico tour storici e letterari dedicati a donne che, attraverso le loro lotte e i loro successi, hanno saputo giocare un ruolo determinante. Non molti giorni fa, nel quartiere parigino della Rive Gauche, la guida turistica Mina Briant ha condotto un piccolo gruppo di visitatori oltre il leggendario Café Les Deux Magots e la ben nota Chiesa di Saint-Germain-des-Prés, per raggiungere un cortile verdeggiante nascosto in una strada secondaria.
Heidi Evans, fondatrice dei tour Women of Paris, vuole mettere le cose in chiaro sulla storia di Parigi

Heidi Evans, fondatrice dei tour Women of Paris, vuole mettere le cose in chiaro sulla storia di Parigi

Qui Briant, che lavora per la compagnia “Women of Paris”, ha puntato il dito verso l’ Edition des femmes e spiegato che si è trattato della prima casa editrice femminile d’Europa. Istituta da Antoinette Fouque nei primi anni ‘70, quando la Francia era sconvolta dalle proteste contro il manifesto sull’aborto scritto tra dalla scrittrice femminista Simone de Beauvoir. Tutt’ora in essere, la casa editrice è oggi uno spazio galleria dedicato all’opera delle scrittrici. Senza ombra di dubbio, si tratta di un inizio più che appropriato per un tour incentrato sulle lotte e sui risultati di donne scrittrici ed editrici.
Josephine Baker aiutò anche la Resistenza francese nella seconda guerra mondiale, per la quale in seguito ricevette gli onori nazionali

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Continuando a camminare per le strade di Parigi, Briant ha indicato un appartamento inondato di sole, che negli anni Novanta dell’Ottocento ospitava la prolifica scrittrice francese Sidonie Gabrielle Colette - conosciuta semplicemente come Colette -, e Willy, il suo primo marito nonché editore. “È qui che Colette ha scritto la sua prima serie di libri -ha spiegato la guida- , bestseller che però furono pubblicati a firma del marito Willy, il quale era anche solito rinchiudere Colette nella sua stanza per ore e ore perché lavorasse a ritmo serrato e gli facesse guadagnare sempre più soldi grazie al suo talento”. In un altro angolo anonimo della città, i visitatori hanno potuto osservare un edificio in cui nel 1804 visse per un po’ la nota autrice George Sand -pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin. Divenuta la prima donna a lavorare per il quotidiano Le Figaro, scrisse circa 80 romanzi e racconti e fece parlare di sé anche a causa delle numerose relazioni con membri di entrambi i sessi, incluso il pianista Frederic Chopin. “Il suo editore disse che avrebbe venduto più copie se avesse usato il nome di un uomo -ha spiegato la guida tenendo tra le mani una foto della scrittrice- e così Amantine è diventata George Sand. Riuscì anche ad ottenere una licenza per travestirsi (che all’epoca era illegale) e iniziò ad indossare abiti da uomo e a fumare la pipa in pubblico”.

Storie non convenzionali

Storie non convenzionali, nomi meno noti che la maggior parte dei 33 milioni di visitatori attesi quest’anno a Parigi difficilmente ascolteranno, pur visitando il quartiere di Saint-Germain -des-Pres, che è intriso di storia intellettuale e letteraria.
’Shakespeare and Company’è un luogo è leggendario a Parigi, ma la sua fondatrice è pressoché dimenticata

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“La narrativa di cui si parla nella maggior parte dei tour parigini è dominata dai grandi uomini che hanno influenzato la città – sono le parole di Heidi Evans, fondatrice dei tour Womens of Paris -, come re Enrico IV, Napoleone Bonaparte, Victor Hugo o Luigi XIV. Una visione della storia unilaterale che glorifica gli uomini valorosi e demonizza donne come Maria Antonietta, ultima regina di Francia prima della rivoluzione del 1789, o Caterina de’ Medici, regina di Francia dal 1547 al 1559, accusata da tutte le guide turistiche di essere stata una regnante malvagia e assetata di sangue. Senza contare che molte altre donne vengono menzionate solo in veste di amanti o muse”.

Le petizioni

Durante i suoi tour, Briant spiega che solo nel 2017, dopo diverse petizioni, il primo nome di una scrittrice è stato aggiunto nell’elenco delle letture richieste per la maturità francese: Madame de La Fayette, scrittrice del XVII secolo, che si è trovata finalmente al fianco di autori come Victor Hugo, Gustave Flaubert e Honoré de Balzac. Quest’anno all’elenco è stata aggiunta anche la drammaturga e attivista politica francese Olympes de Gourges, nota per la sua “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” del 1791. “Per molto tempo – ha commentato Briant-, c’è stata la percezione elitaria che solo gli uomini fossero degni di essere pubblicati. Scrittrici come Colette e George Sand erano considerate leggere e frivole. La scrittura femminile non è stata ritenuta degna di nota fino al XX secolo”.

L'eccezione

Unica donna non francese di cui si parla durante il tour è l’espatriata americana Sylvia Beach, responsabile dell’apertura della libreria Shakespeare and Company di Parigi. Luogo di incontro estremamente importante per scrittori come Ernest Hemingway e James Joyce, la libreria di Beach ha svolto un ruolo importante nel plasmare le arti della Parigi d’inizio Novecento, eppure la sua fondatrice rimane sconosciuta, persino la targa apposta fuori dall’indirizzo originale del negozio si limita a menzionare Joyce.

Chi è Heidi Evans

Esempi come questo hanno acceso in Heidi Evans la volontà di cambiare le cose, fondando la Women of Paris. Trasferitasi a Parigi da Londra, dove aveva studiato letteratura francese, nel 2014 Evans iniziò a condurre tour per varie compagnie, immergendosi nella storia della città. Fino a che “Mia zia venne a trovarmi e, unendosi a uno dei miei tour parigini osservò quanto poco avessi parlato delle donne. Da quel momento in poi, non riuscii più a togliermi dalla testa l’idea di cambiare le cose”. Nel 2016 Evans ha lanciato i tour Women of Paris e la prima di numerose passeggiate tematiche dedicate alla storia delle donne e alla loro influenza determinante sulle arti, il teatro, la letteratura, la cultura in generale e anche la politica della città. “Più scavavo nella storia di Parigi, più scoprivo quanto le donne fossero invisibili, cancellate, dimenticate”. I partecipanti ai tour Women of Paris riscoprono invece la verità sulla vita di alcune regine insultate, sul loro modo di governare e sul contesto storico in cui lo fecero. I tour conducono anche al santuario di Santa Geneviève, patrona di Parigi, e al Pantheon, grande necropoli nazionale francese, che si trova in cima a una collina nel quartiere latino di Parigi e dove poche donne sono sepolte. La prima ad essere accettata per proprio merito fu la celebre scienziata franco-polacca Marie Curie, nel 1995. Altre seguirono, tra cui la sopravvissuta all’Olocausto nonché icona dei diritti delle donne Simone Veil e, appena un anno fa, Josephine Baker, ballerina, cantante e attivista per i diritti civili di origine americana, prima donna di colore ad essere sepolta in questo luogo tanto venerato dai parigini. D’altronde Josephine Baker aiutò anche la Resistenza francese nella seconda guerra mondiale, per la quale in seguito ricevette gli onori nazionali.

Musei, sempre al maschile

Ancora, spostando l’attenzione su molti dei principali musei della città, scopriremo che sono dominati da artisti maschi e che appena 300 opere delle 500.000 presenti al Louvre sono attribuite a donne. “4.000 delle 6.000 strade di Parigi prendono il nome da uomini -sono i numeri su cui Evans richiama l’attenzione-, mentre solo 300 sono intitolate a donne. Anche le statue e le sculture in giro per la città sono prevalentemente maschili, quelle femminili sono in gran parte allegoriche: esempio ne è la “Marianne”, che incarna la Repubblica francese.
Un cortile nascosto nel quartiere parigino di Saint-Germain-des-Prés ospita la prima casa editrice d'Europa per scrittrici

Un cortile nascosto nel quartiere parigino di Saint-Germain-des-Prés ospita la prima casa editrice d'Europa per scrittrici

Pochissimi luoghi di interesse turistico rendono omaggio al lavoro muliebre, perché sono collegati a un passato patriarcale che ci ha fatto dimenticare le voci femminili”. Le donne di Parigi non sono le uniche a cercare di riequilibrare la storia della città. Alcuni altri gruppi di nicchia offrono ora anche “tour femministi” del Louvre, del Musee d’Orsay e del famoso cimitero di Pere Lachaise. Evans, tuttavia, ha sottolineato di aver consapevolmente evitato di usare la parola “femminista” nel corso delle sue camminate storiche, di modo da coinvolgere un pubblico più ampio possibile. “È importante capire che le donne sono capaci di grandezza proprio come lo sono gli uomini. Una visione più aperta ci permette anche una comprensione molto più equa della storia. Le donne del passato di Parigi devono essere ricordate per tutte le cose incredibili cui hanno contribuito e per il ruolo che hanno saputo svolgere in città, di modo da poter essere di ispirazione per il futuro”.