Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

La cura delle cicatrici delle donne vittime di violenza di genere: “Sfida per la medicina”

Il progetto dell’università di Verona “RigeneraDerma” ha permesso a molte donne di recuperare i tessuti lesionati a causa della violenza maschile

17 aprile 2024
Filomena Lamberti ha utilizzato il servizio "RigeneraDerma"

Filomena Lamberti ha utilizzato il servizio "RigeneraDerma"

Si chiama ‘RigeneraDerma’ ed è un progetto, ormai noto, del dipartimento di neuroscienze, biomedicina dell'Università di Verona che ha permesso ad alcune donne vittime di di violenza, soprattutto domestica, di recuperare i tessuti lesionati magari dall’acido o dal fuoco.

La donna indiana sfigurata da un liquido infiammabile

Presentati alla Camera 500 cicli di terapie pro bono per la cura delle cicatrici
Presentati alla Camera 500 cicli di terapie pro bono per la cura delle cicatrici

Uno dei casi più difficili trattati, ad esempio, è quello di donna di origini indiane cresciuta in Italia, che presentava sul volto e sul collo profonde cicatrici provocate con un liquido infiammabile dall’ex marito, un uomo indiano che le era stato imposto con un matrimonio combinato dalla sua famiglia.

A distanza di anni da quel drammatico fatto, la signora ha iniziato un percorso terapeutico di 12 sedute con Biodermogenesi, i cui risultati sono stati presentati mercoledì 17 aprile, in occasione di una conferenza stampa nella sede del dipartimento medico dell'università di Verona. Dopo l'incidente la donna aveva subito numerosi interventi chirurgici, grazie ai quali ha recuperato in parte la regolare fisionomia del volto. Permaneva però tessuto cicatriziale fibrotico e deturpante nella parte medio-inferiore del volto e al collo, che è stato trattato con esito positivo.

Una sfida per la medicina

La cura delle cicatrici – ha detto Andrea Sbarbati, ordinario di anatomia umana – rappresenta una sfida per la medicina, in quanto le terapie attualmente a disposizione non sempre consentono la guarigione dei tessuti lesionati. In particolare l’approccio mediante la terapia con campi elettromagnetici e vacuum rappresenti un efficace metodo per il trattamento di queste patologie. Gli aspetti etici di questa ricerca – aggiunge –  sono evidenti e, anche se rappresentano, ovviamente, solo una goccia nel mare di un problema ben più vasto, è comunque importante che la comunità scientifica si impegni su questi temi”.