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Addio a Iris Apfel, estro, unicità e fantasia: “Osa essere diversa!”

La designer d’interni e icona della moda newyorkese è morta a 102 anni nella sua casa di Palm Beach. Anticonformista per natura, ha sfidato le convenzioni perché credeva che ogni persona avesse uno stile proprio

di MARIANNA GRAZI -
2 marzo 2024
Iris Apfel (Instagram)

Iris Apfel (Instagram)

Il suo mantra era “osa essere diversa!”. E Iris Apfel lo è stata, fino alla fine. L’eccentrica icona della moda newyorkese, arrivata alla veneranda età di 102 anni, è morta venerdì 1° marzo, nella sua casa a Palm Beach, in Florida, come ha dichiarato al New York Times Stu Loeser, uno dei portavoce della sua famiglia.

Attraverso enormi occhiali con montatura nera, che l’hanno resa inconfondibile, per oltre un secolo Apfel ha osservato il mondo con la sicurezza di una donna che rifiutava le convenzioni e definiva uno stile personale per tutti. Appassionata di outfit colorati, anticonformista per natura, ha invitato le donne ad abbandonare “l'uniforme (fatta) di collant neri o jeans con maglione, stivaletti e giacca di pelle”.

Un’icona eccentrica della moda

Oggi sul suo account Instagram, con una foto di lei vestita con un lungo abito fantasia oro e gli inconfondibili occhiali, è apparso l’annuncio del decesso, ad appena due giorni di distanza dal suo ultimo post del 29 febbraio, quando aveva celebrato i suoi “102 anni e mezzo”.

La “stellina geriatrica” del Queens, come amava definirsi, se n’è andata all’improvviso. Unica per il suo stile eclettico, fantasioso, amatissima e molto seguita sui social (2,9 milioni di follower su Instagram) sapeva trasmettere la sua verve a suon di slogan che lei per prima aveva messo in pratica, come “Devi sapere quanto puoi osare”.

L’ultimo lavoro era stata una collezione firmata per H&M recentemente, dopo molteplici collaborazioni tra cui Citroën, Magnum, Happy Calze e Mac., la fashionista ultracentenaria partecipava ancora ai principali eventi della moda e sfilava fiera sulla sua sedia a rotelle.

Designer d'interni dall’indiscussa influenza, amava gli accessori grossi, il jazz, il lavoro e ha colto ogni opportunità che le si è presentata per brillare: da prestigiose mostre d'arte alle copertine di importanti riviste, una linea di cosmetici, un documentario, un contratto da modella e una Barbie fatta a sua immagine e somiglianza.

"Vado al massimo, sono molto appassionata di quello che faccio", aveva detto Apfel alla CNN in un'intervista del 2018. “Ci metto il cuore e l’anima (nelle cose) e questo mi dà energia. Mi impegno fino allo stremo e poi torno di nuovo per fare di più. Sono ghiotta di sacrifici”.

Chi era Iris Apfel

Iris Apfel (Instagram)
Iris Apfel (Instagram)

Nata Iris Barrel nel Queens, New York, nel 1921, era l'unica figlia di una famiglia ebrea. Si è spesso descritta come cintura nera delle compere, spiegando che ha fatto il suo primo acquisto a 11 anni, quando sua madre le diede 25 dollari per comprarsi un vestito per Pasqua. Erano gli anni della Depressione e lei da allora è diventata una cacciatrice di occasioni, una collezionista, un’accumulatrice compulsiva.

Nel 2015, ad esempio, ha raccontato a Vanity Fair di indossare ancora il vestito che mise al primo appuntamento con il suo futuro marito, Carl Apfel, circa 68 anni prima. Lui è morto nel 2015, a 100 anni. All'epoca lo descrisse come "un uomo molto generoso e molto divertente".

Si sono sposati nel 1948 e nel giro di pochi anni hanno fondato Old World Weavers, un'attività che permettesse loro di assecondare la loro passione per i tessuti e i viaggi. Volavano da un continente all'altro per procurarsi stoffe d'epoca e antiche per i clienti in costante crescita, tanto da includere Estée Lauder, Greta Garbo e non meno di nove presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman a Bill Clinton.

Ha studiato storia dell'arte, è stata una famosa designer d'interni, ha partecipato ai lavori di ristrutturazione della Casa Bianca. Ha collezionato abiti dei più grandi stilisti del 20° secolo, che occupavano due piani del suo lussuoso appartamento di Park Avenue e ai quali nel 2005 il Met di New York ha dedicato una retrospettiva.

“Un giorno qualcuno mi ha detto 'non sei carina e non lo sarai mai, ma non importa, hai qualcosa di molto più importante: hai stile'”, amava raccontare Iris. Nel 2016, è stata protagonista di una mostra al Bon Marché di Parigi, volto di una campagna pubblicitaria Citroën, nonché di un marchio australiano di prêt-à-porter, Blue Illusion. 

Iris Apfel (Instagram)
Iris Apfel (Instagram)

Apfel non si è mai ritirata veramente – una volta ha definito il pensionamento “un destino peggiore della morte” – nonostante la sua vita fosse avesse subito un rallentamento nel 2005, quando ha ricevuto l'invito del Metropolitan Museum of Art di New York per allestire una mostra dei suoi accessori. All'epoca aveva circa 80 anni e il curatore Harold Koda aveva sentito dire che Apfel aveva una delle migliori collezioni d'America. Lo racconta nel suo libro “Accidental Icon: Musings from a Geriatric Scarlet”: la mostra, Rara Avis (Rare Bird), era la prima del Museo a rendere omaggio a una donna vivente che non fosse una stilista. Fu un successo e Iris fu elogiata in tutto il mondo come icona di stile.

Negli anni '90 fu il volto di una campagna pubblicitaria di Kate Spade, creò una propria linea di trucco con MAC Cosmetics e disegnò una propria gamma di accessori, vestiti e mobili per Home Shopping Network. Era già apparsa su riviste come Vogue Italia e Dazed & Confused quando, nel 2019, la prestigiosa agenzia IMG le ha offerto un contratto da modella a 97 anni, insieme a un gruppo di top model tra cui Karlie Kloss, Joan Smalls, Chrissy Teigen e Bella e Gigi Hadid.

Avrà anche avuto il suo marchio, ma la Apfel non era ossessionata dalle griffe, anzi era felice di rovistare nei mercatini delle pulci come nei negozi di alta moda, alla ricerca di pezzi insoliti da aggiungere alla sua sterminata collezione.

Una volta le è stato chiesto di definire il suo atteggiamento nei confronti della vita in sole tre parole. "Solo un viaggio", ha risposto. Poi aggiunse: "Tanto vale viverla al meglio".