Daniel Radcliffe: “A Jo devo tutto ma resto a fianco della comunità Lgbtq+”

L’attore che ha interpretato Harry Potter nella famosa saga, non parla con l’autrice Jk Rowling dal 2020, da quando lei ha espresso pubblicamente le sue opinioni contrarie alle doone trangender

2 maggio 2024
Daniel Radcliffe

Daniel Radcliffe

Daniel Radcliffe si dice “molto triste” per le posizioni anti-transgender espresse a più riprese da JK Rowling, autrice dei libri di “Harry Potter”, e del sostegno pubblico di quest’ultima ad altri utenti web che hanno opinioni transfobiche. 

L’attore britannico, che il 30 aprile ha ottenuto una nomination ai Tony Award, ha dichiarato in una intervista a The Atlantic di non parlare con la famosa scrittrice della saga da almeno 4 anni, da quando cioè quest’ultima ha reso pubbliche le sue idee e opinioni attraverso i suoi social. 

Radcliffe ha interpretato il protagonista in tutti gli otto film sul mago, tratti dai romanzi bestseller mondiali, dal 2001 al 2011. Riguardo a “Jo” (Johanne, ndr) dice che “ovviamente Harry Potter non sarebbe esistito senza di lei, quindi nulla nella mia vita sarebbe probabilmente stato lo stesso senza quella persona. Ma questo non significa che per tutta la vita si debba (fare riferimento) a qualcun altro per le cose in cui si crede veramente”. “Mi rende davvero triste, in definitiva, perché guardo alla persona che ho conosciuto – aggiunge l’attore –, ai tempi in cui ci siamo incontrati, ai libri che ha scritto e al mondo che ha creato, tutto ciò mi rende profondamente empatico”.

Daniel Radcliffe e JK Rowling
Daniel Radcliffe e JK Rowling

Il 34enne londinese ha anche risposto alla recente provocazione dell'autrice, che sempre dal suo profilo X ha dichiarato non avrebbe perdonato né lui e i suoi colleghi di Harry Potter, i particolare Emma Watson, per le loro accuse di transfobia nei suoi confronti.

Possono risparmiarsi le scuse”, aveva scritto Rowling, sottolineando che lei non li avrebbe perdonati per i loro diversi punti di vista. Daniel Radcliffe ha replicato: “Continuerò a sostenere i diritti di tutte le persone Lgbtq+ e non ho altri commenti da fare”.

Nella nuova intervista, l’attore ha però spiegato perché, nel 2020, si è sentito in dovere di affrontare i commenti della Rowling sulle persone trans*. “Ho lavorato con il Trevor Project per 12 anni e mi sarebbe sembrato, non so, un immenso atto di codardia non dire qualcosa”, ha detto, riferendosi all’organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 1998 negli Stati Uniti, che si occupa di prevenzione del suicidio tra giovani lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersex, offrendo un numero di telefono gratuito di assistenza.

“Volevo cercare di aiutare le persone che erano state colpite negativamente dai suoi commenti. Ed evidenziare quelle sono le opinioni di Jo, non di tutti coloro che sono associati al franchise di Harry Potter”.