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Home » Lifestyle » The Jackal, un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma

The Jackal, un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma

Con un ironico video su YouTube realizzato in collaborazione con Treedom, il seguitissimo gruppo di Youtubers si unisce alla già folta schiera di personaggi famosi che affronta il tema della crisi ambientale

Barbara Berti
8 Maggio 2022
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Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma. Lo suggeriscono anche The Jackal. Il collettivo comico originario di Napoli si unisce alla già folta schiera di personaggi famosi che affronta il tema della crisi ambientale. E lo fa a modo loro, con un ironico video su YouTube realizzato in collaborazione con Treedom, prima piattaforma al mondo (con sede a Firenze) che permette di piantare un albero a distanza e seguire la storia del progetto online. In occasione della Festa della Mamma, che quest’anno cade l’8 maggio, arriva Grazie mamma!, la campagna di sensibilizzazione alle tematiche ambientali che vede i The Jackal porsi una domanda: “davanti alla crisi ambientale, meglio cambiare il pianeta o noi stessi?”. Nel video il gruppo comico è protagonista della colonizzazione di un nuovo pianeta, nel tentativo di trattarlo meglio del precedente. È un pianeta ancora vergine e rigoglioso, quello su cui Fru, Aurora e Claudia dei The Jackal approdano insieme a una manciata di altre persone. Sono in fuga dalla Terra, diventata ormai quasi inabitabile.

 

Un’alternativa alla vecchia Terra

Si insediano così su Terra2nomeProvvisorioPOILOCAMBIAMO, decidendo però di regolare il comportamento dei suoi neo-abitanti. C’è, infatti, la consapevolezza che agire esattamente come sulla Terra porterebbe al collasso ecologico della loro nuova casa. The Jackal fissano sette semplici leggi di convivenza. Tra queste spicca il divieto “Non tocchiamo gli alberi”, per impedire la deforestazione che ha divorato le foreste terrestri e che Treedom cerca di contrastare. Nonostante i buoni propositi, gli esploratori resistono su Terra2 soltanto due mesi, per poi abbandonarla in uno stato di totale distruzione dopo averne esaurito le risorse naturali.

Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma: lo suggeriscono anche The Jackal
Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma: lo suggeriscono anche The Jackal

Il video

Il video, quindi, vuole far riflettere sulla possibilità di reagire alla crisi climatica ed ecologica, cambiando lo stato delle cose, partendo dalle abitudini e dai piccoli gesti. E tra questi c’è, appunto, la scelta di piantare un albero a distanza, seguendo anche decisione del gruppo che ha creato una propria foresta. Sulla piattaforma Treedom, chiunque può scegliere gli alberi speciali selezionati proprio per la Festa della Mamma: dall’arancio alla mangrovia, dal palissandro alla graviola fino alla caoba.

Il messaggio

“In questo periodo complesso – spiega Federico Garcea, fondatore e CEO di Treedom – abbiamo pensato di far sorridere le persone con una storia ironica ideata proprio da uno dei collettivi artistici più creativi d’Italia, i The Jackal. Un appuntamento d’amore per tante persone che piantano alberi con noi per fare un regalo a coloro che amano: la mamma e l’ambiente”. Grazie a Treedom, dalla sua fondazione nel 2010, sono stati piantati più di 3 milioni di alberi in Africa, Sud America e anche in Europa. Tutti gli alberi vengono piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici alle loro comunità. Nel 2014, “Treedom” è diventata una B Corporation certificata, parte della rete globale di aziende che si distinguono per elevate prestazioni ambientali e sociali. Ogni albero su “Treedom” è geolocalizzato, fotografato e ha la sua pagina online su treedom.net. Gli alberi possono essere tenuti o virtualmente regalati ad altri. Grazie a queste caratteristiche, gli alberi di “Treedom” sono unicamente coinvolgenti e rappresentano un ottimo strumento di comunicazione e marketing per le aziende che vogliono agire per il clima.

Fru, Aurora e Claudia: chi sono i The Jackal

The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta – il nucleo storico – a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone
The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta ( il nucleo storico) a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone

The Jackal, in inglese “lo sciacallo”: il seguitissimo gruppo di Youtubers ha sfondato in Rete grazie alle parodie di Gomorra. Il loro talento infatti è bravi a ‘sciacallare’ film, spot televisivi, tendenze. Perché si cibano di frammenti di altri film per ricreare delle cose tutte loro. “Siamo degli sciacalli perché ci piace fare a pezzi le sequenze dei film che amiamo, per poi rimontarle e creare qualcosa di nuovo”, dicono. E questo ‘qualcosa di nuovo’ sono dei video, che loro hanno cominciato a creare alle scuole medie, nel garage di uno di loro, con la telecamera sottratta ai genitori, registrando i loro primi esperimenti sulle sacre videocassette del saggio di danza della sorellina. Questo e molto altro dà vita a The Jackal: ogni loro video, oggi, fa milioni di views.

Fru e Aurora Leone formano la coppia de “Gli Sciacalli” a Pechino Express 2022 e stanno stupendo tutti per la loro grande ironia
Fru e Aurora Leone formano la coppia de ‘Gli sciacalli’ a Pechino Express 2022 e stanno stupendo tutti grazie alla loro grande ironia

Ma hanno cominciato in un posto macchina umido a Milito, nord di Napoli. Hanno costruito una factory, una casa di produzione video di qualità altissima. Ma sempre, come dire?, a conduzione familiare. Anzi, amicale. I loro video si chiamano Lost in Google, Gay ingenui, Gli effetti di Gomorra – la serie sulla gente, con le partecipazioni autoironiche di Salvatore Esposito e Roberto Saviano; o Vrènzole, dialoghi surreali e debordanti da un balcone all’altro, in napoletano stretto.

Da Milito a Pechino Express

The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta – il nucleo storico – a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone. E a una certa distanza, a sorvegliarli, sostenerli e in qualche modo proteggerli, Gianluca Cozzolino, il creatore di Fanpage. it. Dopo aver anche scritto un libro,  Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone (Rizzoli). Sottotitolo: Così abbiamo aperto un canale YouTube e partecipèato a numerose trasmissioni televisive, troviamo ora due Sciacalli fra i tre finalisti della trasmissione Pechino Express, arrivata alla tappa finale, in onda il giovedì 12 maggio  su Sky Uno e Now Tv. A sorpresa la coppia formata da Fru e Aurora, su cui nessuno avrebbe scommesso uno scellino, è riuscita ad evitare l’eliminazione da parte della coppia Italia Brasile e piazzarsi sul podio.

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Instagram

  • Addio alle distinzioni di genere all’Università di Pisa. Arrivano i bagni ‘genderless’, adottati per superare le categorizzazioni uomo-donna, che identificano il genere, e che possono far sentire a disagio o discriminato chi non si riconosce in quello assegnatogli dalla società. 

“È un atto di civiltà per dichiarare in modo fermo il nostro essere un’Università aperta, in cui la differenza è una ricchezza e le discriminazioni non hanno diritto alla cittadinanza", dichiara il rettore Paolo Mancarella.

Sono 86 quelli attivi dal 29 giugno in tutta l’Università di Pisa, la prima in Toscana e tra le prime in Italia ad adottare questa misura. 

"Mi auguro che sia solo l’inizio di una serie di cambiamenti e che possa essere di ispirazione per le altre università e scuole”, ha commentato Geremia, studente diventato in poco tempo il simbolo della battaglia per l’ottenimento della carriera alias. 

Di Gabriele Masiero e Ilaria Vallerini ✍

#lucenews #lucelanazione #universitàdipisa #unipi #bagnigenderless #genderless #geremia #genderrightsandequality
  • La decisione della Corte suprema americana di abolire il diritto all’aborto come principio costituzionale ha scatenato una vera e propria ondata di terrore anche al di fuori dei confini Usa. Una scelta che ha immediatamente sancito una sorta di condanna per milioni di donne in America ma che ha fatto indignare anche cittadini e cittadine di altri Paesi, non ultimi quelli italiani.

La sola legge 194 non basta più.

Anche se il numero di interruzioni volontarie di gravidanza in Italia continua a scendere e i tassi di abortività sono tra i più bassi al mondo, a spaventare è l’indagine “Mai Dati!” condotta su oltre 180 strutture dalla professoressa Chiara Lalli e da Sonia Montegiove, informatica e giornalista, pubblicata dall’Associazione Luca Coscioni.

Il quadro che emerge è drammatico: sono 31 (24 ospedali e 7 consultori) le strutture sanitarie nazionali con il 100% di personale sanitario obiettore, tra ginecologi, anestesisti, infermieri e OSS. Quasi 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%.

A rimetterci, come sempre, sono però le persone, le donne.

L
  • “Quando tutti potranno mostrarsi per quello che sono e che sentono senza subire discriminazioni, allora solo a quel punto potremo dire di aver raggiunto l’uguaglianza“. 

A dichiararlo è Sara Lorusso che in occasione del Pride Month ha tradotto questo pensiero nella sua esposizione fotografica “Our Generation”, curata da Marcella Piccinni, in mostra negli spazi dello Student Hotel di Firenze fino a venerdì 8 luglio. 

“In occasione del Pride Month ho deciso di legare insieme diversi progetti fotografici sull’amore queer e non binary, ma anche sulla libertà di espressione del singolo, che ho realizzato nel corso del tempo. A partire da ‘Love is love’, dove ho immortalato i ritratti di coppie queer. ‘Protect love and lovers’ in cui avevo chiesto a diverse coppie di baciarsi in luoghi pubblici che stessero loro a cuore. E poi ‘Our Generation’ che ritrae persone queer e no-binary libere di esprimersi attraverso l’abbigliamento, gli accessori e il trucco”.

L’intervista completa a cura di Ilaria Vallerini è disponibile sul sito ✨

#lucenews #lucelanazione #saralorusso #ourgeneration #queerlove #pridemonth #proudtobepride #studenthotelfirenze
  • Sono tanti gli esperti e gli attivisti americani che si interrogano se la sentenza della Corte Suprema, che elimina il diritto all’aborto negli Usa, potrà avere impatti anche su altri diritti, compresi quelli alla privacy.

I procuratori possono decidere di indagare su qualsiasi donna che sia stata incinta ma non abbia portato a termine la gravidanza, anche in caso di aborti spontanei.

“La differenza tra ora e l’ultima volta che l’aborto è stato illegale negli Stati Uniti è che viviamo in un’era di sorveglianza digitale senza precedenti”.

A dirlo è la direttrice per la sicurezza informatica della Electronic Frontier Foundation Eva Galperin.

Il caso più eclatante è stato quello di Latice Fisher, la donna del Mississippi che nel 2017 era stata accusata di omicidio di secondo grado dopo aver partorito un bambino nato morto nel terzo trimestre perché, nelle settimane precedenti, aveva cercato online informazioni sulle pillole abortive. Non esisteva nessun’altra prova che Fisher avesse comprato le pillole, ma il caso è comunque durato fino al 2020, quando era stato archiviato.

Le autorità possono decidere di chiedere direttamente alle aziende di fornire i dati in loro possesso relativi a specifici utenti. Non si tratta soltanto di Google, Facebook, Instagram, TikTok o Amazon: a raccogliere dati che possono essere potenzialmente incriminanti sono anche i servizi di telefonia mobile, i provider di servizi Internet e qualsiasi app abbia accesso ai dati sulla posizione. Di solito queste informazioni vengono raccolte a fini pubblicitari, ma possono anche essere acquistate da privati o da forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni molte donne americane hanno cancellato le applicazioni per il monitoraggio delle mestruazioni dai loro cellulari, che secondo le stime vengono usate da un terzo delle donne statunitensi, nel timore che i dati raccolti sul proprio ciclo mestruale, o altri dettagli legati alla salute riproduttiva, dalle applicazioni possano essere usati contro di loro in future cause penali negli Stati in cui l’aborto è diventato illegale.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #dirittoallaborto #dirittoallaprivacy #usa #roevwade
Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma. Lo suggeriscono anche The Jackal. Il collettivo comico originario di Napoli si unisce alla già folta schiera di personaggi famosi che affronta il tema della crisi ambientale. E lo fa a modo loro, con un ironico video su YouTube realizzato in collaborazione con Treedom, prima piattaforma al mondo (con sede a Firenze) che permette di piantare un albero a distanza e seguire la storia del progetto online. In occasione della Festa della Mamma, che quest’anno cade l’8 maggio, arriva Grazie mamma!, la campagna di sensibilizzazione alle tematiche ambientali che vede i The Jackal porsi una domanda: “davanti alla crisi ambientale, meglio cambiare il pianeta o noi stessi?”. Nel video il gruppo comico è protagonista della colonizzazione di un nuovo pianeta, nel tentativo di trattarlo meglio del precedente. È un pianeta ancora vergine e rigoglioso, quello su cui Fru, Aurora e Claudia dei The Jackal approdano insieme a una manciata di altre persone. Sono in fuga dalla Terra, diventata ormai quasi inabitabile.

 

Un'alternativa alla vecchia Terra

Si insediano così su Terra2nomeProvvisorioPOILOCAMBIAMO, decidendo però di regolare il comportamento dei suoi neo-abitanti. C’è, infatti, la consapevolezza che agire esattamente come sulla Terra porterebbe al collasso ecologico della loro nuova casa. The Jackal fissano sette semplici leggi di convivenza. Tra queste spicca il divieto “Non tocchiamo gli alberi”, per impedire la deforestazione che ha divorato le foreste terrestri e che Treedom cerca di contrastare. Nonostante i buoni propositi, gli esploratori resistono su Terra2 soltanto due mesi, per poi abbandonarla in uno stato di totale distruzione dopo averne esaurito le risorse naturali.
Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma: lo suggeriscono anche The Jackal
Un albero per salvare il Pianeta e fare un regalo speciale alla mamma: lo suggeriscono anche The Jackal

Il video

Il video, quindi, vuole far riflettere sulla possibilità di reagire alla crisi climatica ed ecologica, cambiando lo stato delle cose, partendo dalle abitudini e dai piccoli gesti. E tra questi c’è, appunto, la scelta di piantare un albero a distanza, seguendo anche decisione del gruppo che ha creato una propria foresta. Sulla piattaforma Treedom, chiunque può scegliere gli alberi speciali selezionati proprio per la Festa della Mamma: dall’arancio alla mangrovia, dal palissandro alla graviola fino alla caoba.

Il messaggio

“In questo periodo complesso – spiega Federico Garcea, fondatore e CEO di Treedom – abbiamo pensato di far sorridere le persone con una storia ironica ideata proprio da uno dei collettivi artistici più creativi d’Italia, i The Jackal. Un appuntamento d’amore per tante persone che piantano alberi con noi per fare un regalo a coloro che amano: la mamma e l’ambiente”. Grazie a Treedom, dalla sua fondazione nel 2010, sono stati piantati più di 3 milioni di alberi in Africa, Sud America e anche in Europa. Tutti gli alberi vengono piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici alle loro comunità. Nel 2014, “Treedom” è diventata una B Corporation certificata, parte della rete globale di aziende che si distinguono per elevate prestazioni ambientali e sociali. Ogni albero su “Treedom” è geolocalizzato, fotografato e ha la sua pagina online su treedom.net. Gli alberi possono essere tenuti o virtualmente regalati ad altri. Grazie a queste caratteristiche, gli alberi di “Treedom” sono unicamente coinvolgenti e rappresentano un ottimo strumento di comunicazione e marketing per le aziende che vogliono agire per il clima.

Fru, Aurora e Claudia: chi sono i The Jackal

The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta – il nucleo storico – a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone
The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta ( il nucleo storico) a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone
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Fru e Aurora Leone formano la coppia de “Gli Sciacalli” a Pechino Express 2022 e stanno stupendo tutti per la loro grande ironia
Fru e Aurora Leone formano la coppia de 'Gli sciacalli' a Pechino Express 2022 e stanno stupendo tutti grazie alla loro grande ironia
Ma hanno cominciato in un posto macchina umido a Milito, nord di Napoli. Hanno costruito una factory, una casa di produzione video di qualità altissima. Ma sempre, come dire?, a conduzione familiare. Anzi, amicale. I loro video si chiamano Lost in Google, Gay ingenui, Gli effetti di Gomorra – la serie sulla gente, con le partecipazioni autoironiche di Salvatore Esposito e Roberto Saviano; o Vrènzole, dialoghi surreali e debordanti da un balcone all’altro, in napoletano stretto.

Da Milito a Pechino Express

The Jackal sono Simone Ruzzo, Ciro Priello, Francesco Ebbasta – il nucleo storico – a cui si sono uniti Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Alfredo Felco, Claudia Napolitano e Aurora Leone. E a una certa distanza, a sorvegliarli, sostenerli e in qualche modo proteggerli, Gianluca Cozzolino, il creatore di Fanpage. it. Dopo aver anche scritto un libro,  Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone (Rizzoli). Sottotitolo: Così abbiamo aperto un canale YouTube e partecipèato a numerose trasmissioni televisive, troviamo ora due Sciacalli fra i tre finalisti della trasmissione Pechino Express, arrivata alla tappa finale, in onda il giovedì 12 maggio  su Sky Uno e Now Tv. A sorpresa la coppia formata da Fru e Aurora, su cui nessuno avrebbe scommesso uno scellino, è riuscita ad evitare l’eliminazione da parte della coppia Italia Brasile e piazzarsi sul podio.
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