
Il primo allenamento di ginnastica dinamica militare in una scuola a Pisa (Foto Cappello/Valtriani)
"Le madri e i padri costituenti si sarebbe rivoltati, perché la scuola è un'istituzione di pace". Il grande 'No' al corso di ginnastica dinamica militare nella palestra dell'Istituto comprensivo Renato Fucini di Pisa è sceso in piazza lunedì 19 settembre. Al presidio di fronte al Comune, a fianco di docenti e genitori della scuola pisana, si sono unite voci provenienti da diverse facce della società civile (partiti, movimenti, sigle sindacali e associazioni). Tutto questo a poche ore dall'inizio dell'addestramento in "stile marines".

I partecipanti alla prima lezione di ginnastica militare applicata nella palestra dell'Istituto Renato Fucini di Pisa
La piazza del No
"L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è una militarizzazione del sistema educativo e scolastico - dice Sebastiano Orto dei Cobas, insegnante a Pisa -. La ginnastica dinamica militare non ha niente a che vedere con i valori trasmessi della scuola come cultura della pace, cooperazione e valorizzazione dei singoli studenti. Questa bufera ha alzato un velo su un processo che va avanti da anni". La richiesta proveniente dalla piazza è che "il Comune ritiri immediatamente la concessione della palestra all’ente privato Ginnastica militare dinamica italiana", dice Fausto Pascali di Priorità alla scuola. E aggiunge: "Al momento della scoperta del corso (due settimane fa), Diritti in Comune ha subito fatto richiesta per visionare tutta la documentazione relativa al bando di concessione degli spazi della scuola, ma ad ora non è stato rilasciato niente". Gli Rsu d’istituto Lucia Vaccari e Michele Girlanda ribadiscono: "Tutto è stato sottaciuto. Quando la verità è venuta a galla il collegio dei docenti dell'Istituto ha espresso all'unanimità il proprio dissenso e la propria contrarietà all'iniziativa".
La mamma di una alunna dell'istituto comprensivo al presidio sotto il Comune di Pisa (Foto Cappello/Valtriani)