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Home » Lifestyle » Il primo ospedale veterinario pubblico e gratuito: entro fine anno potrebbero iniziare i lavori

Il primo ospedale veterinario pubblico e gratuito: entro fine anno potrebbero iniziare i lavori

Sarà realizzato a Roma, dove ora c'è il canile della Muratella, in via della Magliana. Approvata nel bilancio annuale del Comune la prima tranche di finanziamenti per 150mila euro

Camilla Prato
29 Gennaio 2022
A puppy and a kitten sit closely to one another, patiently waiting for instruction.

A puppy and a kitten sit closely to one another, patiently waiting for instruction.

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C’è chi offre loro cure gratuite, come Fondazione Arca e Save The Dogs che si occupano degli animali dei senzatetto a Milano e dintorni. C’è chi lo fa ogni sabato, come il giovane brasiliano Thiago, che lava e nutre i cani randagi per renderli più ‘appetibili per l’adozione’. C’è infine chi si ritrova 8 cuccioli da salvare mentre gira un film in Puglia, come Elodie, che ha aiutato l’Enpa a trovare una casa ai cagnolini abbandonati. Aumenta l’attenzione, in Italia, verso gli animali, gli amici a quattro zampe (ma anche meno) che diventano spesso compagni di vita per persone e famiglie, quasi come ne fossero membri a tutti gli effetti.

A Roma, nell’attuale canile della Mutarella, sorgerà il primo ospedale veterinario gratuito per cani e gatti

Anche per questo è in cantiere l’idea di aprire nel nostro Paese il primo ospedale veterinario pubblico e gratuito per cani e gatti. I cantieri, veri e propri, invece non sono ancora stati avviati, ma se l’iter burocratico andrà a buon fine entro la fine dell’anno prenderà il via la costruzione. L’ospedale dovrebbe sorgere in via della Magliana a Roma, dove attualmente si trova il canile della Muratella, che per l’occasione verrà completamente riqualificato.

La cura e la tutela degli animali sono stati uno dei punti cardine della campagna elettorale dell’attuale primo cittadino della Capitale Roberto Gualtieri, tanto che il 26 gennaio scorso, dopo l’approvazione del nuovo bilancio del Comune di Roma per il 2022 l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha espresso grande soddisfazione in un post su Facebook, confermando che tra i progetti inclusi nel documento programmatico ci sarà anche il centro veterinario gratuito, con un investimento di 150mila euro per la riqualificazione dell’attuale struttura. Certo dopo questa prima tranche, con la quale verranno gettate le basi del progetto, serviranno altre entrate per portarlo a termine, anche perché si stima che l’intera opera pubblica costerà circa 3,5 milioni di euro.

Il finanziamento iniziate per la prima struttura pubblica dedicata agli animali è di 150mila euro, ma ne serviranno 3,5 milioni per il completamento

Non è però la prima volta che l’idea di realizzare una prima struttura pubblica dedicata agli animali viene presentata. In passato l’iniziativa è arrivata più volte sul tavolo dei lavori alla Camera dei Deputati, senza però ottenere l’approvazione a livello nazionale. Perciò la Regione Lazio, e il Comune di Roma, si sono dimostrate ancora una volta all’avanguardia in questo senso, facendo da apripista a un progetto che sia le istituzioni che i cittadini sperano possa presto ampliarsi e portare le cure gratuite per i nostri amici a quattro zampe su tutto il territorio regionale e, prima o poi, nazionale.

“La Regione Lazio, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, protegge e tutela la salute degli animali e ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi ed il rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando fermamente ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono – ci tiene a sottolineare il consigliere regionale Simone Lupi, come riportato da Castelli News –. Proprio per questo ritengo che la presenza di strutture pubbliche si renda quanto più necessaria sia per la prevenzione al grave fenomeno del randagismo, sia alla prevenzione del triste fenomeno degli abbandoni, alimentata ancora di più in questo ultimo anno dell’acuirsi della crisi economica delle famiglie, dovuta al periodo pandemico”.

Il Comune di Roma offre giù cure veterinarie gratuite per gli animali dei residenti con un reddito Isee sotto i 15mila euro

Intanto per tutti i residenti della Capitale che hanno un reddito Isee inferiore ai 15mila euro e sono padroni di animali domestici, il Comune capitolino offre comunque da alcuni anni le cure veterinarie gratuite. In un post su Facebook dell’account Roma Capitale si legge che a beneficiare dell’agevolazione sono anche “i titolari di pensione sociale, i cittadini non vedenti con cane conduttore e le associazioni ‘no-profit’ impegnate in progetti di ‘per care’ certificati presso ospedali, centri recupero, case famiglia protette”. Per la realizzazione del primo ospedale veterinario pubblico e gratuito saranno poi coinvolte anche la Asl Roma 3 e le associazioni animaliste e di volontariato, proprio coloro che ogni giorno si impegnano sul campo a tutela dei diritti e del benessere degli animali, in particolare di quelli più sfortunati, accudendoli, sfamandoli, dando loro le cure necessarie e soprattutto affetto e amore.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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C'è chi offre loro cure gratuite, come Fondazione Arca e Save The Dogs che si occupano degli animali dei senzatetto a Milano e dintorni. C'è chi lo fa ogni sabato, come il giovane brasiliano Thiago, che lava e nutre i cani randagi per renderli più 'appetibili per l'adozione'. C'è infine chi si ritrova 8 cuccioli da salvare mentre gira un film in Puglia, come Elodie, che ha aiutato l'Enpa a trovare una casa ai cagnolini abbandonati. Aumenta l'attenzione, in Italia, verso gli animali, gli amici a quattro zampe (ma anche meno) che diventano spesso compagni di vita per persone e famiglie, quasi come ne fossero membri a tutti gli effetti.
A Roma, nell'attuale canile della Mutarella, sorgerà il primo ospedale veterinario gratuito per cani e gatti
Anche per questo è in cantiere l'idea di aprire nel nostro Paese il primo ospedale veterinario pubblico e gratuito per cani e gatti. I cantieri, veri e propri, invece non sono ancora stati avviati, ma se l'iter burocratico andrà a buon fine entro la fine dell'anno prenderà il via la costruzione. L'ospedale dovrebbe sorgere in via della Magliana a Roma, dove attualmente si trova il canile della Muratella, che per l'occasione verrà completamente riqualificato. La cura e la tutela degli animali sono stati uno dei punti cardine della campagna elettorale dell'attuale primo cittadino della Capitale Roberto Gualtieri, tanto che il 26 gennaio scorso, dopo l'approvazione del nuovo bilancio del Comune di Roma per il 2022 l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha espresso grande soddisfazione in un post su Facebook, confermando che tra i progetti inclusi nel documento programmatico ci sarà anche il centro veterinario gratuito, con un investimento di 150mila euro per la riqualificazione dell'attuale struttura. Certo dopo questa prima tranche, con la quale verranno gettate le basi del progetto, serviranno altre entrate per portarlo a termine, anche perché si stima che l'intera opera pubblica costerà circa 3,5 milioni di euro.
Il finanziamento iniziate per la prima struttura pubblica dedicata agli animali è di 150mila euro, ma ne serviranno 3,5 milioni per il completamento
Non è però la prima volta che l'idea di realizzare una prima struttura pubblica dedicata agli animali viene presentata. In passato l'iniziativa è arrivata più volte sul tavolo dei lavori alla Camera dei Deputati, senza però ottenere l’approvazione a livello nazionale. Perciò la Regione Lazio, e il Comune di Roma, si sono dimostrate ancora una volta all’avanguardia in questo senso, facendo da apripista a un progetto che sia le istituzioni che i cittadini sperano possa presto ampliarsi e portare le cure gratuite per i nostri amici a quattro zampe su tutto il territorio regionale e, prima o poi, nazionale. “La Regione Lazio, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, protegge e tutela la salute degli animali e ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi ed il rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando fermamente ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono – ci tiene a sottolineare il consigliere regionale Simone Lupi, come riportato da Castelli News –. Proprio per questo ritengo che la presenza di strutture pubbliche si renda quanto più necessaria sia per la prevenzione al grave fenomeno del randagismo, sia alla prevenzione del triste fenomeno degli abbandoni, alimentata ancora di più in questo ultimo anno dell’acuirsi della crisi economica delle famiglie, dovuta al periodo pandemico”.
Il Comune di Roma offre giù cure veterinarie gratuite per gli animali dei residenti con un reddito Isee sotto i 15mila euro
Intanto per tutti i residenti della Capitale che hanno un reddito Isee inferiore ai 15mila euro e sono padroni di animali domestici, il Comune capitolino offre comunque da alcuni anni le cure veterinarie gratuite. In un post su Facebook dell'account Roma Capitale si legge che a beneficiare dell'agevolazione sono anche "i titolari di pensione sociale, i cittadini non vedenti con cane conduttore e le associazioni ‘no-profit' impegnate in progetti di ‘per care' certificati presso ospedali, centri recupero, case famiglia protette". Per la realizzazione del primo ospedale veterinario pubblico e gratuito saranno poi coinvolte anche la Asl Roma 3 e le associazioni animaliste e di volontariato, proprio coloro che ogni giorno si impegnano sul campo a tutela dei diritti e del benessere degli animali, in particolare di quelli più sfortunati, accudendoli, sfamandoli, dando loro le cure necessarie e soprattutto affetto e amore.
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