In ferie d'amore e d'accordo? "Per la coppia un banco di prova, serve flessibilità"

La psicologa e psicoterapeuta Alessandra Mucci spiega come cambiano i rapporti individuali e di coppia nel periodo di vacanza: "È importante prestare più attenzione anche all’altro"

di MARIANNA GRAZI -
17 agosto 2023
COPPIE IN FERIE

COPPIE IN FERIE

Estate tempo di vacanze, di viaggi, di soggiorni fuori casa ma anche di relax tra le mura domestiche. Per qualcuno si tratta di pochi giorni, per altri, più fortunati, di settimane o addirittura mesi. Un periodo da trascorrere con gli amici o in famiglia, ma anche con fidanzati/e, mariti e mogli, compagne/i. Senza sveglie impostate per andare al lavoro, senza le quotidiane occupazioni di ciascuno, l'equilibrio delle coppie conviventi è destinato a cambiare. Ma è sempre un bene trascorrere più tempo insieme all'altra persona? Ne abbiamo parlato con la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Mucci, specializzata alla scuola di Psicoterapia Sistemico Relazionale Familiare E.I.S.T Milano e al Centro di Terapia Familiare (presidio Usl Camerata) di Firenze.

Vacanze estive: come cambia l'equilibrio di coppia

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La dottoressa Alessandra Mucci, psicologa e psicoterapeuta

Dottoressa parliamo di ferie estive. Cambiano gli orari e gli impegni della routine quotidiana: che impatto ha sulle coppie conviventi (sposate e non)? E come viene vissuto dai singoli individui? "Vacanza significa vuoto che sa di libertà, decidere cosa fare del proprio tempo e assaporare tale possibilità. Tutto questo è assai difficile nella società attuale 'liquida', dove a prevalere è la cultura dell’urgenza, dalla frenesia dei mille impegni, della corsa all'ultimo like. Nel mondo odierno, che ci vede ormai più come profili social che come esseri umani, il sistema coppia costituisce quel 'salvagente invisibile' che restituisce un senso di casa e un luogo ideale in cui fermarsi, seppur in un terreno precario. Ma che succede in ferie? Dall’immersione nel frullatore della quotidianità, tra ritmi serrati e scadenze, in cui è più facile far squadra in due, con l’arrivo dell’estate da poche ore e il fine settimana si passa a stare 24 ore insieme: la coppia è in primo piano. La vacanza può così diventare un banco di prova per prendersi cura del nucleo ma, al tempo stesso, anche il momento dell’anno in cui i nodi vengono al pettine. Non parlerei di coppia come di entità, ma di realtà data da due persone, diverse e uniche, ciascuna delle quali organizza se stessa nella relazione con l’altro. Se nel corso dell’anno possiamo soddisfare le nostre necessità personali, durante le vacanze estive è importante prestare più attenzione anche all’altro ed essere chiari rispetto a ciò che ci occorre, mediando tra necessità personali e quelle altrui, per non attribuire all’altra metà il carico di una nostra eventuale insoddisfazione. Come fare, dunque? Spesso è richiesto all’altro di farci sentire di esistere ('Mi rimetto a te, tu non mi vedi e io mi dispero') ma, nell’orientarsi tra due voci, c’è sempre in primis una parte personale che occorre riconoscere come nostra e che va espressa all’altro, prendendosene la responsabilità. Così facendo ci sentiremo più liberi, perché più consapevoli, nel nostro bisogno di attenzione e conferme e nel necessario confronto".
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Durante le vacanze è fondamentale essere chiari su ciò che si vuole, prestare maggiore attenzione anche all'altro ma anche non fossilizzarsi su aspettative inutili e dannose

Il tempo trascorso insieme è maggiore: questo può rinsaldare i legami nella coppia, ma può essere anche un 'detonatore' per far scattare liti o per rotture? "Se il tempo si dilata e aumenta in possibilità, la preoccupazione è di non sprecarlo e la sensazione ricercata è di viverlo a pieno. Ma cosa occorre fare per star bene insieme e cosa invece evitare? Anche qui entrano in gioco la responsabilità consapevole e la significatività reciproca. Mi spiego meglio: molto spesso ad esempio una lite può scattare quando entrambi i membri si aspettano che l’altro organizzi e prenda l’iniziativa. Questo dare per scontato può essere motivo di nervosismo e frustrazione, oltre che sfociare in rimprovero. Diventa più facile, allora, notare caratteristiche della propria metà che non approviamo, mal tollerare errori o sviste, perché l’investimento fatto e le aspettative in merito in questo tempo 'pieno' ci portano ad essere più esigenti. Come evitare tutto questo? Alla base di una frattura c’è sempre la mancanza di dialogo e di negoziazione: quest’ultima può originarsi solo dalla reciproca definizione di ciò che sentiamo e che ci occorre. Non c’è un giusto modo di essere coppia, ciascuno lo fa per come è e per come può, ma strutturare una relazione su una comunicazione aperta e sincera (non solo in ferie, tutto l’anno!), ascoltare se stessi per capire ciò che ci piace e che vogliamo, sono gli ingredienti fondamentali per conoscersi e mantenere viva la nostra storia sempre, nel rispetto reciproco delle differenze". Dopo la pandemia, che ha costretto molte persone anche a una convivenza anticipata, è cambiato qualcosa nel modo di rapportarsi soprattutto all'interno delle coppie più giovani? "Trovo che la pandemia abbia posto ancora più al centro il bisogno di libertà personale e, con esso, messo in luce anche un concetto più scomodo: quello della scelta. L’emergenza Covid è stata banco di prova per molte coppie, soprattutto giovani che, in questo tempo sospeso, hanno unito solitudine e forze forgiando e rinsaldando legami o viceversa chiudendoli, prendendo coscienza della stanchezza e della fine degli stessi. Non crediate, comunque, alla coppia innamorata che scoppia tutto ad un tratto: le crepe già c’erano".
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Dopo la pandemia l'esperta nota una maggior propensione ad ascoltare le proprie esigenze di libertà e i propri stati d'animo non solo tra i giovanissimi

C'è una tendenza ad 'accasarsi' prima o invece a vivere maggiormente le esperienze da single? "Il trovarsi a riconoscere le proprie priorità personali, ha indotto maggiormente a guardarsi dentro e individuarsi in primis come singoli. Non c’è una tendenza che prevale sull’altra, ma certamente una maggiore disponibilità ad una lettura più attenta dei propri stati d’animo e quindi la ricerca di una maggiore consapevolezza, qualunque sia la scelta che ne deriva". Esiste ancora la tendenza alla 'storia estiva' che dura poche settimane, massimo qualche mese? Cosa spinge le persone a cercare questo tipo di relazione? “L’estate è spesso sinonimo di libertà da qualunque tipo di vincolo: talvolta si va in vacanza anche dall’impegno che una relazione comporta. Quello che ho notato, negli ultimi anni, è di come questo tipo di mentalità, seppur ancora riscontrabile nei giovanissimi, sia sempre meno presente nei giovani adulti, a cui il peso della solitudine si associa con il desiderio di autenticità nei rapporti. Che la pandemia ci abbia reso oltre che più liberi, anche più responsabili?". Come consiglia di approcciarsi a questo periodo, che inevitabilmente cambia gli equilibri quotidiani? "Avendo attenzione e rispetto per se stessi e per l’altro, attraverso:
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Ascolto, flessibilità, riduzione delle aspettative e divisione del carico: attraverso questi quattro punti si può vivere felicemente il periodo di ferie con la propria metà

1. Ascolto ed espressione: spegniamo i cellulari ora che possiamo e alleniamoci a dialogare per davvero. È utile condividere dubbi e pensieri e porsi in ascolto per comunicare attenzione. Si può essere assertivi e, al tempo stesso, ragionevoli, senza imporre il nostro punto di vista. Ci si capisce parlando. 2. Riduzione delle aspettative: 'è quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha' (S. Hawking). Esser coppia non implica esser sempre felici insieme, ma sapere che cosa ci rende tali e lavorare entrambi per perseguirlo. Il rapporto a due implica un impegno congiunto, anche in vacanza: il confronto, talvolta anche acceso, è normale e può anzi essere fonte di scambio fruttuoso, in cui trovare strategie per star bene. 3. Flessibilità: 'una delle migliori forme di intelligenza; la capacità di trovare le soluzioni giuste non marciando diritti per la propria strada, ma cercando altri percorsi più fruttuosi' (P. Angela). Il mettersi nei panni dell’altro, senza per forza cedere sempre, può aiutarci a trovare un compromesso ragionevole, seppur nel rispetto reciproco. 4. Divisione del carico: come il bagaglio pesa meno se portato un po’ per uno, in ferie come nel corso dell’anno la cooperazione è occasione per rafforzare il legame, e accrescerlo in complicità e fiducia".