Insegnava su YouTube come punire i figli: arrestata la mamma influencer

Digiuni, pene corporali e privazioni del sonno. Questa la 'ricetta educativa' di Ruby Franke, seguita da due milioni di persone. Finché uno dei suoi sei bambini non ha chiesto aiuto ai vicini

di MAURIZIO COSTANZO -
5 settembre 2023
Ruby Franke

Ruby Franke

Digiuni, pene corporali e privazioni del sonno. Queste alcune delle "severe pratiche genitoriali" adottate da una mamma youtuber statunitense, Ruby Franke, seguita da oltre 2 milioni di iscritti e arrestata a Ivins, nello Stato dell'Utah, con la sua socia d'affari, Jodi Hildebrandt, per presunti abusi aggravati su minori. Non è stato difficile per la polizia locale ricostruire il quadro probatorio e fermare l'infleuncer, madre di sei figli, che peraltro aveva già avuto in passato problemi con la giustizia. Le sue 'ricette educative', anche dopo i precedenti, continuavano a essere condivise sul canale YouTube 8 Passengers, ora finalmente sospeso. Sui social la famigliola appariva felice e sorridente, ma dietro quei volti apparentemente sereni si nascondeva il dramma di una madre tutt'altro che amorevole e di giovani terrorizzati dal loro stesso genitore.
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La famiglia di Ruby Franke sorridente sulla pagina Facebook "8 Passengers"

A fare scattare le manette, secondo le autorità locali, questa volta sono stati i vicini di casa dopo aver accolto uno dei figli della Franke, ferito ed evidentemente affamato. "Il minore appariva emaciato e malnutrito, con ferite aperte e i segni evidenti di nastro adesivo" alle caviglie a i polsi, ha riferito la polizia in un comunicato precisando che "il minore chiedeva acqua e cibo".

La perquisizione e l'arresto della mamma influencer e della socia

La polizia, dopo aver perquisito l'abitazione, ha identificato un altro minore "in condizioni fisiche simili di malnutrizione". I due bambini sono stati soccorsi e ricoverati in ospedale mentre le due donne, confermano le autorità carcerarie della contea di Washington, "sono ancora in custodia". Le manette, per la mamma infleuncer e per la sua collega, sono scattate sulla base di sei capi d'imputazione per abusi aggravati e dopo anni di filmati controversi e polemiche Oltreoceano per il carattere 'repressivo' veicolato su un canale che, in teoria, doveva dispensare buoni consigli sulla genitorialità.
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La mamma influencer durante una 'lezione' su youtube

Molti dei video postati (e, purtroppo, ricondivisi dopo la notizia dell'arresto) propongono momenti di vita famigliare in cui le due influencer promuovevano pratiche educative 'spartane', per esempio, minacciando di "togliere il privilegio di mangiare" come punizione, oppure mostrando un bambino che dormiva sullo sgabello dopo "aver perso la sua stanza" per averne combinata una.

Un'educazione troppo severa

Una severità eccessiva da parte dei genitori che si adirano, minacciano, urlano e percuotono spesso i bambini potrebbe influenzare la struttura cerebrale dei ragazzi, provocando aree meno sviluppate e più ristrette. Lo hanno evidenziato in un articolo pubblicato sulla rivista Development and Psychology gli scienziati dell’Université de Montréal, del Centre Hospitalier Universitaire Sainte-Justine Research Center e della Stanford University, che hanno valutato l’impatto della genitorialità ‘dura’ sulla psiche e sulle strutture cognitive dei ragazzi.

Danno per lo sviluppo

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Ruby Fanke con suo marito (Facebook)

"Le implicazioni che abbiamo valutato – afferma Sabrina Suffren dell’Université de Montréal – vanno oltre i cambiamenti nel cervello, credo che sia importante che tutti i genitori e la società comprendano che l’uso frequente di pratiche eccessivamente severe può danneggiare lo sviluppo di un bambino”. La ricercatrice precisa che in molte zone del mondo i comportamenti genitoriali eccessivamente severi sono piuttosto comuni e spesso considerati socialmente accettabili. “Lo sviluppo sociale ed emotivo, così come gli aspetti legati a quello cerebrale dipendono dall’educazione che i bimbi ricevono – spiega la scienziata – studi precedenti hanno già dimostrato che i bambini che hanno subito gravi abusi mostrano cortecce prefrontali e amigdala più piccole”. Il team ha valutato un campione di minori, che sono stati seguiti dalla nascita fino all’adolescenza, monitorati dagli anni 2000 dall'Unità di ricerca sul disadattamento psicosociale dei bambini (GRIP) dell'Université de Montréal e dal Quebec Statistical Institute. Il gruppo di ricerca ha valutato le modalità di educazione e i livelli di ansia infantile ogni anno, selezionando i bambini che dai due ai nove anni sono stati esposti a pratiche genitoriali più dure.

Uno studio senza precedenti

"Questi risultati sono particolarmente significativi – commenta l’autrice – è la prima volta che le pratiche di educazione eccessivamente severe, pur non potendo essere paragonate agli abusi e alle violenze in senso stretto, vengono associate a ripercussioni a livello di struttura cerebrale”. “Questi bambini sono stati esposti a determinati atteggiamenti da parte dei genitori fortemente severi durante tutta l’infanzia – conclude Suffren – per cui le differenze nel loro cervello sono collegate all'esposizione ripetitiva a pratiche genitoriali dure e rigide. Il nostro lavoro rappresenta il primo tentativo di identificare il legame tra il comportamento dei genitori, i livelli di ansia dei bambini e l’anatomia del loro cervello”.