Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » La Lego si tinge del color arcobaleno, “così ogni bambino potrà dire: c’è un posto per me”

La Lego si tinge del color arcobaleno, “così ogni bambino potrà dire: c’è un posto per me”

Il produttore di giocattoli danese ha creato il set "Ognuno è meraviglioso" per rappresentare tutte le categorie di persone

Marianna Grazi
24 Maggio 2021
Share on FacebookShare on Twitter

“Crescendo come un bambino LGBTQ +, sentendomi dire con cosa dovevo giocare, come dovevo camminare, parlare, indossare, il messaggio che ho sempre ricevuto è stato che in qualche modo mi sbagliavo. Cercare di essere qualcuno che non ero era estenuante. Vorrei, da bambino, aver guardato il mondo e pensato: “Andrà tutto bene, c’è un posto per me“. Vorrei aver visto una dichiarazione inclusiva che diceva che tutti sono fantastici”. Parola dello scenografo e vicepresidente design del gruppo Lego Matthew Ashton.

In un negozio di giocattoli dove nel reparto bambine si trovano cucine, bambolotti e trucchi e in quello dei maschietti macchinine, trenini e palloni, da oggi mamma e papà potranno anche comprare “Everyone Is Awesome” (Ognuno è meraviglioso). Si tratta di un nuovo gruppo di piccoli personaggi: 11 minifigure dai colori brillanti collocate su una pedana arcobaleno. I colori delle strisce sono stati scelti per riflettere la bandiera arcobaleno originale. Blu pallido, bianco e rosa rappresentano la comunità trans, mentre il nero ed il marrone rappresentano la diversità dei toni della pelle e degli sfondi all’interno della comunità LGBTQIA+.

A nessuno dei piccoli personaggi è stato assegnato alcun genere specifico, tranne uno. Si tratta di una figura viola che “è un chiaro cenno a tutte le favolose drag queen là fuori”, ha precisato Ashton, che aveva inizialmente creato il set per la sua scrivania. Questa novità aveva incuriosito i colleghi. “Altri membri della comunità LGBTQ+ di Lego sono venuti a dirmi che gli piaceva davvero tanto, così ho pensato: forse è qualcosa che dovremmo condividere“. Il set è composto da 346 pezzi, è alto 10,24 centimetri e ha una profondità di 12,80 e sarà in vendita dal primo giugno, proprio per segnare l’inizio del mese del Pride.

“Volevo creare un modellino che simboleggiasse l’inclusione e celebrasse tutti, non importa come si identificano o chi amano”, ha spiegato l’ideatore del progetto. “Ognuno è unico e, con un po’ più di amore, accettazione e comprensione nel mondo, possiamo sentirci tutti più liberi di essere i meravigliosi noi stessi. Questo modellino dimostra che ci teniamo, e che crediamo veramente che siamo tutti fantastici”.

“Il gruppo – fa sapere l’azienda – è impegnato a costruire un luogo di lavoro diversificato e inclusivo, grazie alla collaborazione con Workplace Pride, Stonewall e Open for Business, per contribuire a definire strategie e programmi a sostegno dei dipendenti che si identificano come LGBTQIA+, e degli alleati in tutta l’azienda”.

Potrebbe interessarti anche

CoorDown lancia la campagna "Ridiculous excuses not to be inclusive" per la giornata mondiale sulla sindrome di Down
Attualità

Giornata sindrome di Down: le scuse ridicole per non includere

21 Marzo 2023
GionnyScandal con mamma Rita e papà Antonio (fonte Instagram)
Attualità

GionnyScandal: il cantante ritrova i genitori biologici dopo 30 anni

22 Marzo 2023
L'iraniana Elaheh Tavakolian
Attualità

Iran, Elaheh Tavakolian in Italia per operarsi all’occhio

21 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
"Crescendo come un bambino LGBTQ +, sentendomi dire con cosa dovevo giocare, come dovevo camminare, parlare, indossare, il messaggio che ho sempre ricevuto è stato che in qualche modo mi sbagliavo. Cercare di essere qualcuno che non ero era estenuante. Vorrei, da bambino, aver guardato il mondo e pensato: "Andrà tutto bene, c'è un posto per me". Vorrei aver visto una dichiarazione inclusiva che diceva che tutti sono fantastici". Parola dello scenografo e vicepresidente design del gruppo Lego Matthew Ashton. In un negozio di giocattoli dove nel reparto bambine si trovano cucine, bambolotti e trucchi e in quello dei maschietti macchinine, trenini e palloni, da oggi mamma e papà potranno anche comprare "Everyone Is Awesome" (Ognuno è meraviglioso). Si tratta di un nuovo gruppo di piccoli personaggi: 11 minifigure dai colori brillanti collocate su una pedana arcobaleno. I colori delle strisce sono stati scelti per riflettere la bandiera arcobaleno originale. Blu pallido, bianco e rosa rappresentano la comunità trans, mentre il nero ed il marrone rappresentano la diversità dei toni della pelle e degli sfondi all'interno della comunità LGBTQIA+. A nessuno dei piccoli personaggi è stato assegnato alcun genere specifico, tranne uno. Si tratta di una figura viola che "è un chiaro cenno a tutte le favolose drag queen là fuori", ha precisato Ashton, che aveva inizialmente creato il set per la sua scrivania. Questa novità aveva incuriosito i colleghi. "Altri membri della comunità LGBTQ+ di Lego sono venuti a dirmi che gli piaceva davvero tanto, così ho pensato: forse è qualcosa che dovremmo condividere". Il set è composto da 346 pezzi, è alto 10,24 centimetri e ha una profondità di 12,80 e sarà in vendita dal primo giugno, proprio per segnare l'inizio del mese del Pride. "Volevo creare un modellino che simboleggiasse l’inclusione e celebrasse tutti, non importa come si identificano o chi amano", ha spiegato l'ideatore del progetto. "Ognuno è unico e, con un po’ più di amore, accettazione e comprensione nel mondo, possiamo sentirci tutti più liberi di essere i meravigliosi noi stessi. Questo modellino dimostra che ci teniamo, e che crediamo veramente che siamo tutti fantastici". "Il gruppo - fa sapere l’azienda - è impegnato a costruire un luogo di lavoro diversificato e inclusivo, grazie alla collaborazione con Workplace Pride, Stonewall e Open for Business, per contribuire a definire strategie e programmi a sostegno dei dipendenti che si identificano come LGBTQIA+, e degli alleati in tutta l’azienda".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto