Lavoro: per gli italiani il tempo libero batte il guadagno

Tra le qualità che un’azienda ideale deve avere c’è il tempo libero, l’offerta formativa e la flessibilità. Seguono: welfare, inclusione e stipendi corposi. Ciò che unisce tutte le generazioni di lavoratori è la necessità che ci sia attenzione alla persona

9 luglio 2024
Lavoro e tempo libero, il sondaggio di Heineken (foto di repertorio)

Lavoro e tempo libero, il sondaggio di Heineken (foto di repertorio)

Il tempo libero é più importante del guadagno. Ne sono convinti gli italiani che, senza distinzioni di età, nella scelta del lavoro rompono le barriere generazionali e guardano più al benessere personale che al guadagno. Sono tre infatti le caratteristiche dell'azienda ideale, 'work life balance’, formazione e flessibilità. Lo rivela la ricerca 'Rapporto tra generazioni nel mondo del lavoro’ realizzata da Heineken Italia e condotta da AstraRicerche su un campione di oltre mille lavoratori, per indagare il rapporto tra diverse generazioni, Baby Boomers (1946-64), GenX (1965-80), Millennials (1981-96) e GenZ (1997-2012).

Parlando delle qualità che l'azienda ideale in cui lavorare dovrebbe avere al primo posto c'è il tempo libero per altre attività della vita (51,5%), al secondo la possibilità di crescere e sviluppare competenze attraverso l'offerta formativa (40,7%) e al terzo la flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro (40,5%). Poi, compaiono l'attenzione ai temi di pacchetti welfare (34,5%), parità di genere, diversità e inclusione (27,5%) e stipendi superiori alla media dei propri coetanei (27%).

In ultima posizione il guadagnare molto a fronte di molte ore lavorate (11%). Guardando alle diverse generazioni, se GenZ (20%) e Millennials (21%) danno più importanza al tempo libero, per la GenX lo sviluppo delle competenze ha la priorità (22%). Resta comunque un'ambizione comune il posto fisso (43%, in particolare per GenX e Baby Boomers), soprattutto in un'azienda storica (34%), di grandi dimensioni (37%), e dal respiro internazionale (35,5%). Per tutte le generazioni, ad ogni modo, è imprescindibile l'attenzione al lavoratore come 'persona’ (per l'86% molto o abbastanza e per il 54% molto importante).