"In questo periodo per me di bilanci, mi trovo a commentare un festival che, in sei straordinarie edizioni, è cresciuto in modo impressionante, come una valanga bella e innocua e salutare – sottolinea il sindaco di Firenze Dario Nardella -. È un fatto importantissimo che questo festival, che ha sempre saputo intercettare i temi del momento, dedichi questa edizione alle donne che operano per la pace e contro ogni violenza. È un festival politico, con la P maiuscola, non partitico, visto che crea attenzione all’emancipazione, alla società civile. Ormai tutte le strade portano all’Eredità delle Donne e a Firenze che lo ospita".
L’Eredità delle Donne, direzione artistica di Serena Dandini, appuntamento dedicato all’empowerment femminile e a quanto di straordinario le donne sanno e hanno saputo fare in ogni campo. Si terrà quest’anno dal 24 al 26 novembre a Firenze e online su www.ereditadelledonne.eu.
È Madri della patria il titolo della sesta edizione deL'impegno contro la violenza di genere
Le date della manifestazione coincidono con la Giornata contro la violenza sulle donne. Nonostante i passi avanti verso l’equità, la violenza di genere infatti non diminuisce. Per quante buone leggi siano state messe in campo e per quante buone intenzioni vengano dichiarate ogni giorno, la rivoluzione culturale necessaria per sconfiggere questo dramma è ancora da compiere. Ed Eredità delle Donne tiene alta l’attenzione anche su questo tema. "Per questo siamo assorellate con Una Nessuna Centomila, la prima fondazione italiana per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne che sostiene attivamente i Centri Antiviolenza su tutto il territorio nazionale – spiega Serena Dandini, direttrice artistica del festival -. Nell’ultima giornata, domenica dalle 18 in Manifattura Tabacchi, avremo con noi i testimonial della fondazione tra cui Giulia Minoli, Noemi, Vittoria Puccini, Massimiliano Caiazzo e la presidente onoraria della Fondazione, Fiorella Mannoia, che interverrà in collegamento. In questa serata abbracceremo le intenzioni della fondazione, che cerca di aiutare in primis i centri antiviolenza, che sono a volte l’unica sponda nei momenti più drammatici per le donne, ma daremo spazio anche a una attività molto importante che loro fanno: spingere l’educazione sentimentale e affettiva nelle scuole, perché sappiamo che questo dramma si sconfigge solo ripartendo dall’educazione. E questa è una rivoluzione che dobbiamo fare tutti: L’Eredità delle Donne farà sentire la voce di Madri della patria - conclude Dandini - giovani o più attempate, con una serie di appuntamenti straordinari per parlare della violenza, ma anche della pace. Un modo per ribadire che quello fiorentino non è un festival delle donne che parlano delle donne, ma una manifestazione in cui le donne competenti parlano di tutto".Grandi ospiti e un messaggio chiaro
Partecipano al festival oltre cinquanta i nomi, tra i più prestigiosi nel panorama contemporaneo, ognuno portando il proprio contributo esperienziale e professionale, che si susseguiranno all’interno di ben 14 panel a cui si aggiungono approfondimenti, presentazioni e talk. Come ogni edizione previste due serate speciali (venerdì sera al Teatro Niccolini, sabato in Manifattura Tabacchi) a cura di Serena Dandini.Quest’anno L’Eredità delle Donne lancia un messaggio chiaro sin dal manifesto: l'immagine simbolo della sesta edizione è infatti una giovane figura femminile che indossa una gonna creata cucendo assieme le date delle più importanti leggi che hanno scandito l'ingresso delle donne nella vita pubblica del nostro Paese. È il momento giusto per ripassare le tappe, almeno le principali, del cammino verso l'emancipazione. Il festival lo fa agganciando il suo racconto ai provvedimenti di legge che, dalle Costituenti a oggi, hanno segnato i diritti femminili e dell’intera società italiana. È il nostro modo per celebrare quelle Madri della patria (principio cardine del festival dalla sua prima edizione) cui dobbiamo battaglie, campagne sociali e disegni di legge che hanno contributo ad un Paese più equo, più solidale, più inclusivo. Per tutti, uomini e donne.Visualizza questo post su Instagram