Per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che ricorre ogni anno il
17 maggio,
Autolinee Toscane ha lanciato il manifesto "
at Pride", con cui la società di trasporto regionale ha voluto mostrare la vicinanza a chi, ogni giorno, ha a che fare con qualche forma di discriminazione e odio. Un'iniziativa che non è passata inosservata e che ha suscitato la pronta risposta delle associazioni Lgbtqia+ della Toscana.
Il manifesto "at Pride"
Il manifesto di Autolinee Toscane per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia
Con il manifesto che diffonde "i valori in cui crediamo", l'azienda toscana di trasporto muove il primo passo in direzione di una maggior inclusione, diventando parte attiva con il programma at Pride. A questo primo step, si legge nella pagina dedicata, "seguirà il cambio dei
loghi aziendali con i colori Lgbtqia+ nel corso della giornata". In attesa delle prossime iniziative volte a sensibilizzare sul tema dell’inclusività, Autolinee toscane nel manifesto diffuso in occasione della Giornata contro l'omolesbobitransfobia scrive: "Siamo convinti che
la diversità sia una ricchezza. Crediamo fermamente che ogni persona, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, debba essere trattata con rispetto e dignità". E ancora, la società si impegna a "promuovere l'inclusività delle
persone Lgbtqia+ ogni giorno, nella nostra azienda, nelle nostre vite e nelle nostre città".
La replica delle associazioni
Le associazioni regionali Lgbtq+ replicano al manifesto "at Praide" di Autolinee Toscane
Con una nota, ieri, 19 maggio, le associazioni Lgbtq+ toscane, pur nel mostrare apprezzamento per il gesto simbolico, replicano: "Esprimiamo
delusione e rammarico perché questa iniziativa arriva dopo un anno in cui sono stati messi in atto diversi
tentativi di interlocuzione con l’azienda che non hanno portato a nulla. È ormai nota da anni nel mondo del
trasporto pubblico la problematica nella quale incorrono le persone trans* e non binarie nella fase di controllo dei loro abbonamenti - spiegano -. Spesso le persone che non hanno i documenti allineati alla propria identità o al proprio aspetto esteriore non comprano abbonamenti per la paura di trovarsi in situazioni di forte
mortificazione durante la fase dei controlli".
Il sistema 'discriminante' degli abbonamenti
Gli esponenti di Arcigay,
Agedo e altre sanno bene che il sistema utilizzato per la gestione degli abbonamenti ai mezzi pubblici dall'azienda è basato sul codice fiscale, "che non è svincolabile dall’identità anagrafica", e quindi per risolvere una volta per tutte il problema si dovrebbe cambiare l’intera organizzazione, con costi anche elevati. Ma non per questo le cose possono rimanere così. "Per questo motivo abbiamo proposto una soluzione semplice, economica e già frutto di una mediazione al ribasso che consiste nel mettere in atto una comunicazione chiara sul tema con relativa
tutela della privacy e la possibilità per tutte le persone di dichiarare in fase di
registrazione online, il genere nel quale si identifica la persona. Su questa nostra proposta non abbiamo ricevuto nessuna risposta - prosegue la nota -. Questi piccoli accorgimenti non avrebbero eliminato completamente il problema ma avrebbero messo in atto un processo di inclusione nell’ottica di garantire a chiunque il diritto al trasporto pubblico, senza dover rischiare di incorrere nell’ennesima situazione di stress e mortificazione al quale sono soggette ogni giorno le
persone trans* e non binarie".
Contrasto alla discriminazione: "Servono fatti concreti non rainbow washing"
"Una collaborazione fattiva con le Associazioni Lgbtqia+* toscane - si legge anche sulle pagine social - avrebbe permesso all’azienda di utilizzare la
bandiera rainbow inclusiva piuttosto che quella datata 1978, sia nel manifesto che nel sito di Autolinee Toscana". Nonostante la replica, però, le porte di queste associazioni rimangono aperte in prospettiva di un confronto costruttivo e utile a tutt*.
Gli organizzatori del Toscana Pride 2023 che si svolgerà a Firenze l'8 luglio
"Ci auguriamo inoltre che si possano avviare percorsi di formazione interni, affinché anche tra chi lavora" in at "ci sia accoglienza nei confronti delle persone Lgbtqia*. La lotta alle discriminazioni deve passare da
atti concreti e non da operazioni di
rainbow washing" concludono. A sottoscrivere il comunicato sono state: Ageso Toscana, Anemone Lgbtqia+, Arcigay Arezzo "Chimera Arcobaleno", Arcigay Livorno L.E.D Libertà e Diritti, Arcigay Siena “Movimento Pansessuale”, Arcigay Firenze “Altre Sponde”, Arcigay Prato-Pistoia “L’Asterisco”, Azione Gay e Lesbica (Firenze), Collettivo Asessuale Carrodibuoi, Coming Out Lgbt Valdinievole e Zona del Cuoio, Associazione Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Famiglie Arcobaleno (Toscana), Ireos Comunità Queer Autogestita (Firenze), LuccAut, Pinkriot Arcigay Pisa, Polis Aperta, Rete Genitori Rainbow, Rete Lenford Avvocatura per I diritti Lgbti e Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Firenze.